Da Luca:
Ehi ehi, che succede? xxL.A Luca:
Vediamoci al parchetto, ho bisogno di te. xxEMi incammino a passo svelto verso il parchetto, ho seriamente bisogno di lui.
Devo raccontargli tutto, devo parlare con qualcuno e quel qualcuno è lui.Dopo qualche minuto di camminata veloce, riesco ad arrivare al parchetto. Mi siedo su una panchina, affondando le mani nei mei capelli, cercando di capire qualcosa di cose stia succedendo in questo periodo e iniziando a piangere.
Mi sento toccare una spalla, e girandomi, trovo Luca che respira affannosamente e ha le mani sulla ginocchia.
È seriamente corso da me, per consolarmi?
Si siede accanto a me, cercando di riprendere fiato e guardandomi negli occhi pieni di lacrime, capisce da un solo sguardo quanto io stia male e quando ho bisogno di un'abbraccio.
«Ci sono io.» dice facendomi accoccolare al suo petto, riesco a sentire il suo battito accelerato, dovuto al fatto che si corso da me per abbracciarmi. E mentre mi accarezza dolcemente come se fossi una bambina che ha paura dei mostri, mi dà un dolce bacino sulla fronte.
Un gesto banale, forse, ma tremendamente dolce e gentile.
Rimango in quella posizione per minuti, minuti che sembrano non passare mai, non che la cosa mi dispiaccia. Finisco di singhiozzare e lui, finalmente, ha riacquisito un battito è un respiro normale.
«Mi vuoi raccontare cos'è successo?» chiede dolcemente, quasi sussurrando.
Annuisco e ritornando in una posizione normale, inizio a raccontarli la mia conversazione con Saul e i miei pensieri su ciò.
Quando finisco di raccontare, il suo sguardo non è rivolto verso me, ma verso il vuoto, quasi come se avesse paura di ferirmi se mi guardasse negli occhi.
«Sai cosa penso?» chiede lui continuando a fissare il vuoto, con un tono non freddo, ma neanche dolcissimo.
«Che solo una come me poteva innamorarsi del suo migliore amico, non che fidanzato della sua migliore amica e litigarci come se niente fosse?» rispondo alla sua domanda con un'altra domanda, ironicamente. Forse cercando di sdrammatizzare la mia situazione che è un misto tra ridicola e penosa.
«No.» risponde neutro, senza emozioni «Che tu hai bisogno di stare bene.» dice, finalmente, guardandomi negli occhi, addolcendosi un po'.
«Tu hai bisogno di stare bene, di dimenticarti di lui e di recuperare il rapporto di prima. Tu hai bisogno di ridere, di divertiti. Meriti qualcuno che ti ami, che ti faccia dimenticare di tutte queste ferite e questi pianti. Tu meriti il meglio, ma per averlo, devi dimenticarti di lui...e forse, per una volta, anche di tutti gli altri. Perché per una volta non provi a pensare a te stessa, a star bene e divertirti? Tipo...così.»«Così com-» provo a dire io.
Neanche il tempo di finire la frase, che Luca mi prende a mo di sacco sulle sue spalle e inizia a correre per il parco con me sulle spalle, che grido e rido come una pazza.
Inizia a correre per tutto il parco, facendo comparire sui volti dei passanti, degli sguardi misti tra lo stupore e il divertimento.
Dopo varie mie urla, Luca, finalmente mi fa scendere dalle sue spalle, appoggiandomi a terra.
Non ho il tempo di riacquistare stabilità, che sento bagnarmi la schiena da dell'acqua gelida.
Mi volto e realizzo che è stato Luca, che ride sguaiatamente, appoggiato ad una fontanella d'acqua.
«Vuoi la guerra? E guerra sia.» dico levandomi la felpa che avevo attorno alla vita e ci infilo dentro il cellulare per non bagnarlo.
Corro verso la fontanella, prendendo dell'acqua e buttandola addosso a Luca. Inizia una battaglia d'acqua, di schizzi, di corsa, e di risate.
Per un attimo mi dimentico di tutto, continuando a ridere e a scherzare con lui.
«Time out! Ho sentito il mio telefono squillare!» esulto ancora ridendo, dirigendomi verso la panchina dove ho lasciato la felpa e il cellulare.
7 chiamate perse da "Mamma <3"
3 messaggi da 2 chat.Tutto questo in neanche mezz'ora..
Richiamo mia mamma, ignorando i messaggi s sperando che non abbia già denunciato la mia mancanza di due minuti ai carabinieri.
«Pronto?»
«Ehi mamma, scus-»
«Oddio Eleonora, mi hai fatta preoccupare! Dove sei stata? Che è successo? Stai bene?»
«Si, mamma, stai tranquilla!»
«Mi sono solo fermata con Beatrice al bar..»Affermo ridacchiando per colpa di Luca, che mi guarda stranito.
«Mmh, ok.. Quando pensi di rientrare a casa?»
«Ehm..tra un po', ciao mamma..»
«Mi raccomando Eleonora, ciao!»
Chiudo la telefonata e rimetto il cellulare nella tasca della felpa.
Grazie a Dio mia mamma è abbastanza permissiva, si fida di me. Raccontarle una bugia mi fa star male, in fondo le ho sempre raccontato tutto.
Ma, sinceramente, non mi andava di raccontarle che sono qui con un ragazzo che ho conosciuto settimane fa, con il quale sto bene e che mi fa dimenticare del mio migliore amico.
«Beatrice eh?» mi domanda Luca retoricamente, sorridendo.
«Grazie.» dico non rispondendo alla sua domanda, ma a tutt'altra cosa.
«Di cosa?» chiede lui dubbioso, non capisce.
«Di esserci.»
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Il mio sbaglio più grande.
Fanfictionstoria scritta nel lontano 2015/2016, in un periodo in cui una me poco più che quindicenne decide di provare a pubblicare qualcosa (per il puro gusto di dire "ho scritto una storia!"), creando questo ammasso di capitoli senza filo logico e abbastanz...