23.

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Riprendo a camminare per diversi minuti e finalmente, raggiungo la mia metà.

Quel posto, quel bellissimo posto dove sono successe le cose più incredibili e, nello stesso tempo, le cose che mi hanno stravolto la vita per giorni.

Riconosco tutto di quel posto, così magico per me.

Tutti quei graffiti e quei colori, dipinti su uno sfondo macabro e scuro come il muro di una vecchia casa abbandonata, mi ricordano la decisione che ho preso, di cui sono felice.

Perché si, io sono e sarò felice con questa scelta.

«Eleonora.» mi chiama una voce, facendomi ritornare con i piedi per terra e portandomi a voltarmi per vedere di chi si tratta.

«Matteo.» dico scostando il mio sguardo verso quello del ragazzo di fronte a me.

Matteo sorride leggermente, posso notare le sue fossette agli angoli della bocca allargarsi.

Mi fa un cenno, come se avesse già capito chi stessi cercando e cosa voglio fare. Mi indica il retro della casa dove stava lavorando prima che mi chiamasse.

Sorrido di ricambio e mi incammino verso il retro.

Cammino piano, lentamente. Con il cuore in gola, le mani che sudano, le gambe che tremano. Con mille pensieri che passano nella mia mente, senza che io riesca a concretizzarne uno.

Luca.

Lui è proprio lì, mentre lavora ad uno dei suoi tanti disegni, mentre la bandana rossa dai ricami bianchi gli copre metà del suo viso.

Il sole delinea i suoi lineamenti, contornando la sua figura come se anche lui fosse un disegno.

Un sorriso ebete appare sul mio volto e piano piano, avanzo nella sua direzione, mentre lui sfila la sua bandana e osserva con orgoglio il suo lavoro.

Rabbrividisco quando i suoi occhioni verdi si posano su di me, che lo guardo appoggiata al muro.

Sorride e il suo volto si illumina insieme alla luce del sole, che risalta i suoi occhi chiari.

Si avvicina lentamente a me, mentre entrambi manteniamo un sorriso a trentadue denti sui i vostri volti che iniziano ad avvicinarsi con estrema lentezza esasperante.

Entrambi avanziamo l'uno nella direzione dell'altro, ritrovandoci a pochi centimetri di distanza tra il mio corpo e il suo.

Le nostri fronti si poggiano l'una contro l'altra e i nasi sono molto vicini.

«Io..» provo a dire, invano.

Il suo profumo mi strega, portandomi a non capire molto della situazione.

Chiudo gli occhi e sfiora le mie labbra, con calma e delicatezza.

Dalle sue labbra proviene una piccola risata. Potrei passare le ore in quella posizione. Ad osservare il suo sorriso e a sentire il profumo di menta che proviene dalle sue labbra carnose.

Le sue mani scendono lentamente verso i miei fianchi, mentre le mie afferrano il suo collo.

Le nostre labbra si uniscono, si scontrano e danno vita, in me, delle sensazioni incredibili. Le nostre labbra iniziano a muoversi, l'una a contatto con l'altra, aggiungendo sempre più passione e amore.

Si stacca da me, con le labbra umide e ancora più rosee di prima.

«Saul rimarrà per sempre la persona che mi ha mandato in tilt l'esistenza. Ma lui è felice. Ed è giusto che ti trovi la mia felicità altrove...tipo, con te.» rompo il silenzio e posso notare che il suo sorriso si allarga ancora di più.

I nostri sorrisi sono ancora più grandi e luminosi, entrambi siamo felici.

Mi butto nelle sue braccia, incastrando la testa nell'incavo del suo collo e lasciandomi trasportare dalla dolcezza di quel gesto.

«Ti renderò felice, principessa.»

La sua voce mi era mancata. Mi erano mancati i suoi sussurri, le sue urla, il suo tono dolce o stronzo. Mi era mancato lui.

«Mi stai già rendendo felice.»

Mi stringo ancora di più nelle sue braccia, dove spero di rimanere per sempre.

Ho scelto lui e sono felice.

Il mio sbaglio più grande. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora