Capisci che è sabato quando vedi tutti i tuoi amici con i sorrisi stampati sui loro volti, sapendo che si rientrerà a scuola solo tra due giorni.
E capisci che la sera si tiene una festa quando, durante l'intervallo, non senti altro che commenti da parte dei ragazzi invitati sul cosa indossare e con chi andare.
Sospiro, al pensiero. D'altronde è la prima festa dell'anno, sono tutti completamente entusiasti del fatto che abbiano organizzato una festa dopo mesi. L'ultima risale a quest'estate.
«Sei pronta per la festa?» mi domanda Beatrice con tono estremamente felice, mentre mi raggiunge per le strade vicino alla nostra scuola.
Ecco, lei fa parte della categoria di persone che aspettano una festa manco fosse capodanno. In fondo è bello vederla così felice, è una ragazza contagiosa.
«Sisi, so già cosa indossare. Tu, non vedi l'ora, eh?» in realtà non ho la più pallida idea di cosa indossare, lo deciderò quando rientrerò a casa.
Annuisce ridendo, mi sarei stupita del contrario.
«So già che verrai in felpa e jeans, ma sei bellissima così.» mi guarda con tenerezza, è anche una ragazza dolce.
Mi viene spontaneo abbracciarla.
«Un giorno mi renderai felice e indosserai un vestito?»
«Un giorno, magari si..» rispondo vaga, mentre lei ride.
«Mmh.. In attesa di quel giorno, che ne dici se passiamo una bella serata vedendo film strappalacrime e mangiando cioccolata?»
«È un invito a stare da te per una notte?»
«I miei sono partiti, Giacomo è da nostra zia, abbiamo la casa tutta per noi.»
I genitori di Beatrice sono spesso assenti per lavoro. Gestiscono un importante azienda, che ha la sede principale a Como. Spesso partono per arrivare lì, quando ci sono convegni o altro.
Giacomo è sua fratello minore. Non vanno molto d'accordo, ogni scusa è buona per allontanarsi e non vedersi.
Dopo 4 anni di amicizia, oramai so qualcosa su Beatrice e la sua famiglia.
Alla sua ultima frase, però, vedo i suoi stessi occhi illuminarsi. Sta facendo tutta da sola e io ancora non ho capito nulla.
«Mi è venuta un'idea!»
«Ho paura...»
«Spiritosa» dice facendo una piccola smorfia «Comunque, dicevo... mi è venuta un'idea.»
La guardo, incitandola ad andare avanti, non possiamo passare ore per strada a parlare.
«E se chiamassi i ragazzi? Così passiamo una serata tutti insieme come una volta. Cosi festeggiamo la tua partenza!»
Beatrice ha sempre belle idee al momento sbagliato. Non ho ancora parlato con Saul, ci parlerò prima di stasera.
«Non è una cattiva idea..»
«Visto? Dai, penso a tutto io. Li chiamo e ti faccio sapere. Dopo la festa, sei a casa mia!» mi fa un occhiolino e ritorniamo a camminare.
Beatrice ha un carattere particolare, ma con lei non ci si annoia mai. È capace di organizzare un viaggio per 5 persone in due minuti.
Facciamo un pezzo di strada insieme, e dopo esserci salutate, entrambe prendiamo le nostre strade per rientrare a casa.
«Sono tornata!» dico entrando in casa, rimettendo le chiavi nella tasca dello zaino.
Mia sorella è sul divano a guardare la TV, mia madre in cucina e mio padre è al cellulare.
«Buongiorno tesoro!» mi saluta mia madre, mentre esce dalla cucina con una teglia che poi posa sul tavolo.
Mi siedo a tavolo e mangiamo tranquillamente, con sottofondo i cartoni animati di Veronica.
Mentre aiuto mia madre a sparecchiare, il telefono vibra nella tasca del mio cellulare.
Come al solito, è lei. Beatrice.
I ragazzi hanno accettato e i miei hanno sono usciti di casa insieme a Giacomo due minuti fa, direi che è fatta. Verrai, vero? xxB.
Sorrido e lo richiudo un attimo.
«Mamma...sta sera, dopo la festa, posso dormire a casa di Beatrice?»
«La partenza, dormire a casa di Beatrice, non la sopporti più la tua casa? Ahah, va bene!» ride e scherza mia madre.
«Ma io cosa sono? Sono solo quello che sborsa i soldi?» ironizza mio padre, seduto sul divano.
Gli lascio un bacio sulla guancia, come a scusarmi.
Rispondo a Beatrice.
Certo, ci vediamo sta sera! xxE
Chiudo il cellulare e corro in camera mia, per cercare qualcosa di adatto a questa festa.
Apro il mio armadio e, effettivamente, i colori e i capi sono sempre gli stessi. Nero, grigio e bianco, jeans e felpe. Ciò vuol dire che, in principio, non ho molta scelta su cosa e che colori indossare. Non che volessi qualcosa di più.
Trovo due capi ottimi per questa occasione, stile motociclista, che adoro infinitamente.
Mi butto sul letto, aspettando che arrivi l'orario giusto per cominciare a prepararmi. Chiudo gli occhi per un po', lasciandomi trasportare dalla calma e dalla bellezza delle note delle mie canzoni preferite.
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Il mio sbaglio più grande.
Fanfictionstoria scritta nel lontano 2015/2016, in un periodo in cui una me poco più che quindicenne decide di provare a pubblicare qualcosa (per il puro gusto di dire "ho scritto una storia!"), creando questo ammasso di capitoli senza filo logico e abbastanz...