"Gli innamorati a volte fanno cose strane", diceva qualcuno. E in effetti, non ha tutti i torti.
Cose strane come il provare emozioni con un semplice sguardo del proprio migliore amico, sapendo che in un tempo lontano lo si amava, ma far finta di nulla e accoccolarsi al petto del proprio ragazzo.
Sono sdraiata sul letto della camera di Luca, accoccolata al suo petto, mentre lui mi accarezza dolcemente i capelli.
Ma la vibrazione del mio telefono mi porta a staccarmi per un po' dal suo corpo, per prenderlo.
"Bionda <3 ti ha inviato un messaggio"
Beatrice, ancora una volta.
Ehi bella mora! Ti ricordo che domani dobbiamo andare di nuovo a fare shopping, le scarpe non si comprano da sole. ;) xxB.
Rispondo ridacchiando per il nomignolo che mi ha gentilmente additato.
Ehi biondaaa! Ancora shopping? Non ti è bastata una giornata intera? xxE.
No, non mi è bastata. E poi vedi il lato positivo, magari trovi qualche paia di scarpe per te, così la smetti di indossare le tue Converse. xxB.
Sssh, le converse sono sacre. E va bene, ti accompagnerò, a patto che dopo andiamo da Felips a prendere una crepês! :) xxE.
Blocco il telefono e lo riappoggio sul comodino della camera di Luca, ritornando accoccolata al suo petto.
«Hai parlato di noi ai tuoi amici?» mi chiede Luca, mentre mi accarezza dolcemente il braccio che è sul suo petto.
«Si, diciamo... Beatrice lo sa, Federico credo lo abbia capito e con Leonardo devo ancora parlare.»
«E con Saul?»
Saul. Ancora lui, continuamente lui.
«Ehm, ci parlerò il prima possibile.» rispondo leggermente tesa, raddrizzandomi. Ogni volta che parlo di lui mi irrigidisco completamente e non riesco più a connettere nulla. Perché?
«Ehi, guardami.» dice sollevando il mio viso, delicatamente. «Vieni qui.»
Mi butto nuovamente fra le sue braccia, mentre mi lascia un bacio sulla testa.
«Amo il tuo profumo.» sussurra al mio orecchio, con voce dolce e suadente.
Mi giro verso di lui, posizionando le mie mani sul suo collo, avvicinando lentamente i nostri nasi.
Più passa il tempo, più mi convinco di quanto questo ragazzo sia speciale. È l'unico ragazzo che mi sta facendo, piano piano, dimenticare Saul.
Non sarà facile dimenticarlo del tutto, soprattutto se quando mi guarda rivivo di nuovo quelle bellissime sensazioni, ma con Luca so di poterci riuscire, o almeno, provarci.
Anche lui lo sa, è stato uno dei pochi a cui ho raccontato di ciò che provavo nei confronti di Saul.
Ammiro il suo starmi accanto, nonostante sappia tutto quello che ho fatto e provato per il mio migliore amico. Questo ragazzo mi ama davvero e io non voglio farlo soffrire, non voglio che lui stia male a causa mia.
Sorride nel vedermi vedermi così vicina a lui, con gli occhi luminosi.
«Io amo il tuo sorriso.»
Annulla la poca distanza che ci separava, unendo le nostre labbra in un bacio morbido e caldo.
«Che ne dici se domani passiamo un po' di tempo insieme?»
«Sono con Beatrice, devo aiutarla...»
Luca mette il broncio, è un cucciolo quando fa così. Gli lascio un bacio sul broncio e ritorna a sorridere.
«Passiamo il weekend insieme?» chiede sorridendo teneramente.
«Magari..»
Mi sguardo stranito, con fare interrogatorio.
«Beatrice mi ha costretta ad accompagnarla ad una festa sabato. Avrei preferito passare il fine settimana con te.» dico lasciandoli un bacio anche sul naso, mentre lui sorride come un bimbo per il mio gesto.
Luca mi fissa per qualche minuto, senza proferire parola. Non riesco a capire ciò che sta facendo, cosa sta aspettando. Vorrei capire cosa trasmettono i suoi occhi, ma sembrano improvvisamente vuoti, come se non sapesse ancora cosa voglia dire o fare. Si alza di scatto, camminando per la camera.
«Partiamo.»
Una sola parola, detta all'improvviso. Otto lettere, tre vocali, cinque consonanti, una miriade di emozioni.
«Eh?»
«Partiamo, andiamo via. Non per sempre, qualche giorno, una settimana. Scappiamo, lontano da feste, amici, scuola. Per un attimo, stacchiamo la spina da tutto e tutti. Senza pensare alle conseguenze, alle punizione, senza pensare al resto. Andiamo via, insieme.»
Rimango a bocca aperta, non riesco a spiccicare neanche una singola parola.
Un messaggio mi risveglia, prendo il cellulare con poca delicatezza.
Beatrice.
Certo che sì. Magari chiamiamo anche Federico e Leonardo, così passiamo un po' di tempo tutto insieme. Ah, ovviamente ci sarà anche Saul. <3 xxB.
Blocco il cellulare con rabbia, rimanendo con lo sguardo fisso verso il basso.
Festa, vestiti, scarpe. Scuola, compiti, interrogazioni. Obblighi, comandi. Beatrice, Leonardo, Federico. Saul. Basta.
«Andiamo via.»
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Il mio sbaglio più grande.
Fanfictionstoria scritta nel lontano 2015/2016, in un periodo in cui una me poco più che quindicenne decide di provare a pubblicare qualcosa (per il puro gusto di dire "ho scritto una storia!"), creando questo ammasso di capitoli senza filo logico e abbastanz...