Beatrice continua a bere alcool come se fosse acqua e a malapena riesce a reggersi in piedi. Leonardo è steso su un divanetto con una bottiglia di vodka in mano mentre straparla accanto a due ragazze che a breve si approfitteranno del suo non essere lucido.
«Torniamo a casa, dai.» dice Federico, raggiungendoci sulla pista da ballo insieme a Saul. Mi chiedo dove sia stato fino ad ora.
Credo che anche loro abbiano notato quanto sia sfuggita di mano la situazione a Beatrice e a Leonardo, sono ubriachi fradici.
«Nooo dai!» urla Beatrice talmente brilla da non riuscire a stare in piedi, scivolando tra le braccia di Federico.
Il biondino in tutto questo è indifferente, guarda un punto indefinito del locale con occhi spenti. Credo a malapena si sia accorto di quanto sia ubriaca la sua ragazza.
«Saul, porta Beatrice a casa! Ora arriviamo anche io ed Eleonora..» lo avverte Federico.
Il biondino sembra risvegliarsi e capire finalmente dove si trova e con chi. Mi chiedo a cosa abbia pensato fino ad ora.
Non dice una parola, fa appoggiare semplicemente un braccio di Beatrice intorno al suo collo per reggerla ed evitare di farla cadere ed esce dal locale.
Abbasso lo sguardo, fissando i miei stivaletti neri.
«Eleonora..» mi chiama il moro, portandomi a sollevare lo sguardo. «Dai, recuperiamo Leonardo e usciamo di qui..»
Federico va a prendere Leonardo, facendolo appoggiare a lui. Mi raggiunge e entrambi cerchiamo di reggere il nostro amico che non riesce minimamente a camminare senza andare a sbattere contro ad un palo.
Usciamo dal locale, sta volta, definitamente.
Facciamo un pezzo di strada tutti e tre insieme, ma poi ricordo di passare da casa mia per prendere lo zaino.
«Ragazzi, io devo passare da casa..voi andate avanti, poi vi raggiungo.»
Il mio tono è basso, forse si accenna un po' di tristezza o confusione.
«Eleonora, mi raccomando.»
Federico è sempre così nei miei confronti. Mi vede come una sorellina, cerca sempre di difendermi e rassicurarmi. Non esiste malizia, è pura e dolce amicizia. Mi raccomanda ciò che devo fare e così facendo, mi fa capire quanto ci tiene a me.
Sorrido compiaciuta e mi giro dall'altro lato, camminando verso casa mia.
So a memoria che strada fare, dopo anni ho imparato ad orientarmi anche al buio più totale e a sera tardi.
Raggiungo il portone e posso notare la portiera Laura leggere una rivista di gossip.
«Eccoti Eleonora, ti stavo aspettando! Qua c'è il tuo zaino.» dice porgendomi lo zaino, mentre sforzo un sorrisino. «Cosa c'è? La festa non è andata bene?» chiede gentilmente.
«No, sono solo un po' stanca, ieri non ho dormito per nulla.» rispondo abbastanza decisa e convinta delle mie parole.
«Il segreto per dormire bene è rifugiarsi nelle braccia di chi ci rende felici.»
«Già...»
Prendo il mio zaino ed esco dal portone di casa mia, mentre Laura mi fissa sorridente.
Cammino per le strade deserte di Genova, illuminate dalla poca luce dei vari lampioni.
Ho sempre amato la notte, anche da piccola. Non ne ho mai avuto paura, ho sempre amato affacciarmi alla finestra e vedere il cielo scuro con qualche stella qua e la. Le passeggiate di notte sono le migliori. Quando la città è silenziosa e le macchine non viaggiano più. Quando le luci che illuminano le strade sono quelle che provengono dai balconi delle case. Quando puoi goderti quel silenzio e pensare tranquillamente.Cammino godendomi quell'atmosfera, che a Genova si trova solo di notte.
Oramai ho imparato a memoria anche le strade che mi portano da Beatrice, so dove andare, per fortuna.
Quando arrivo al suo cancello, scavalco la ringhiera e riesco ad entrare senza fare troppo casino.
Busso alla porta e ad aprirmi è Federico, mentre gli altri sono chiusi in bagno o in camera.
Oramai tutti noi abbiamo imparato casa di Beatrice, ci conosciamo da quattro anni e ne abbiamo combinato di cazzate quando i suoi non erano in casa.
«Come stanno?» chiedo a Federico mentre levo lo zaino e la giacca dalle mie spalle, posandole sul divano.
«Male. Stanno delirando da minuti. Leonardo è in bagno e Saul è con Bea in camera per calmarla.»
Federico mi guarda con cercando in tutti i modi di farmi parlare, ma non ne ho voglia. Non ho voglia di continuare a parlare dei casini che sto combinando.
«Eleonora, mi dispiace. Se io non avessi detto nulla a Saul a quest'ora tutto questo non sarebbe successo.»
Non mi importa del fatto che lui abbia detto qualcosa a Saul, non sono arrabbiata con lui.
«Infatti...» dico e Federico abbasso lo sguardo «Sarebbe successo di peggio.»
Ci sediamo entrambi sul divano, mentre gli altri sono nelle altre stanze della casa, così non ci potrà sentire nessuno.
«Sarebbe successo di peggio quando sarei ritornata da Milano senza avergli detto nulla. Perché è inutile negarlo, io il coraggio di parlare con Saul di me e Luca e della partenza non lo avrei avuto. Almeno ora lo sa, e quello che succederà, succederà.»
«Tu hai una grande opportunità. Ti sei innamorata della persona sbagliata, è vero, ma hai l'opportunità di dimenticarti per sempre questa storia. Hai 10 giorni di tempo, prendila come una sfida. Se in questi 10 giorni riuscirà a star bene anche senza di lui, allora sai che potrai dimenticarti di lui.»
Le parole di Federico sono sempre importanti per me, mi aiutano a capire un sacco di cose.
«Ci proverò. Ma mi prometti che comunque andrà, tu mi vorrai bene per sempre?»
«Per sempre.»
Ci uniamo in un dolce abbraccio, ne avevo proprio bisogno. Avevo bisogno di qualcuno che mi dicesse che comunque vada, sarebbe stato al mio fianco. E grazie a Dio esiste Federico.
Un colpo di tosse ci fa staccare di colpo è solo quando mi giro, noto che è Saul.
«Volevo dirvi che Leonardo ha deciso di voler dormire da solo. Beatrice vuole dormire con me. Voi? Dormite insieme?»
Federico mi guarda dolcemente, gli sorrido di ricambio.
«Io e Eleonora guardiamo un film, poi vedremo..»
Detto questo, Saul ritorna dalla sua dolce metà, lasciando me e Federico sul divano.
Accendiamo la TV e ci posizioniamo comodi sul divano, gustandoci un film trovato cambiando canale ogni due per tre.
Sento i miei occhi chiudersi e noto che Federico è già nel mondo dei sogni, si è addormentato prima che finisse il film.
Spegno la TV e mi lascio trasportare nel mondo dei sogni anche io.
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Il mio sbaglio più grande.
Fiksi Penggemarstoria scritta nel lontano 2015/2016, in un periodo in cui una me poco più che quindicenne decide di provare a pubblicare qualcosa (per il puro gusto di dire "ho scritto una storia!"), creando questo ammasso di capitoli senza filo logico e abbastanz...