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Mesi dopo...

"A volte il tempo passa talmente in fretta che non ci accorgiamo della vita che ci sfugge di mano." diceva qualcuno di importante.

"Il tempo passa e con lui tutte le sue ferite." ribatteva qualcun altro.

"Il tempo passa, il passato si crea e il futuro si progetta."

Il tempo passa.

Passa sempre.

Così come è passato Natale.

È stato bello vedere la casa piena di luci e palline colorate, renne e stelle. Piena di felicità, di armonia, di colore. È stato bello vivere per un giorno la magia del Natale.

Il tempo passa.

Così come è passato un altro anno.

Ci siamo lasciati alle spalle ricordi e memorie, felici o tristi che esse possano essere state, oramai fanno parte di un vecchio libro, intitolato "2016". Ci siamo lasciati alle spalle un altro anno, con la convinzione che il prossimo sarà migliore.

Il tempo passa.

Così come è passata Pasqua.

Per un giorno tutti hanno mangiato cioccolata e hanno cercato le sorprese in fondo alle loro uova. Per un giorno, tutti hanno pensato a sorridere.

Il tempo passa.

Così come è passato un altro anno scolastico.

È finito il periodo di compiti e interrogazioni, di felpa e maglie a maniche lunghe, di quaderni stropicciate e di penne rubate. È finito il tempo delle firme falsificate e dei libri mai aperti. È finito il periodo dei countdowns, della voglia di andarcene. È finito, ma ricomincerà. Per l'ultima volta, ma ricomincerà.

Solo dopo tre mesi d'estate.

Il tempo passa.

Così come sono passate tante cose.

È passato Natale, Capodanno, Pasqua, la scuola. Sono passate le paure e le incertezze, lasciando spazio alla voglia di divertirci e di goderci la vita.

«Quindi hai seriamente intenzione di partire?» mi chiede Federico, fissando con occhi spenti la valigia per terra e l'altra che sto finendo di preparare.

«Si, parto domani.»

Abbassa lo sguardo e io non posso fare a meno di intenerirmi.

Mi avvicino a lui e poggio le mani sulle sue spalle.

«Ehi, guardami.»

Lui alza lentamente lo sguardo.

«Ci rivedremo...»

I miei occhi iniziano a pizzicare e la gola inizia a diventare asciutta. Quella frase lo fa crollare, e tra un po' crollerò anche io.

«È una promessa?»

«È una promessa.»

Ci stringiamo in un caldo abbraccio e per un attimo non vorrei partire, vorrei rimanere qui, confessare tutto a tutti e godermi l'estate, la vita.

Ma non posso farlo, la decisione più giusta è questa.

Quando ci stacchiamo lui si asciuga le lacrime e io riprendo a sistemare le ultime cose in valigia.

«Lo hai già detto a Saul?»

Sorrido.

«Si.»

Lui alza un sopracciglio.

Il mio sbaglio più grande. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora