Leggete lo spazio autrice in fondo, per favore, è importante. <3
Mi guarda con occhi atterriti, forse persi. Occhi che non fanno trapelare emozioni. Mi guarda, e basta.
«No, Eleonora.» sospira. «Non sono innamorato di lei, è una mia amica, non voglio vederla soffrire, tutto qui.» dice. «Me ne basta una di amica che soffre per lo stesso ragazzo.» e con dolcezza, mi stringe la mano.
Forse è meglio così.
L'ultima cosa che vorrei è vedere Federico entrare in questo casino. Perché innamorarsi del proprio migliore, fidanzato con la tua migliore amica, tra l'altro, non può non essere un casino.
È un tunnel senza luce, rimani intrappolata nei tuoi rimorsi, nei tuoi pensieri e non trovi via d'uscita.
Forse la via d'uscita c'è, ma tu non la trovi, rimani ferma, in quel tunnel buio.
Forse io, la mia vita d'uscita l'ho trovata.
Ma riuscirà a portarmi la luce?
Ma a distrarmi da questi pensieri sono delle braccia che mi stringono da dietro e mi lasciano dei bacini sulla guancia.
Dei ciuffi biondi mi cadono sul viso, un profumo familiare invade le mie narici e subito dopo realizzo di chi si tratta.
Mi alzo in piedi e mi stringo forte in quell'abbraccio, nonostante tutto, ne sentivo il bisogno.
«Quanto mi sei mancata!» esulta, tra le mie braccia.
«Anche tu.» dico, ma la mia voce risulta quasi soffocata a causa di quell'abbraccio. «Anche tu, Bea.»
Dei colpi di tosse ci fanno staccare, solo dopo mi accorgo che Leonardo sta aspettando un abbraccio da parte mia.
«Leooo!» urlo, quasi, e mi butto tra le sue braccia.
Questi abbracci mi erano mancati, loro sono i miei migliori amici, e stare senza di loro, per quanto mi possa aver fatto riflettere, mi ha anche fatto capire che saranno sempre parte di me.
Ci sediamo tutti e quattro al tavolino, Beatrice e Leonardo ordinano qualcosa, io e Federico evitiamo.
Iniziamo a parlare della vacanza di natale, dei progetti per il nuovo anno, per la capodanno e vigilia e tra risate, progetti e ricordi, dalle cinque e trenta diventano le sette meno qualcosa.
«Ragazzi, credo sia ora di andare..» decreto, con una nota di tristezza nella mia voce.
In fondo questi pomeriggi mi erano mancati, loro sono sempre stati una parte fondamentale di me. Nonostante tutto, ogni bugia detta, ogni emozione nascosta, è stata fatta a fin di bene. Non potevo permettere di rovinare tutto questo, di rovinare anni di splendida amicizia.
«Credo anche io.» mi fa eco Beatrice, alzandosi dal suo posto e ponendosi di fianco a me. «Ora che hai smesso di fare la turista felice, che ne dici di recuperare tutte le serate perse? Mi devi accompagnare a fare shopping, eh.»
«Ancora shopping? Non ti bastano tutti i vestiti che hai?» scherzo, provocando una leggere risata a tutti e tre.
«Ma che hai capito.» ride lei. «Eleonora, tra un po' è Natale, devo comprare i regali.» continua a ridere.
Sbianco a a quell'affermazione. Mi sono completamente scordata di Natale e che questi giorni di vacanza sono proprio a causa di questa festività.
«Oddio, è vero!» confermo portandomi una mano sulla faccia.
«Te lo sei scordata?» chiede Leonardo mentre ride.
Annuisco.
«Milano ti ha proprio rincoglionito.» dice Federico tra le risate.
Non posso fare a meno di ridere con lui, in fondo non sono proprio lucida in questi giorni.
Dopo aver riso un altro po' e aver fatto il primo tratto di strada insieme, ci lasciamo e ognuno di noi raggiunge la propria casa.
Diversi minuti dopo mi ritrovo davanti casa mia, apro la porta ed entro, ritrovandomi in salotto.
«Ehi tesoro, tutto bene?» mi chiede gentilmente mia madre, sbucando dalla cucina.
Annuisco sorridendo e salgo in camera mia, buttandomi sul letto.
Mi posiziono a pancia in giù, mentre continuo a perdere tempo sui vari social a controllare le vite fantastiche delle persone più famose.
La notifica di un messaggio mi distrae, portandomi ad aprire la chat.
Beatrice.
Ma da quanto tempo non ci sentiamo, piccola moretta bellissima? xx B
Beatrice, arriva al punto, cosa vuoi? xx E
Oh, tu si che mi conosci. xx B
Beh, modestamente. Comunque, parla. xx E
Alloooora, domani ho il pomeriggio libero e visto che ormai tu sei ritornata a Genova, che ne dici se mi accompagni a prendere i regali di Natale? Così li scegliamo insieme. xx B
Chi te lo dice che io non li abbia già fatti? xx E
Eleonora, ti sei scordata persino che tra un po' è Natale... xx B
Touché. Comunque, andata, ci vediamo domani pomeriggio! xx E
Vedi perché sei la mia migliore amica? Non mi deludi mai. A domani! xx B.
"Non mi deludi mai" magari Bea, magari.
Se solo potesse veramente così. Ma te lo prometto, Bea, quando un giorno sarò felice altrove, ti guarderò negli occhi e ti dirò "non ti ho deluso".
Il problema è che non so quando sarò felice altrove.
Spazio autrice.
Ci tengo a dirvi diverse cose, per evitare inconvenienti.
So bene che questi ultimi capitoli sono poveri di descrizioni e dettagli, ma, come già sapete, sto scrivendo un'altra storia che mi sta tenendo davvero impegnata. Cerco di aggiornare questa nel tempo libero, in quei 5 minuti a disposizione, ed è davvero difficile ricavare qualcosa di bello in così poco tempo. Quando la storia finirà sarà messa in revisione, in modo da cambiare questi ultimi capitoli. Ah, sappiate che la nuova storia uscirà in quest'estate e questa storia finirà prima della pubblicazione della nuova.
Nulla, volevo dirvelo, un bacio.
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Il mio sbaglio più grande.
Fiksi Penggemarstoria scritta nel lontano 2015/2016, in un periodo in cui una me poco più che quindicenne decide di provare a pubblicare qualcosa (per il puro gusto di dire "ho scritto una storia!"), creando questo ammasso di capitoli senza filo logico e abbastanz...