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«Non posso crederci, Luca mi fa profondamente schifo.» dichiara Leonardo, dopo la mia spiegazione su ciò che è accaduto con Luca.

Dopo aver raccontato praticamente tutto ciò che è avvenuto dal mio punto di vista, non potevo fare a meno di ritrovarmi alla fine del discorso con gli occhi lucidi.

«Eleonora,» mi richiama Beatrice. «come hai scoperto che Luca ti...tradiva?» impiega qualche secondo per usare quel verbo ma alla fine si decide.

Sorrido amaramente, ripensando ai suoi occhi pieni di pentimento e scuse inutili.

«Gliel'ho chiesto.» rispondo neutra. «E lui non ha negato.» un risolino amaro quanto sarcastico abbandona le mie labbra, con gli occhi che pizzicano leggermente.

In fondo non c'erano molte opzioni a disposizione. Non avevo mai dubitato della sua fedeltà, non prima di vederlo così affranto e colpevole. Lì, in quel momento, capii tutto senza bisogno di spiegazioni.

«Non posso credere che sia stato così stupido.» dice Saul, appoggiato al muro, con una faccia mista tra il confuso, il disgustato e lo stupito.

Il mio sguardo si posa su di lui, Saul mi guarda attentamente, mettendomi leggermente in soggezione. Io mi alzo lentamente, sotto gli occhi di tutti, specialmente del ragazzo biondo, mentre mi avvicino a lui.

Mi ritrovo a pochi palmi di distanza dal suo viso, mentre inclino la testa da un lato e osservo i suoi occhi come a cercare qualcosa al loro interno.

«Tu sapevi tutto, vero?»

Lui sembra inchiodato al suo posto, non sbatte neanche le ciglia per non so quanto tempo e non distoglie neanche per un secondo i suoi occhi dai miei.

«Ho incontrato Luca in stazione, quando stavo tornando da Bologna.» confessa, catturando l'attenzione di tutti i presenti.

Lo guardo incitandolo a continuare il suo discorso.

«Io ero appena arrivato a Genova ed ero sceso dal treno, aspettando che mia madre venisse a prendermi.»

Ricordo bene il momento in cui Saul è ritornato. Beatrice non faceva altro che sorridere, inondarmi di messaggi e ripetere quanto fosse felice. Io quel giorno ero a casa, reduce dalla serata in cui mi sono ubriacata, la stessa sera in cui ho parlato con Federico al parchetto ad un orario improponibile della notte.

«Luca mi è venuto accidentalmente addosso e ci siamo scontrati.»

Ecco perché l'altra sera Saul ha riconosciuto Luca: si erano incontrati in stazione.

«Abbiamo iniziato a parlare e lui mi ha detto che stava aspettando la sua...fidanzata.» pronuncia quella parola con indecisione, timore e un po' di fatica.

«Quando una ragazza è scesa dal treno ed è andata ad abbracciarlo ho capito che si trattasse di lei. Luca me l'ha presentata gentilmente.» ricorda con voce che non fa trapelare emozioni. «Rossella...credo.» dice tentennante e leggermente incerto.

«Roberta.» lo correggo io, con tono piatto.

«Roberta.» si corregge. «Si sono offerti di aspettare con me, per farmi compagnia e dopo poco è arrivata mia madre. Ci siamo salutati e io sono ritornato a casa mia.»

Saul non conosceva Luca, ma lo aveva già incontrato, e ha parlato persino con la ragazza che lui ha osato definire sua "fidanzata" nonostante stesse con me e mi giurasse felicità.

«Quando ho visto Luca al locale mi sembrava un viso conosciuto. Dopo ho capito chi fosse.»

Nessuno di noi fiata, tutti zitti ad assimilare tutte le notizie, ricostruendo una visione completa della storia.

«Eleonora, io avrei voluto parlartene, ma tu..» inizia con tono colpevole, ma io lo blocco.

«Va bene così.» mi guarda confuso. «Ti ho chiesto io di non dirti nulla, va bene così. Tu non hai colpe.»

Lui si intenerisce mentre continua a guardarmi e io gli dedico un piccolo sorriso.

Poi, prendo in mano la situazione, e rompo quel silenzio fastidioso.

«Beh, direi che questo è tutto.» mi risiedo. «Grazie ragazzi, per avermi ascoltata e per non avermi lasciato sola.» dichiaro. «Vi voglio bene.»

Tutti mi sorridono e un "anche noi" si diffonde per la casa.

«Bene, ora passiamo alle cose belle!» esulta Federico, dopo un attimo di silenzio. «Tra un po' è Natale, avete già pensato a cosa chiedere come regalo?» ride.

Noi sorridiamo e un coro di risposte si mischia portando a capirci davvero poco.

Alla fine, chiariti i desideri di ognuno di noi per Natale, Leonardo porge un'altra domanda.

«E per capodanno?» inizia. «Pronti per un anno nuovo?»

«Anno nuovo, vita nuova.» esulta Beatrice.

Decisamente.

Vita nuova, completamente.

E so già da dove iniziare...


Spazio autrice.
questi aggiornamenti alle 2:35 del mattino, ahahah.

spero di aver chiarito i vostri dubbi con questo capitolo. ve lo aspettavate questo colpo di scena? vi è piaciuto? spero di sì. :)

comunque,
cosa vorrà dire Eleonora con la sua ultima frase?
lo scopriremo insieme.

ah, purtroppo mancano pochi capitoli e anche questa storia sarà finita.

ma non è il momento di pensare alle cose brutte.
godiamoci questo capitolo.

spero vi piaccia.

un bacio.

mikela

Il mio sbaglio più grande. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora