36.

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Eleonora.

«Sssh, non parlare...» 

Mi sussurra dolcemente, bloccando le mia labbra in modo da zittirmi.

Arrossisco sotto il suo sguardo fisso sulle mie gote rosse.

Tre parole, sono bastate tre parole per farmi calmare. Riprendo una respirazione lieve, i miei occhi trattengo lacrime amare e smetto di singhiozzare.

I miei occhi fissano i suoi, che con il luccichio delle lacrime e il riflesso della luce, assumono un colore talmente chiaro da sembrare di cristallo.

Sospiro, calmando i miei inutili singhiozzi, chiudendo per un secondo gli occhi.

Quando li riapro, Saul mi scruta con tenerezza.

«Perché lo hai fatto?»

Mi domanda di nuovo, una volta che mi sono calmata.

Non riesco a rispondere. Le mie labbra sono schiuse, ma dalla mia bocca non fuoriesce alcun suono. Non potevo guardarlo negli occhi e confessargli di me e di Luca, della partenza. Non ci sarei riuscita. Non ho avuto il coraggio. Non ho avuto la forza di guardarlo negli occhi e dirgli "sono felice con un altro".

«Sono il tuo migliore amico da quattro anni e mi hai sempre parlato di tutto. Perché mi hai tenuto nascosta la partenza? Perché non mi hai detto della partenza? Perché proprio a me? Perché gli altri lo sanno?»

Perché, perché, perché. Tante domande, tante domande a cui non trovo una singola risposta.

Lui mi guarda, i suoi occhi mi fissano in cerca di una sola risposta ad una delle sue domande.

«Perché mi stai facendo questo, Eleonora?»

Il mio cuore si spezza lentamente, lo sto facendo soffrire. Se solo sapesse che non riesco a parlare perché altrimenti dovrei confessare che mi sono innamorata di lui, sarebbe tutto più facile. Perché si, io sono innamorata di lui. Io sono innamorata del mio migliore amico. Io sono innamorata del ragazzo di Beatrice, la mia migliore amica.

Ma non posso, non posso. Non posso permettermi di rovinare il loro rapporto. Loro sono felici così, e cercherò la mia felicità con Luca. Non lo amo, ma farò di tutto per amarlo, per dimenticarmi di Saul. E se per dimenticarlo, devo partire per 10 giorni insieme a Luca, vuol dire che lo farò.

«Mi odi?»

Si, ti odio.

Ti odio perché mi sono innamorata di te e dei tuoi occhi chiari. Ti odio perché mi sono innamorata di quel ciuffo perennemente scompigliato, che sposti da un lato all'altro. Ti odio perché mi sono innamorata del tuo profumo, dell'odore della tua pelle, dei tuoi capelli. Ti odio perché hai delle labbra bellissime. Labbra che vorrei baciare, mordere, sentire sul mio collo, sul mio ventre. Ti odio perché amo le tue mani quando mi sfiorano, quando mi accarezzano. Ti odio perché amo il tuo sorriso, che porta a sorridere anche me. Ti odio perché amo il suono della tua risata e sentirla mi fa star bene. Ti odio perché amo il tuo corpo a contatto con il mio. Ti odio perché amo la tua voce, quando urli, quando sussurri. Ti odio perché amo il tuo carattere. Ti odio perché amo vederti scherzare con tutti, perché amo il tuo essere stronzo, ma buono. Ti odio perché amo leggere il tuo nome sul display del mio cellulare. Ti odio perché amo passare del tempo con te. Ti odio perché mi rendi felice. Ti odio perché mi fai sentire completa. Ti odio perché ti amo. E la cosa peggiore è che in realtà, io non riesco ad odiarti.

Il mio sbaglio più grande. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora