26.

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Eleonora, scendi! Sono sotto!

Arrivo, arrivo!

Muoviti e non farmi aspettare tre ore!

Ti voglio bene anche io.

Eleon-

Chiudo la telefonata prima che Beatrice abbia la possibilità di rispondermi. Una piccola vendetta.

Prendo la mi giacca di pelle nera, la mia sciarpa grigia e il telefono e scendo le scale.

«Mamma, sto uscendoo!» urlo per farmi sentire da mia madre che è in cucina.

«Va bene..dove vai?» mi domanda lei. Mia madre non è mai stata troppo ansiosa o dubbiosa. Si fida di me, e avendo 17 anni, non fa più tutte quelle domande che mi spettavano quando ero più piccola.

«Con Beatrice al centro commerciale, ci vediamo dopo!» le lascio un bacio sulla guancia, esco di casa e cerco Beatrice.

La vedo appoggiata al muro, mentre ha lo sguardo fisso sullo schermo luminoso del suo cellulare.

«Vogliamo andare o devi continuare a guardare Instagram?» chiedo ironica e lei subito stacca il lo sguardo dal cellulare per guardare me.

Sorride e mi abbraccia.

«Ciao anche a te stronza!» scherza mentre continua ad abbracciarmi, mentre la stringo forte a me.

Ci stacchiamo e iniziamo a parlare di argomenti a caso, ma che alla fine interessano entrambe.

Con lei ho sempre qualcosa di cui parlare, qualcosa da fare, indipendente dall'occasione o altro.

«Hai già pensato a cosa acquistare per questa festa?» mi domanda lei, mentre continuiamo a passeggiare tranquillamente.

«Nah, vedrò se trovo qualcosa di carino..»

«Se provi a prenderti un'ennesima felpa, giuro
che te la brucio.»

«Ma sei un mostro, non si maltrattano le felpe! Dovrebbero creare una campagna di sensibilizzazione.»

Scoppiamo a ridere entrambe, come due cretine.

Raggiungiamo il centro commerciale e dopo un giro generale, Beatrice deduce di entrare in un negozio di abbigliamento, attratta da un vestito che ha visto in vetrina.

Entriamo entrambe e Beatrice si perde nella vastità del negozio, scrutando ogni singolo capo e accessorio.

Deciso di fare anche io un giro per il negozio, vedendo ciò che propone. Il tempo di finire un giro di perlustrazione che ritrovo la bionda con una miriade di abiti in braccio, neanche avesse derubato un magazzino.

«Non hai trovato niente?» mi chiede con un tono dispiaciuto e una faccia rattristata.

«Tu si, eh?» chiedo ridendo, ha preso davvero tantissima roba. Non so neanche se riuscirà a provare tutto prima che il negozio chiuda.

Ride e si chiude nel camerino, mentre io mi sieda su una poltroncina davvero comoda, aspettando che lei finisca.

Entra con un vestito, esce con un altro.

Il mio sbaglio più grande. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora