Dopo aver avuto il consenso di mia madre per la mia folle idea di partire per tutti i tre mesi di vacanze estive, e dopo che lei ne ha discusso con mio padre, che dopo un paio di rassicurazioni si è convinto e ha dato il via libera, ho deciso di parlare con Federico.
A breve sarà Natale, l'anno finirà e le vacanze natalizie giungeranno al termine.
Voglio parlare con lui prima che sia troppo tardi, prima che i compiti e le interrogazioni ci occupino di nuovo i tre quarti dei nostri giorni.
L'appuntamento, sta volta, è a casa mia.
Veronica e mia madre sono andate a fare compere per le festività, tra cenoni e feste da organizzare, hanno bisogno di un sacco di roba. Mio padre è al lavoro. Io sono a casa da sola.
"Alle 18:00 da me, ti devo parlare." scrissi a Federico, e attualmente, sono le 17:58.
Come se lo avessi previsto, il campanello suona e io mi precipito ad aprire, trovandomi lui davanti.
«Ehi.» lo saluto, facendolo entrare.
Lui ricambia il saluto e si siede sul divano.
«Ehi Ele, tutto bene?» chiede immediatamente.
«Si, ma ho bisogno di parlarti.» dico sedendomi accanto a Federico.
«Come al solito.» ridacchia lui.
«Ehi, lo sai che sei l'unica persona con cui posso parlare!» gli tiro un leggero pugno sulla spalla e lui ride.
«Lo so, lo so.» si pavoneggia. «Dimmi.»
Neanche il tempo di sentire le ultime lettere di quella parola che già ho cominciato a parlare.
«Ho deciso di andarmene.»
Lui mi guarda sbalordito, mezzo paralizzato, come se da un momento all'altro potesse cadere dal divano.
«e me lo dici così?» urla, e per un attimo credo che sia impazzito.
«calmati.» ridacchio. «non ho finito.»
Lui sospira e io riprendo a parlare.
«Ho deciso di andarmene per l'estate.» esordisco.
Lo sento tirare un sospiro di sollievo, ma subito dopo riapre gli occhi e mi guarda.
«Perché?»
Abbasso lo sguardo.
«Ho bisogno di una pausa, Fede. Stanno succedendo troppe cose, l'una dietro l'altra e io non sto capendo più nulla. Il tempo di finire la scuola e partirò, poi ritornerò...forse.»
Sgrana di nuovo gli occhi.
Ecco, ho omesso quella parte anche quando stavo parlando con mia madre.
«Forse?!» urla di nuovo. «Come sarebbe a dire "forse"?»
Sta volta sono io a sospirare.
«Beh, non sarebbe male rimanere lì anche d'inverno...»
«COSA?» impazzisce. «E la scuola? E noi? Cosa farai? Sai che l'anno prossimo abbiamo la maturità? Ma dico io, sei impazzita?»
«No Fede, sto bene.» sbuffo. «Ma pensaci..»
«Pensarci? Eleonora, questa è una follia.»
«Federico, lo so. Non pensare che non lo sappia. È solo che qui è tutto complicato..»
«Spiegati.» ordina.
«Qui è tutto un casino. Io tradita da Luca e innamorata di Saul, Saul innamorato di Beatrice, ed entrambi sono i miei migliori amici. Credi che sia facile stare ferma a guardarli mentre si baciano o si dichiarano amore eterno? Fa sempre più male, e ora non ho nessuno che mi aiuti a farmi dimenticare di lui. L'unico modo che ho è andarmene.»
«Stai scappando, lo sai?»
Sospiro e abbasso lo sguardo.
«Lo so.» sussurro piano.
Riprendo un po' di lucidità e torno a sorridere lievemente.
«Comunque questa è solo un'idea, non ho deciso ancora nulla. Solo... quest'estate dovrai fare a meno di me.» dico con una risatina sarcastica.
Lo vedo palesemente dispiaciuto e in fondo lo capisco, abbiamo sempre passato tutte le estati insieme e abbiamo sempre fatto un sacco di cazzate indimenticabili.
«Lo sai che mi mancherai, si?» sorride appena.
«Mi mancherai anche tu.» mi butto tra le sue braccia, stringendomi a lui.
Rimaniamo incastrati nel nostro abbraccio per un paio di minuti e quando mi stacco, noto che ha gli occhi leggermente lucidi.
«Mi prometti una cosa?» sussurro.
Lui annuisce.
«Sii felice.» sorrido. «Sei la persona che se lo merita di più. Mi sei sempre stato accanto, senza di te non credo che sarei mai risuscita a rialzarmi.»
Una piccola, quasi invisibile, lacrima bagna il suo viso.
«E quando avrai bisogno di me, prendi il telefono e chiamami. Io ci sarò sempre, promesso.»
«Ti voglio bene, Ele.»
«Te ne vorrò sempre, Fede.»
STAI LEGGENDO
Il mio sbaglio più grande.
Fanfictionstoria scritta nel lontano 2015/2016, in un periodo in cui una me poco più che quindicenne decide di provare a pubblicare qualcosa (per il puro gusto di dire "ho scritto una storia!"), creando questo ammasso di capitoli senza filo logico e abbastanz...