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"Se non si muove lo uccido", è la prima cosa che penso quando fisso per l'ennesima volta l'orario.

Stesso posto, stessa ora, stessa ansia nell'aspettare che Federico mi raggiunga il prima possibile.

"Fede, ho bisogno di parlarti.", recitava il messaggio che gli inviai un'ora prima.

Di comune accordo, abbiamo scelto il posto è l'ora, non che fosse tanto diverso dai nostri soliti incontri.

Ho bisogno di parlare con lui, voglio spiegargli la situazione e voglio sentire il suo punto di vista, i suoi consigli, i suoi pareri. Ho bisogno di sostegno e lui, dopo tutto, è l'unico non implicato nella faccenda che può effettivamente aiutarmi.

«Ele!» urla la sua voce, oramai conosciuta, da dietro le mie spalle. «Eccomi.»

«Fede!» lo saluto dandogli un piccolo abbraccio. «Finalmente.»

«Cos'è successo?» chiede mentre ci sediamo su due altalene poste vicine.

«Ho bisogno di parlarti.»

«Dimmi.»

Prendo un lungo respiro e dopo comincio a parlare.

«Credo che Luca mi stia nascondendo qualcosa.» sospiro. «Anzi.» mi correggo. «Sono sicura che mi stia nascondendo qualcosa.»

Lui mi guarda confuso, alzando un sopracciglio.

«Perché?» chiede. «Cioè..come fai ad esserne così sicura?»

«Saul quando l'ha visto si è comportato in modo strano.» ammetto. «Non lo hai notato?»

«Sinceramente? No.» risponde alquanto imbarazzato.

«Occhi troppo impegnati a scambiare sguardi con Beatrice, eh?» lo sfotto, cercando di alleggerire la situazione.

«Ma se Beatrice aveva occhi solo per Luca.» ridacchia.

«Oh, ti prego. Ci manca solo il quadrato..»

«Quadrato?»

«Saul innamorato di Beatrice, Beatrice innamorata di Luca, Luca innamorato di me, Io innamorata di Saul.» spiego, e nonostante sia stata io a parlare, mi ritrovo confusa lo stesso.

«Credo di non aver capito..»

«Mi sono persa.» e si, credo di essermi confusa con le mie stesse parole.

«Comunque..» riprende il discorso di prima il moro. «Sono sicuro che quella sia stata solo una tua impressione.» cerca di calmarmi.

«Lo credevo anche io, all'inizio.» confesso. «Ma poi ho parlato con Saul, e lui mi ha fatto capire che lo conosce e che sa qualcosa.»

« "qualcosa" cosa?»

«Non l'ho voluto sapere..» ammetto, e dirlo ad alta voce lo fa sembrare davvero una cazzata.

Lui mi guarda esasperato.

«Te lo hanno mai detto che sei una cogliona?» alza leggermente la voce.

«Grazie, eh.» rispondo a tono.

«Perché non hai sentito quello che voleva dirti Saul?» continua ad alzare la voce.

«Perché volevo che fosse Luca a spiegarmi la situazione!» rispondo ovvia, con la voce sempre più alta.

Federico si porta le mani in faccia, ancora più esasperato.

«E allora che senso ha avuto farmi venire qui?» urla.

La situazione non è più chiara a nessuno dei due.

«volevo sapere cosa ne pensassi.» urlo.

«penso che sei una cogliona, ti basta?» urla ancora più forte.

«Ancora? Me lo hai già detto!»

«PERCHÉ STIAMO URLANDO?»

«NON LO SO.»

Ci guardiamo per qualche secondo e subito dopo scoppiamo a ridere, fin troppo forte.

Le guance mi fanno male e il respiro assente.
In pratica un infarto.

Dopo alcuni minuti torniamo seri.

«Cazzate a parte..» inizia lui.

«Volevo che fosse Luca a spiegarmi tutto, qualunque cosa sia. Sicuramente sa più lui di Saul.»

«Magari ti stai preoccupando per nulla. Magari erano amici e ora si sono ritrovati!» cerca di essere ottimista.

«Sai che meraviglia..» rispondo ironica. «Il mio fidanzato e il mio migliore amico, di cui tra l'altro sono innamorata, amici ritrovati dopo secoli e finalmente inseparabili!»

«Con tanto di fidanzata del tuo fidanzato innamorata di lui.»

«Dobbiamo smetterla di parlare di questi intrecci amorosi, mi sta venendo mal di testa.»

«Che situazione del cazzo.»

«Già.»

Un attimo di silenzio e Federico poi riprendere a parlare.

«Ele, non so se stia succedendo davvero qualcosa, ma qualunque cosa sia, sappi che hai tutto il mio sostegno e il mio appoggio.» mi rassicura dolcemente. «Parla con Luca, sul serio.»

«Ho paura..»

«Di cosa?»

«Di affrontare la realtà.» ammetto. «La verità è che pensavo che con Luca attorno le cose sarebbero migliorate, e invece...» le parole cadono. «Mi ero ripromessa di non soffrire e ho paura di crollare se prendo un altro colpo.»

«Tu non crollerai.»

«Come fai ad esserne così sicuro?»

«Perché tu sei forte.» sorride. «Quindi, prenditi un po' di tempo, ma dopo va a parlare con Luca. Ne hai bisogno, davvero.»

«Grazie Fede.» sussurro, lui mi accoglie tra le sue braccia.

«E se va male abbiamo comunque le nostre amate crêpes...»

Sorrido.

Il mio sbaglio più grande. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora