28 marzo 2013
Ore 10.28
Erano quasi le dieci e mezzo quando Lukas entrò nel supermercato dove sua madre lavorava e la trovò dietro il bancone dei salumi intenta a servire una signora. Quando vide il figlio, lo salutò con un sorriso e gli fece un cenno con la mano. Lukas si avvicinò e attese che la madre lasciasse il pacchetto con lo scontrino appiccicato alla cliente.
«Cosa ci fai qui?» esordì la donna.
«Avete bisogno di qualche magazziniere o di un ragazzo alla cassa?» replicò lui facendosi spavaldo.
Margit lo guardò in tralice e alzò un sopracciglio. «Come mai me lo chiedi?» e dal tono con cui aveva parlato pareva conoscere la risposta. «Ti hanno licenziato?» se ne uscì all'improvviso a voce bassissima.
Lukas scosse il capo. «No, ma... è successa una cosa alla segheria», spiegò, enigmatico.
«Cosa?» incalzò Margit. «Cos'è successo?»
Lukas si sporse in avanti. «Nessuno ti ha detto niente?»
«Cioè?»
«Stanotte c'è stato un incendio.»
Margit restò a bocca aperta. «Oddio! È... è successo qualcosa a...»
«No, tranquilla. Nessuno si è fatto male, però la segheria non c'è più.»
«Oh», replicò Margit, laconica.
Lukas si guardò intorno. «Non c'è molta gente, vero?»
«Sei arrivato in un momento un po' fiacco», fece la madre, dopodiché accennò a Lukas di seguirla e disse a una collega che sarebbe andata per qualche minuto nel magazzino e che sarebbe tornata in fretta. L'altra donna, senza fare storie, annuì e Margit fu libera per un istante dal lavoro.
Quando si trovarono nel retro del supermercato tra scatole e pile di prodotti imballati, bancali stracolmi di cartoni di ogni tipo di bibita e tanto altro, Margit chiese delucidazione su ciò che era accaduto.
«Pensano sia stato un incidente. Un cortocircuito deve aver fatto saltare il quadro degli interruttori e poi... da lì si è propagato l'incendio. D'altra parte là dentro avevamo tutta legna, segatura e... un sacco di materiali infiammabili.»
Margit fissò Lukas in apprensione, come se temesse per la sua incolumità. A nulla servirono le parole del figlio per calmarla e lui stesso si morse la lingua appena prese a parlare di ciò che era accaduto dopo.
«Dai, dimmi!» lo incitò la madre.
Lukas provò a prenderla alla larga. «Hai presente Schiller?»
«Il dottore?»
Lui annuì.
«Cosa centra? È stato ucciso qualche settimana fa. Hanno trovato chi l'ha ucciso?»
Lukas scosse il capo. «No, mamma. L'hai letto il giornale, mi pare. Pensano sia stato un animale», spiegò. «Comunque non è quello il punto. Ne hanno trovato un altro!»
«Di animale?»
«No, di cadavere!» il ragazzo sorrise in tono macabro. «Nel deposito accanto alla segheria. Dove abbiamo gli armadietti.»
Margit rimase in silenzio per qualche secondo. «Chi... chi era?»
«Uno che lavorava in segheria», tagliò corto Lukas.
«Lo conoscevi?»
Il figlio annuì.
«Mi dispiace.»
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E le tenebre scesero sopra Friburgo
WerewolfNella cittadina di Friburgo in Brisgovia, ai margini della Foresta Nera, improvvisamente un misterioso animale all'assalto inizia la sua carneficina, mese dopo mese. Nessuno crede più alla favola del lupo cattivo, eppure pare che questa volta, a fur...