2 maggio 2013
Ore 3.14
Mentre rileggeva il rapporto del medico legale riguardante gli ultimi due cadaveri, Johann si sentiva la testa pesante e le palpebre furono sul punto di chiudersi mentre si chinava in avanti, sopra la scrivania.
Controllò l'orologio sul desktop del computer che segnava le tre e un quarto del mattino. Alzò gli occhi dal mare di scartoffie e fotografie riversate sullo scrittoio, gettò un'occhiata distratta a Mark che sonnecchiava sul divanetto dell'ufficio, anch'egli ricoperto di carte, quindi guardò fuori dalla porta, nell'ampio locale: gli uffici, tutti in linea sulla destra, erano chiusi e le luci spente, mentre delle scivanie sistemate sulla sinistra, alcune erano occupate, altre invece, quasi la maggior parte, erano vuote e in ordine. Non c'era molto rumore, ad eccezione delle stampanti e dello svolazzare di fogli di carta.
Il tenente si stiracchiò sentendo la schiena scricchiolare. Gli dolevano le gambe e quando si alzò in piedi e andò alla finestra, si rese conto di avere i piedi invasi dal formicolio. Guardò giù, in strada. Passavano poche auto a quell'ora e il parcheggio della centrale quasi completamente svuotato. Sollevò lo sguardo in cielo, un cielo nero pece, tempestato di piccoli puntini scintillanti e là in mezzo una palla bianca, irregolare che con i giorni che trascorrevano diventava sempre meno rotonda.
Inevitabilmente i pensieri di Johann tornarono all'assassino ancora in circolazione. Perché, si domandava, in quel caso non poteva invocare un'entità superiore che gli avrebbe inviato il consueto colpo di fortuna per catturare un killer senza scrupoli e mettere fine a quel regno di terrore?
La gente stava perdendo la fiducia nelle forze dell'ordine. Molti non uscivano più la sera per paura di incontrare la morte e alcuni, i più audaci, si limitavano a stare in compagnia e a evitare feste organizzate nelle notti di plenilunio. Qualcuno aveva persino proposto delle ronde vecchio stile, con armi della domenica, manganelli e protezioni da hockey, ma la cosa aveva avuto poco seguito. Il medioevo era passato da un pezzo e Friburgo non contava più solo qualche migliaio di abitanti isolati ai piedi della Foresta Nera. Per eventi del genere, qualche secolo prima i chierici e la maggior parte della popolazione facilmente impressionabile avrebbero collegato le uccisioni al demonio o alla stregoneria e la gente colta in flagrante sarebbe stata arsa sul rogo come eretica. Ora non era più così. C'era nell'aria un'atmosfera pesante di terrore che afferrava i cuori delle persone e li raffreddava, li induriva fino a renderli solitari e insensibili come la pietra.
Ripensando alla settimana precedente, quando lui e Mark si erano recati sulla scena del crimine in Lichtenbergstraße, Johann ricordava il groviglio di gente ammassato davanti alla panetteria, le persone che urlavano e imprecavano, i giornalisti come avvoltoi, protesi per ghermire informazioni, il cordone di plastica che circondava il luogo del delitto e che recava su entrambi i lati la scritta "polizia - non attraversare". Quella sottile striscia colorata era la sola difesa che avessero avuto per il linciaggio da parte della folla inferocita.
Tra i ricordi annebbiati nel suo cervello sotto sforzo apparve infine anche un trafiletto che aveva letto su un giornale scandalistico trovato il giorno precedente nell'abitazione di uno dei vicini dei Magnussen che erano andati a interrogare riguardo alle attività di quella notte. Un tale, giornalista da due soldi, sosteneva l'ipotesi assai improbabile che l'assassino venisse dall'interno del dipartimento di polizia, che ci fosse una talpa tra gli sbirri e che era quello il motivo per cui il killer della luna piena non era ancora stato acciuffato. Raccapricciato da quell'assurda notizia, Johann aveva gettato il giornale e aveva fatto un cenno sbrigativo al collega, invitandolo a raggiungerlo in auto.
Stava andando tutto male in quel periodo, e più passava il tempo, più le cose finivano peggio. Avevano solo una mezza pista da seguire, ovvero Lukas Wolfe, e attualmente pedinare quel tizio non stava dando frutti.
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E le tenebre scesero sopra Friburgo
Người sóiNella cittadina di Friburgo in Brisgovia, ai margini della Foresta Nera, improvvisamente un misterioso animale all'assalto inizia la sua carneficina, mese dopo mese. Nessuno crede più alla favola del lupo cattivo, eppure pare che questa volta, a fur...