14 aprile 2013
Ore 7.14
Johann ricordava perfettamente Zasiusstraße: una via come le altre, nel distretto di Wiehre, costeggiata da ampi marciapiedi su entrambi i lati, piccoli punti di ritrovo, asfalto in ordine, macchie verdi qui e là che si estendevano a tutto il resto della città come una tempesta di smeraldi scuri su un manto grigio e rosso mattone.
Poco più avanti, all'angolo con Brombergstraße, c'era il Café au lait, un locale alla moda, ristrutturato da tre d'anni, che doveva ricordare i bistrot francesi. C'era stato un sacco di volte per fare colazione, quando la notte non tornava a casa a dormire e poi, dall'altro lato della strada, proprio dove ora stava fisso a guardare, accanto al palo della luce c'era il numero 13 di Zasiusstraße. Un alto palazzo di cinque piani con le mura scrostate e crepate dall'umidità torreggiava nella via. Dirimpetto stava Elektro Mutter, un negozio di articoli elettronici, gestito da un elettricista e il suo socio, Johann ricordava anche quello.
Scrutò con attenzione l'ingresso del condominio in quella domenica mattina, ancora troppo buia per definirsi mattina. Controllò l'orologio: erano le sette e un quarto.
Non era riuscito a chiudere occhio per tutta la notte. Aveva fatto l'amore con Nora a lungo, poi era crollato, sfinito, sul letto. Si era infilato sotto le coperte insieme alla ragazza, stringendola forte a sé ed era rimasto per un paio d'ore sempre nella stessa posizione, a fissare il soffitto in cerca di risposte.
Verso le sei si era alzato, era scivolato fuori dalla camera, si era chiuso in bagno per venti minuti e ne era uscito vestito con un paio di jeans pesanti e un maglione. Era rimasto immobile per alcuni minuti, a fissare Nora mentre dormiva. Era così bella e lo faceva stare bene. Si sentiva sempre tranquillo quando era con lei.
A quel punto era andato all'attaccapanni, si era infilato il cappotto ed era uscito in strada, salito in auto e aveva guidato fino al 13 di Zasiusstraße, dove aveva fermato la Golf in uno dei parcheggi segnati con le strisce bianche a lato della carreggiata.
Si voltò, improvvisamente, colto dall'idea pazza di risalire in macchina e tornare da Nora, ma invece lasciò che a vincere fosse l'altra idea, quella ancora più pazza, di suonare il campanello del primo nome sul citofono, quello che faceva capo al grande appartamento sotto il tetto del condominio.
Si avvicinò, lesse i nomi dei condomini, dall'ultimo al primo e infine pigiò il tasto tondo di metallo che corrispondeva al nome Beatrix Weber.
Attese alcuni secondi ma nessuno venne a rispondere. Aspettò ancora e non ebbe successo. Quando si convinse di essere andato lì per nulla, mentre si stava voltando, sentì un gracchiare artificiale che usciva dal microfono del citofono e, successivamente, una voce assonnata e impastata che domandava: «Chi è?»
«Beatrix?» fece Johann, con tono quasi sognante.
Silenzio.
«Beatrix, sono...», Johann non fece in tempo a terminare la frase che la serratura dell'ingresso ronzò, facendo scattare il meccanismo e la porta scivolò di lato lentamente.
Entrando, Johann lasciò l'uscio accostato e salì le scale perché l'ascensore, da che se n'era andato l'ultima volta, era ancora rotto. Arrivò all'ultimo piano, si fermò per riprendere fiato e allungò il collo sul breve camminatoio: la porta decorata dell'appartamento di Beatrix era aperta a metà ma lei non c'era. L'uomo restò interdetto e non riuscì a capire se quello fosse un segnale d'allarme oppure un invito a entrare.
Si accosto con circospezione, curiosò dentro l'appartamento su cui ancora aleggiava l'ordine impeccabile che c'era qualche anno prima, e di colpo, dal nulla, apparve Beatrix, con la vestaglia allacciata in vita, i capelli castani scompigliati e un mezzo sorriso indagatore sulle labbra. I suoi occhi blu scuro scrutarono l'uomo con curiosità, dopodiché con un cenno della mano la donna lo invitò a superare la soglia di casa e lo fece accomodare nella cucina, dove la caffettiera sul fornello stava iniziando a gorgogliare.
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E le tenebre scesero sopra Friburgo
WerewolfNella cittadina di Friburgo in Brisgovia, ai margini della Foresta Nera, improvvisamente un misterioso animale all'assalto inizia la sua carneficina, mese dopo mese. Nessuno crede più alla favola del lupo cattivo, eppure pare che questa volta, a fur...