27 marzo 2013
Ore 21.30
Si era alzato un forte vento e le nuvole nere minacciavano il temporale. Scese un lampo dal cielo. Bianco e rapido cadde a terra molto lontano, mentre gli operai che uscivano dall'edificio principale della segheria Z-LASER Optoelektronik GmbH si dirigevano in fretta verso il capanno dall'altra parte del cortile.
Lukas era l'ultimo della fila e si fermò a guardare il cielo che brillava per un altro fulmine. Il bagliore sinistro si dipinse sui pannelli fotovoltaici posizionati sul tetto e sulle mura del lungo complesso di cemento armato.
Uno degli operai in fretta entrò nella rimessa delle biciclette, saltò in sella alla mountain bike, imboccò Merzhauser Straße e filò via per evitare di farsi una doccia in strada. Gli altri lo seguirono, ma con più calma poiché erano tutti in auto, a parte uno che abitava a duecento metri da lì.
Lukas maledisse il pick-up, fermo dall'elettrauto da un paio di giorni.
Quando aveva scarrozzato il vecchio Volkswagen a dare una controllata, il responsabile dell'officina, un amico di famiglia, aveva guardato con circospezione il quattroruote. «Non dirmi che è ancora quel rottame che mi hai portato tre anni fa?»
«Già, sempre lui. Però almeno il carburatore che hai cambiato non ha dato problemi. Il motore va che è una meraviglia», aveva risposto Lukas con una punta d'orgoglio.
«Sì, è il resto che sta insieme per miracolo», era stata la replica. «Dovresti cercarne un altro, magari di seconda mano.»
Lukas era scoppiato a ridere. «Me li dai tu i soldi?»
Dopo qualche altra battuta e un'occhiata un po' più approfondita, la diagnosi era stata: perdita d'olio. «Dev'essere la pinza di destra.»
«Quanto?» aveva chiesto Lukas, brusco.
L'amico aveva sorriso. «Non perdi mai tempo, vero?»
«Be', voglio sapere quanto ci vuole a ripararla e quanto mi costa. È normale, credo.»
«Due giorni. Prima non riesco perché ho un mucchio di lavoro arretrato.»
Lukas si era guardato intorno, notando un bel po' di auto ferme. «Vedo.»
«Il mio aiutante è malato», commentò l'altro. «Comunque non posso dirti ora quanto verrà a costare. Di sicuro non due marchi.»
«Anche perché adesso c'è l'euro, vero?»
«Già». L'elettrauto temporeggiò, poi concluse: «Ti faccio un prezzo speciale, ok?»
«Grazie», disse Lukas. «Passo tra un paio di giorni?»
«Perfetto.»
"Perfetto" era stata l'ultima parola del suo amico, ma ora, con quel maledetto temporale non era più tanto perfetto. Si disse che probabilmente avrebbe fatto una capatina il giorno successivo a ritirare il pick-up e a pagare il conto. Per quella sera si sarebbe arrangiato, tornando a casa a piedi, con l'ombrello in mano.
A quel punto, mentre la pioggia cadeva in fretta, a grandi gocce, dipingendo la strada di nero, Lukas corse al deposito, richiudendosi dietro la porta. Oltrepassò tre file di armadietti e s'infilò tra la terza e la quarta, alla ricerca del numero 237, dipinto sullo sportello grigio.
Dato che quell'affare di metallo era sempre stato senza lucchetto da che lui lavorava lì, pigiò e roteò la chiusura rudimentale con un dito, dopodiché aprì lo sportello e controllò i suoi jeans e la maglietta, il maglione e gli anfibi usurati. Sparpagliò tutto sulla panca alle spalle e si sedette, stiracchiandosi; sentì cigolare le vertebre e quando tornò a rilassarsi provò un po' di sollievo, sebbene ci fosse un certo fastidio sparso per tutta la schiena, come un muscolo stirato che gli impediva di compiere gli abituali movimenti di ogni giorno.
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E le tenebre scesero sopra Friburgo
WerewolfNella cittadina di Friburgo in Brisgovia, ai margini della Foresta Nera, improvvisamente un misterioso animale all'assalto inizia la sua carneficina, mese dopo mese. Nessuno crede più alla favola del lupo cattivo, eppure pare che questa volta, a fur...