25 maggio 2013
Ore 17.56
«Vi va una pizza?» fece Lukas all'improvviso, rialzando lo sguardo che teneva fisso a mezz'aria. Aveva ascoltato senza interesse la conversazione tra sua sorella e sua madre e quando le due si erano bloccate, Lukas si era inserito, trovando solo quella domanda come qualcosa di coerente.
Per alcuni istanti Stella e sua madre l'avevano osservato, incuriosite, dopodiché Stella aveva chiesto: «Cosa centra, Lukas?»
Lui aveva fatto spallucce. «Niente, mi domandavo se vi andava di mangiare una pizza. È parecchio che non addentiamo un pezzo di pane estendibile, farcito con le peggiori schifezze di questo mondo.»
Stella sbuffò. «Io e la mamma parlavamo di una cosa importante!»
«Eh?» gorgogliò il ragazzo, che non l'aveva ascoltata. «Oh, giusto... una cosa importante.»
«Ma si può sapere che hai?» chiese lei. «Sei strano da un po' di tempo. E poi... non ti è bastata la torta di compleanno che abbiamo preparato io e la mamma la settimana scorsa? Ne hai fatta sparire più di metà in un pomeriggio, mi pare!»
Lui fece una faccia strana. «Uno deve pur mangiare, no?» ridacchiò. «Allora, questa pizza? Vi va oppure no?»
Margit sorrise. «Vuoi proprio riempirti di porcherie?»
«Mi pare ovvio, no? Fino a scoppiare! Non ricordo l'ultima volta che ho mangiato una pizza decente. Spero che stasera, se ne ordiniamo una, magari avrò più fortuna.»
«Va bene», fece Margit. «Per me va bene. Non ho proprio voglia di cucinare, sono stanchissima!»
«Be', è sabato sera», disse Stella. «Tutte le mie amiche hanno di meglio da fare e nessuna mi ha chiesto di uscire, perciò passerò una noiosissima sera in casa a poltrire. Vada per la pizza.»
Lukas controllò l'orologio. Erano le sei del pomeriggio. «Per che ora devo ordinare?»
Margit fece spallucce. «Non è un problema.»
«Per me fa lo stesso», rispose Stella.
«Otto?» propose Lukas.
Entrambe annuirono.
«D'accordo.»
Stella e sua madre, dopo qualche tentennamento ripresero le fila del discorso che avevano abbandonato, mentre Lukas tornò a concentrarsi sullo schermo spento del televisore. Pareva riflettesse su qualcosa di particolare e importante e Stella, ogni tanto, gli gettava un'occhiata per tentare di intuire i suoi pensieri. Quello sguardo e quei borbottii impercettibili le fecero tornare in mente la scena cui aveva già assistito.
Stella lasciò che la discussione si estinguesse da sola, dopodiché Margit si alzò dalla poltroncina e andò a rovistare in uno dei cassetti del soggiorno, dove c'era la posta recente da riordinare: buste ancora affrancate da controllare, scontrini, biglietti, ricevute.
Si sedette al tavolo e si immerse in quella noiosa revisione di conti che settimanalmente le occupava i pomeriggi del sabato, quando non aveva arretrati di economia domestica.
Stella colse al volo l'occasione, immaginando che la madre sarebbe rimasta indaffarata per almeno un paio d'ore e magari avrebbe terminato appena prima di cena, perciò senza farsi notare, si alzò, afferrò suo fratello per un braccio e, facendogli segno di stare in silenzio, lo trascinò al piano di sopra.
«Che c'è?» domandò Lukas a mezza voce dopo che sua sorella ebbe chiuso la porta della camera. «Come mai tutta questa segretezza?»
«Hai qualcosa che non va?» chiese la ragazza facendosi subito seria.
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E le tenebre scesero sopra Friburgo
WerewolfNella cittadina di Friburgo in Brisgovia, ai margini della Foresta Nera, improvvisamente un misterioso animale all'assalto inizia la sua carneficina, mese dopo mese. Nessuno crede più alla favola del lupo cattivo, eppure pare che questa volta, a fur...