25 febbraio 2013
Ore 20.18
La famiglia di Lukas non era stata fortunata. A dire il vero la sua non poteva nemmeno essere chiamata "famiglia" e Lukas si era sempre chiesto se esistesse un nome che definisse ciò che i Wolfe erano in realtà.
Nella piccola casetta alla periferia di Friburgo in Brisgovia, al numero 40 di Wintererstraße abitavano Lukas, la sorellastra Stella e la loro madre, Margit. Era tutto qui il nucleo familiare: una madre con due figli nati da due padri diversi, scappati per due motivi diversi. Il primo, Dieter Krauss, suonatore girovago della Germania, aveva messo in cinta Margit Wolfe all'età di diciannove anni e, una volta scoperta la gravidanza, se l'era data a gambe. Il secondo, Konstantin Voigt, meccanico di Monaco violento e alcolizzato, aveva rischiato diverse volte il carcere finché Margit si era decisa a denunciarlo per le continue violenze domestiche.
Dieter era padre di Lukas, Konstantin di Stella.
Margit si era così trovata per due volte nella scomoda situazione di dover crescere da sola due bambini: aveva fatto da papà e da mamma contemporaneamente, si era scordata le vacanze, la tranquillità, il riposo e la dolce vita felice che aveva sempre sognato.
Non le era mai dispiaciuto occuparsi dei suoi figli, anzi era l'unica cosa che aveva reso la sua esistenza davvero speciale, ma si era dovuta sempre fare in quattro per Lukas e Stella perché non potevano capire la situazione e badare a se stessi, e al tempo stesso Margit non voleva dare loro il dolore di una madre che fosse più un fardello che un sostegno.
Aveva tenuto duro. Si era detta che prima o poi le cose sarebbero migliorate e che alla fine Lukas e Stella sarebbero cresciuti e l'avrebbero aiutata, ma in realtà più i bambini crescevano, più i problemi crescevano con loro.
C'erano quasi sei anni di differenza tra Lukas e la sua sorellastra, ma ormai sembravano un'eternità. Margit li osservò mentre erano entrambi seduti a cena insieme a lei a guardare il telegiornale in TV. Il cancelliere tedesco Angela Merkel discuteva la nuova manovra economica che avrebbe invertito la tendenza verso il basso del mercato europeo e con la sua voce flemmatica catturava l'interesse di Lukas, mentre Stella fissava annoiata il piatto con la bistecca e i broccoletti per contorno.
Margit studiò i due volti con attenzione, senza dire una parola e senza attirare gli sguardi dei figli. Avevano qualche cenno dei lineamenti simile ma per il resto erano visi molto diversi: nessuno avrebbe detto che quei due erano fratello e sorella.
Lukas aveva capelli corvini, lisci, raccolti da un elastico in una piccola coda di cavallo e gli occhi grigi, chiarissimi, che ballavano sullo schermo del televisore. I lineamenti del volto, un po' spigolosi, erano incorniciati da una barba incolta di qualche giorno e da un ciuffetto di peli bianchi che spuntava dal mento. Poco più giù il collo e un paio di larghe spalle. Il petto e l'addome erano vasti e muscolosi, nascosti da una polo nera. Più in basso il tavolo copriva le lunghe gambe infilate nei jeans stracciati.
Stella invece portava capelli corti a caschetto, castani e sbarazzini, con le punte che si curvavano all'insù. Aveva un visino rosa, sempre spolverato da un velo di cipria, il sorriso dolce e innocente, ma la cosa più bella erano gli occhi dorati. Margit aveva fatto anche una ricerca su quel colore. Si chiamava hazel ed era un tipo rarissimo di colore del cristallino umano.
Continuò a fissarli a lungo e a rivedere mentalmente tutta la loro storia: dall'infanzia a quel momento. All'inizio era bello, ma poi iniziava a diventare complicato, a volte noioso e infine quasi fastidioso. I suoi figli stavano crescendo e lei non avrebbe potuto impedirlo. Presto o tardi si sarebbe dovuta fare da parte.
Se li immaginò di lì a qualche anno, ognuno immerso nella propria vita e forse – il solo pensiero la fece rabbrividire – non si sarebbero più neppure incontrati. Dannazione, si disse, erano troppo diversi l'uno dall'altra. Quando Lukas era piccolo e si prendeva cura della sorellina, Margit aveva sperato che da grande avrebbe fatto lo stesso e in effetti lui lo faceva, ma in un modo tutto particolare e a Stella non piaceva perciò, anche se si volevano bene come un fratello e una sorella possono volersi bene, spesso litigavano.
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E le tenebre scesero sopra Friburgo
Manusia SerigalaNella cittadina di Friburgo in Brisgovia, ai margini della Foresta Nera, improvvisamente un misterioso animale all'assalto inizia la sua carneficina, mese dopo mese. Nessuno crede più alla favola del lupo cattivo, eppure pare che questa volta, a fur...