Capitolo 10

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26 febbraio 2013

Ore 19.30

Margit rientrò a casa più presto del solito. Doveva aver corso per arrivare così trafelata. Spalancò la porta e la richiuse subito dietro di sé, sistemò il cappotto sull'appendiabiti all'ingresso, depose la borsa e chiamò Lukas. Si affacciò alla cucina e vide il figlio insieme alla sorella, che la aspettavano per la cena. «Oh, siete qui», fece lei.

«Sì, mamma che c'è?» chiese Stella, incuriosita.

«Guarda, guardate tutti e due che roba!» e detto ciò porse a loro il giornale. «Chi l'avrebbe mai detto!»

Stella e Lukas lessero l'articolo sulla prima pagina del quotidiano locale. Parlava di una misteriosa uccisione avvenuta la notte precedente.

«Ma è il dottor Schiller!» proruppe Stella. «È morto?»

Margit annuì. «Hanno scoperto il cadavere questa mattina molto presto. Qualcuno che stava alla torre di osservazione, dicono.»

Lukas ascoltò sua madre e Stella che discutevano concitate mentre seguiva il racconto dell'articolo, ma a un certo punto si fermò indicando il giornale e commentò: «Qui dice che ci sono due vittime.»

«Vero. L'altra è una donna che stava col dottore», spiegò Margit, quindi aggiunse: «Pensano che sia stato qualche animale: dicono un grosso cane o un lupo.»

«Lupo?» domandò Lukas.

«Qui non ci sono lupi!» replicò Stella alzando la voce. «Come fa a essere un lupo? Ne sono sicuri?»

Lukas proseguì nella lettura. «Le impronte», spiegò.

«Cosa?»

«Hanno trovato delle impronte. Leggi qui», e segnalò con l'indice il capoverso dell'articolo dove si parlava di quel dettaglio.

La TV quella sera rimase spenta e i tre, seduti attorno alla tavola, parlarono a lungo dell'accaduto. Margit era turbata perché conosceva Schiller e aveva più o meno la sua età. Stella pensava al cane o al lupo che poteva aver ucciso il dottore mentre Lukas non si faceva prendere dalla situazione.

Dopo cena il ragazzo aiutò in cucina e infine salì al piano di sopra e si chiuse in camera. Non era molto stanco a dirla tutta, ma il giorno successivo sarebbe salito su al nord...

«La legna!» esclamò bettendosi un palmo della mano sulla fronte, quindi saltò su e ridiscese di sotto. Cercò sua sorella ma non c'era. «Dov'è Stella?» chiese a sua madre.

«In camera sua. Non l'hai sentita salire?»

Lukas scosse il capo. «Domani non potrò andare a prenderla a scuola.»

«Perché?»

«Sono su al nord, nella foresta per un carico di legna.»

«Nella foresta?» domandò Margit bloccandosi e fissò il figlio, preoccupata. «Ma non hai mai...»

«C'è stato un contrattempo», spipegò e dopo aver notato l'espressione nervosa della donna, sorrise e scherzò. «Non vorrai dirmi che credi a quelle sciocchezze del giornale, vero? Non ci sono lupi qui e se qualche grosso cane è scappato dal proprietario, sicuramente l'ultimo posto al mondo dove andrebbe è la foresta.»

Lukas era del tutto tranquillo, ma non sua madre. «Sì... c-certo...»

«Non preoccuparti.»

«Fa attenzione.»

Il giovane annuì e ridacchiò mentre usciva dalla cucina e saliva nella camera di Stella: la sorella stava al cellulare e parlava con qualcuno. Lei coprì il telefono e sussurrò, scocciata: «Non si usa più bussare?»

E le tenebre scesero sopra FriburgoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora