Dodici ~ E Se Ti Mettessi Alle Strette?

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Jade

Questa serata aveva dell'assurdo.
Ne stavo amando ogni singolo istante.
Non mi ero mai divertita così in vita mia.
E né avevo mai riso tanto probabilmente.
Una volta finiti due bicchieri di champagne a testa, aver ringraziato il proprietario della pasticceria ed essere filati via mano nella mano, avevo preso a ridere così forte e così di cuore da non riuscire più a smettere.
<<Jude! Abbiamo appena bevuto dello champagne gratis! Tu lo avevi mai provato?>> esordisco euforica, saltellandogli accanto.
<<A dire il vero si. E comunque, tu non avresti potuto berlo affatto>> precisa, sebbene nel suo rimprovero non ci sia alcuna nota severa.
<<Oh, non fare il guastafeste. Lo so che ti sei divertito>>
Lo so che non hai mai combinato nulla del genere in ventun anni, e che io ti ho appena regalato uno dei ricordi più piacevoli della tua vita.
Jude mi concede mezzo sorriso, e io mi sento talmente leggera e spensierata che per stavolta mi accontento anche, e lo lascio in pace per un po' mentre camminiamo per le vie sempre meno affollate di Charleston.
Si è fatto pensieroso ma l'espressione serena sul suo viso mi dice che qualsiasi cosa gli passi per la testa, almeno al momento non è qualcosa che gli sta facendo del male.
Perciò mi prendo del tempo anche io per lasciarmi avvolgere da tutte le bellissime sensazioni che ho provato stasera, e per osservare una città che pian piano sta andando a dormire, mentre io questa giornata non mi sento ancora pronta a concluderla.
Si è fatto tardi e dovrei davvero tornare a casa, ma c'è un lato di me che mi sta chiedendo ancora qualche altro minuto.
E io non so dirgli di no nonostante il pensiero di mia madre che mi aspetta mi preoccupi e non poco.
Non volevo tirare troppo la corda, ma questa serata si stava rivelando un vortice di adrenalina ed emozioni, proprio quelle di cui ogni giorno avevo disperatamente bisogno, e ora che finalmente ne ero stata travolta, non avrei mai avuto la forza di tirarmene fuori da sola.
E pensare che il programma alternativo era starmene a casa a guardare un film.
Quel messaggio da parte di Jude -quel messaggio che mai mi sarei aspettata avrebbe avuto il coraggio di inviare prima o poi- mi aveva parecchio sorpresa.
E avevo subito intuito che se si era spinto tanto oltre, se aveva compiuto quel primo passo, in lui oggi c'era qualcosa che non andava.
Non avevo dovuto pensarci neppure un secondo prima di frugare nell'armadio, vestirmi e precipitarmi a cercarlo.
E a lui non sembrava vero che lo avessi trovato.
Ad ogni modo, mentre cercavo disperatamente una maniera per farlo sorridere, avevo avuto un'idea geniale, perchè questa storia della lista delle cose da fare prima di morire, poteva diventare una scusa in più per vederlo. Poteva trasformarsi in un mucchio di avventure che avremmo condiviso insieme.
Avventure folli, piene di adrenalina, che facevano bene al cuore.
Lo so che è proprio lì che devi avere qualche crepa Jude. E di sicuro non posso ripararle, ma posso evitare che da quelle crepe nascono altre crepe, posso evitare che quel cuore cada a pezzi.
<<Non avrei dovuto mandarti quel messaggio e farti uscire fuori da sola. Sono uno stupido, scusami>> sospira a un certo punto, gli occhi indecifrabili che vengono a posarsi su di me.
<<Hai fatto benissimo invece, non avevo altri programmi e la mia serata è nettamente migliorata>>
Alla mia riposta calma, segue una sua reazione tutt'altro che tranquilla.
Si ferma di botto, mi prende per le spalle, mi guarda in faccia con una serietà che mi paralizza, e inizia a scuotermi e a parlarmi come se avessi quattro anni e non capissi.
<<Questa città non è sicura Jade. Non è sicura per nessuno cazzo, e se pensi che puoi andartene tranquillamente in giro senza che ti accada nulla, be' sei una stupida. Non sei speciale, non sarai salvata solo perché lo credi, e non dovresti aspettare che ti accada qualcosa per iniziare ad essere più ragionevole!>>
Mi irrigidisco ancora di più.
In questo istante, mi sento tanto un camaleonte che se ne sta fermo e immobile mentre cerca di mimetizzarsi per salvarsi la pelle.
Ma la mia reazione non è dettata dalla paura ovviamente. Piuttosto, è come se stessi cercando di accertarmi di aver capito bene.
Perché Jude non poteva averle dette davvero quelle parole.
E invece.
Mi ha appena dato della stupida?
Oh.
Non avrebbe dovuto.
C'erano tante cose che avevo messo - e che ero disposta a continuare a mettere- davanti a lui.
Così come ce n'era una che, vuoi per orgoglio, vuoi per amor proprio, non avrei mai smesso di mettere davanti a tutto e tutti.
Me stessa.
Con tutta la calma di questo mondo, con un tono di voce che non ho bisogno né di alzare e né di affilare perché sono certa sia già più che tagliente così, mi avvicino ancora di più a lui, e scandisco bene la mia risposta.
<<Parlami un'altra volta in questo modo, e puoi star certo che ti arriverà uno schiaffo in piena faccia così forte, che quelli che hai ricevuto da bambino saranno piacevoli ricordi al confronto>>
Sgrana gli occhi -evidentemente basito da questo inedito lato della sottoscritta- e ci mette un po' a riprendersi.
Poi mi lascia andare, prende a scuotere la testa, e continua a ripetere "perché non capisci", gli occhi serrati e le mani fra i capelli.
Non ho ben capito cosa gli sia preso, non ho ben capito se lo champagne gli abbia dato alla testa, ma questa versione del ragazzo che tanto adoro mi sta facendo incazzare di brutto.
Mi tolgo l'anello e glielo tiro addosso.
<<Questa cosa è finita. Possiamo anche tornarcene a casa>> decreto risoluta. <<E ognuno per la sua strada>>
Non ho il tempo di allontanarmi di mezzo metro, che le sue dita tornano ad arpionarmi le braccia.
Non è così che vorrei sentire le sue mani addosso.
<<Jade! Non puoi prendertela sul serio, non lo vedi che lo dico perché a te ci tengo?>>
<<Se ci tieni, non lo dimostri così, non con me>> chiarisco, con tanto di scariche di fulmini che una volta tanto partono dai miei occhi.
Intanto i suoi, cambiano sfumatura un'altra volta e si fanno dispiaciuti.
Oggi si fa fatica a starti dietro sai?
<<Non sono completamente sobrio. Avevo già bevuto qualche birra prima che arrivassi, e poi ci ho aggiunto lo champagne... Non sono lucido ok?>> si giustifica.
E confuso lo sembra davvero. Mentre lo studio per cercare di leggere in lui non so nemmeno io cosa, Jude sposta lo sguardo sull'anello, mi prende una mano e me lo rimette al dito.
Non faccio in tempo a replicare nulla, perché un uomo di mezza età si avvicina proprio in quel momento, e ci punta due piccoli occhietti neri e luccicanti addosso.
<<Oh, ma che bella coppia, e siete così giovani!>> esclama emozionato.
<<La ringrazio signore. Le ho chiesto proprio stasera di sposarmi>> spiega Jude, mettendosi in viso un sorriso radioso e abbracciandomi.
Non capisco perché stia continuando a giocare quando è chiaro che a me non va più.
<<Vi faccio i miei migliori auguri allora!>>
Poi si sposta e ci indica un calesse con tanto di cavalli, di quelli che di solito vengono usati per i tour della città o per far fare un giro ai bambini.
<<Volete fare un giro? Offro io, come regalo di nozze, tanto ormai non c'è nessun altro>> ci propone gentile.
Però, la mia idea si stava rivelando più fruttuosa del previsto.
<<Lei è molto gentile, ci piacerebbe, grazie>> acconsente il mio finto-fidanzato.
Jude mi prende per mano, e ignorando la mia resistenza mi fa salire sul calesse.
Allora io metto il broncio, mi rifugio in un angolo, e cerco di stargli lontano e di guardare altrove anche se sento il suo sguardo insistente addosso.
Probabilmente non mi ha mai guardata così tanto. Mi infastidisce che abbia deciso di prendersi questa libertà proprio ora.
Ora che non riesco a godermi appieno i suoi occhi su di me.
Dopo cinque minuti buoni, la sua mano mi aggancia un fianco e mi tira su di lui, poi mi guida la testa sul suo petto, e le sue labbra mi lasciano un bacio sulla guancia.
<<Non essere arrabbiata con me>> mi sussurra all'orecchio.
La sua voce si è fatta così triste e pentita, che fatico a restargli indifferente.
<<Scusa ok?>> insiste, cominciando ad accarezzarmi i capelli.
E se già mi aveva quasi convinta prima, con quei brividi che mi stava inconsapevolmente regalando, adesso stava proprio giocando sporco.
La mia testa può alzare tutti i muri e i paraventi che vuole, ma al mio corpo importa ben poco.
Sospiro, e alla fine gli stringo una gamba come per dirgli che va tutto bene.
<<Sono perdonato?>> mi chiede, strappandomi un sorriso che maschero con una smorfia.
Dio, sa essere così dolce quando vuole.
<<Si, perdonato, contento?>> sbotto, fingendomi esasperata.
Non posso vederlo in faccia, ma posso sentire benissimo il suo farsi più vicino e il suo stringermi a lui.
Tutto questo sta diventando così intenso, che se abbassassi le palpebre potrei immaginarci chiusi in una qualche stanza e stretti al caldo dentro a un letto.
E saprei dimenticare il vento che mi accarezza il viso, e i rumori delle auto che ci scorrono accanto, e il piacevole motivetto che sta intonando il nostro cocchiere improvvisato.
E saprei vedere solo Jude.
Stasera stiamo osando troppo.
Stasera stiamo avendo contatti che mi fanno girare la testa, contatti che hanno superato la linea di confine già da un pezzo, contatti che vorrei solo intensificare nonostante questo tipo di pensiero sia incoerente con ciò che al momento chiedo a questa storia.
Contatti che vorrei che quando chiuderò gli occhi per davvero e per dormire stanotte, non saranno stati solo momenti rubati ma normale routine.
Invece, so che non andrà così.
Perché so che stasera siamo solo confusi e poco lucidi, e quelli che possono sembrare piccoli passi in avanti finiranno di nuovo nel dimenticatoio.
Come se queste notti che viviamo, con tutta l'intensità dei momenti di cui sono composte, fossero una sorta di realtà extratemporale che non appartiene alla nostra vita quotidiana.
D'altra parte, io sono sempre convinta di voler restare in bilico su questo filo.
Non sono pronta a cadere.
C'è qualcosa dentro di lui, che non sono certa mi piaccia.
O meglio, che non capisco e non conosco.
E quello che non si conosce, sì che fa paura.

Finché Respiro (Until I Breathe #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora