Sessantasei ~ Tu Lo Sai Cosa Succede Ai Deboli

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Mark

Dicono che sono una persona instabile.
Dicono che sono un pazzo, un folle, uno squilibrato.
Li sento i poliziotti che mi hanno preso in custodia bisbigliare.
E li vedo gli psichiatri che mi ronzano intorno e mi subissano di domande, affaticarsi per trovarmi un'etichetta.
Sono piuttosto confusi al momento.

Schizofrenia? Bipolarismo?
No, i sintomi non corrispondo appieno.
Disturbo dissociativo dell'identità? Disturbo della personalità?
Sì, sembra proprio qualcosa del genere.
Un disturbo borderlaine forse?
Può darsi.
Sadismo?
Da valutare.
Anaffettività?
Altamente probabile.

Mi divertono.
Mi diverte il fatto che si stiano affaticando tanto per dare un nome ben preciso alla mia patologia, quando per il resto del mondo sarò semplicemente uno psicopatico.
Il pazzo di Charleston.
Non mi infastidisce che mi vedano così, sono ancora convinto che la follia sia l'altra faccia della medaglia del genio.
Mi dispiace che non ne colgano il lato positivo. Mi dispiace che per loro, essere fuori di testa, fuori dal normale, sia qualcosa di spiacevole.
Non sapete cosa vi perdete.

La vita mi ha trattato di merda, è vero, ma è stato così bello essere me per tutti questi anni.
Peccato che adesso io sia caduto.
Peccato che proprio adesso, mi abbiano fatto cadere.
Non sono riuscito a portare a termine il mio piano.
Non sono riuscito a sotterrare l'uomo che ha rubato la mia donna.
E gli ho permesso di ridurmi in questo stato pietoso, un ammasso di ossa rotte e sangue.
Sei stato un debole Mark. Tu sei un uomo forte, ma oggi sei stato un debole.
E tu lo sai cosa succede ai deboli.
Lo sapevo, sì.
Mi ero ritrovato circondato, ero stato preso alla sprovvista, mi ero sentito sotto pressione e avevo perso la testa. Non avevo ragionato abbastanza velocemente da salvarmi. Non avevo saputo trovare una soluzione.
Non avevo previsto quanto la rabbia potesse caricare e dare forza ad un uomo.
Eppure avrei dovuto ricordarlo, perché anni fa mi era successa la stessa cosa.
Quando mi ero battuto per Holly, per il suo amore, nel sangue avevo sentito scorrere un'energia che non era mai stata così potente.
L'avevo sentita anche stamattina quell'energia, ma quella di quel bastardo era stata più forte.
Per una manciata di minuti, si era trasformato nella bestia che era.
Erano tutti delle bestie quei Lupi.
In fin dei conti, io non c'entravo davvero niente con loro.
Ad ogni modo, l'unica consolazione che mi resta, è sapere di non aver fallito completamente.
In tutti questi anni, mi sono dedicato con costanza alla mia causa.
Ho restituito ai Lupi il male che loro hanno inflitto a me. Non tutto, ma buona parte.

Non tutto, Mark. Male, molto male.

No, invece andava bene lo stesso. Doveva andare bene. Era l'unica vittoria che mi restava.
Insieme al fatto che adesso, la mia storia sarebbe venuta alla luce, e di me si sarebbe sentito parlare ovunque.
Ovunque.
Radio, giornali, telegiornali.
Finché quella storia non sarebbe cominciata a passare di bocca in bocca, di padre in figlio, di generazione in generazione.
Finché tutti non avrebbero saputo chi sono.
Finché tutti non conosceranno Mark Hughes.
Il ragazzo nato in una famiglia disastrata, accolto da un branco di poveracci, e poi cresciuto con le sue sole forze.
Il ragazzo che il mondo voleva dimenticare, e che invece ha ribaltato il suo destino.

Per un istante, mi chiedo se è davvero merito -o colpa- mia quello che sono.
Quello che sono diventato.
Se i miei genitori mi avessero amato...
Se avessi avuto la possibilità di crescere in modo diverso...
Se non fossi rimasto da solo...
Se fossi riuscito a costruirmi una famiglia...
Se Holly non mi avesse mai lasciato, se l'avesse data a me una bambina...
Se tutti potessimo nascere con le stesse opportunità, se non esistessero differenze abissali tra un essere umano e un altro, se non esistesse l'invidia, se il mondo fosse in grado di trovare la vera definizione di giustizia...

Ma no.
Ho imparato che non ha senso fantasticare su qualcosa che non accadrà mai, mai più.
Io dovevo essere questo. E l'ho deciso io.
Non sono nato per finire nel dimenticatoio.
Non sono nato per condurre una vita da miserabile.
Non sono nato per restare nell'ombra.
E non sono nato per essere rinchiuso, braccato, comandato e deriso.
Mi hanno preso adesso, ma non mi avranno ancora a lungo.
Non gli permetterò di trattarmi come spazzatura.
Non permetterò a questa vita di dettare ancora legge sul mio conto.
Per tutti ho sbagliato, e vogliono che paghi.
E pagherò.
Ma ancora una volta, lo farò a modo mio.
Devo solo trovare il modo di farla finita.
Devo abbandonare questo corpo, e iniziare a vivere nella memoria di Charleston.
È così che si diventa immortali.
È così che inizierà la mia seconda vita.
Quella a cui nessuno potrà mettere fine.

E lo so che sembra che io stia delirando.
Ma in verità, non mi sono mai sentito più lucido di adesso.

Ma in verità, non mi sono mai sentito più lucido di adesso

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Finché Respiro (Until I Breathe #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora