Finché Respiro (Until I Breathe #1)

Ventuno ~ Immortale

Chi nella vita non vorrebbe far parte di qualcosa di epico?
E chi non vorrebbe esserne proprio l'artefice magari?
L'artefice di un progetto che sa di geniale, che sa di singolare, che nel bene o nel male farà parlare.
Negli articoli, nei telegiornali, per le strade, nel mondo.
Si, nel mondo. Voglio esagerare. Voglio puntare al massimo.
Chi nella vita non punta al massimo?
Chi nella vita non vuole lasciare il segno?
Lasciare il segno, e diventare immortale?
Non si può vivere per sempre, ma com'è che si dice?
Si può restare in ciò che ci si lascia alle spalle, si può restare nel ricordo delle persone, si può restare nella loro memoria.
Come una rievocazione piacevole.
O come una cicatrice spiacevole.
Ora, tornando alla domanda più importante, chi non vuole diventare immortale?
Tutti lo vogliamo.
E tutti ci proviamo.
Con la musica, con la scienza, con l'arte, con la poesia.
Ma queste cose non fanno per me, no.
Io voglio creare qualcosa che passerà nella storia.
Com'è che si dice? Genio e follia?
Si, genio e follia.
Non era un connubio perfetto?
A me affascinava da morire.
E credo che ci sia molto di entrambi in ciò che faccio.
In ciò che sono.
Quasi quasi, mi viene voglia di dire grazie a chi mi ha portato ad arrivare a questo. A fare questo. Ad essere questo.
È proprio vero che dal dolore si può rinascere. Che dal dolore, si imparano un sacco di cose.
Che dal dolore, si può ricominciare.
E mentre mi fermo davanti al piccolo parcheggio del cinema, è proprio al dolore che penso.
È la mia benzina.
E a proposito di benzina.
Svito il tappo della bottiglia di plastica, e verso il liquido sulle poche auto presenti nello spiazzale.
Prendo l'accendino.
E il fuoco fa il resto.
Poi, prima di sparire, ricopro la strada non contaminata dalle fiamme da una ventina di stupide piume blu.
Una delle mie diverse firme.
Non arriveranno mai a me.
Ma giuro a me stesso che un giorno, questa città saprà chi sono.