Diciotto ~ Lei È Fatta Di Vetro

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"Sono quel rumore
che diventa suono
Sono come sono e
non ti chiederò perdono
Sono quello che
non ti aspettavi"
-Un'Altra Volta Da Rischiare,
Ermal Meta/J-Ax-

Jude

"Sono figlia di un Lupo Jude"
Certo che a Jade Sloan, piaceva proprio un casino giocare.
E io lo sapevo, lo sapevo già, e non avevamo fatto altro per mesi, e quindi perché non avrebbe dovuto continuare anche stasera? Perché non avrebbe dovuto prendermi in giro un altro po', perché non andarci giù pesante stavolta?
La leggerezza l'aveva stancata probabilmente.
E adesso forse, sperava di farmi prendere un colpo e di farsi quattro belle risate.
Era terribilmente seria però.
Mi guardava, e aspettava una mia reazione. Mentre io non reagivo, perché aspettavo che mi dicesse che era uno scherzo.
Ma i suoi occhi intanto...
I suoi occhi e quel labbro che si stava torturando e quella tensione che la stava attraversando...
Tutto questo mi suggeriva che la sua confessione, era tutto meno che uno scherzo.
Tutto meno che un gioco. Tutto meno che una bugia.
E io sentivo che era ai suoi occhi vigili e al suo corpo rigido come una corda di violino che dovevo credere.
<<Sei seria>> bisbiglio incredulo, una volta piuttosto sicuro delle mie conclusioni.
<<Purtroppo per te si>> replica impassibile.
Il suo tono amaro, mi toglie ogni dubbio.
E allora, dopo quella verità, qualcosa in più su di lei riesco a capirla davvero.
Ho un "mi dispiace" sulla punta della lingua, ma mi freno giusto in tempo e capisco che non è il caso di esprimere quel pensiero ad alta voce. Primo, perché conoscendola potrebbe offendersi a morte con me e considerarlo una specie di insulto, e secondo, perché io non ho niente di cui dispiacermi se lei sembra star bene così.
Se lei è la prima a non mostrarsi per niente dispiaciuta al riguardo.
Ma è solo facciata no?
Non mi sta mostrando quali sono i suoi sentimenti a proposito di questa situazione in cui si trova, ma dopotutto posso anche immaginarlo da solo.
So dei Lupi che vanno in giro a mettere incinta le brave ragazze, so dei loro uomini che si divertono con noi e poi scappano non appena si accorgono di aver combinato un casino, di essersi divertiti anche troppo.
Continuo a non sapere nulla della sua famiglia, ma immagino che per sua madre non sia stato facile tirarla su senza avere accanto l'uomo che le aveva stravolto la vita, e per Jade crescere senza un padre, e poi scoprire che quel padre faceva parte della banda più odiata della città.
Tu non hai colpe però.
Neppure quella di difenderli.
Non ho proprio idea di come debba essere sapere che una parte del tuo sangue, la condividi con loro.
Forse è inevitabile che cerchi di convincerti che là in mezzo ci sono dei buoni, forse è inevitabile pensare e sperare che tuo padre non faccia parte dei cattivi.
<<Vedi? Anche io so lasciarti senza parole>> continua sardonica.
E il tono che sta usando non mi piace, neanche un po', ma riesco a capire che è una corazza, è il suo modo di difendersi, e probabilmente quando Jade si sente dalla parte sbagliata della conversazione è così che reagisce.
<<In effetti si>> rispondo cauto, mentre rifletto su quale sia la cosa giusta da dire.
Tra l'altro, cos'è che sento io invece?
Di, certo, questa novità non mi fa piacere.
Ma per fortuna, credo di essere abbastanza maturo da capire che Jade è innocente, non ha fatto del male a nessuno, è la stessa ragazza che conoscevo fino a dieci minuti fa.
Con qualche peso in più sulle spalle, con qualche segreto ben nascosto dentro a quella testolina, ma pur sempre la stessa ragazza che nell'ultimo anno mi ha fatto sorridere, e mi ha salvato, e mi ha incasinato la vita ma nel modo giusto per una volta.
<<Volevi qualcosa e io ti ho dato troppo. E adesso non sai come reagire. Non sai come dovresti comportarti a riguardo, non sai...>>
Vedo le sue dita chiudersi a pugno e stringere l'aria, i suoi occhi assumere una sfumatura ferita e la sua voce perdere di intensità, e allora mi sblocco subito dalla mia trance e mi accosto a lei, le prendo le mani fra le mie, e le parlo a un centimetro dal naso.
<<Non è cambiato niente Jade. Sono sorpreso. Sono sorpreso ma non è cambiato niente, non l'hai deciso tu e questo non cambia quello che sei>>
Sei figlia di un Lupo, e d'accordo non è facile da mandare giù, soprattutto per me, ma non sei una di loro.
<<Questo cambia tutto quello che sono>> ribatte decisa.
Scuote la testa come se non capissi, e allora ho la conferma che questa cosa dentro di lei riveste un'importanza enorme, non so a che livello, non so fino a che punto, non so se perché sente la mancanza di una parte di lei, se sente una specie di legame con loro, se in realtà in fondo li odia come tutti, ma questo non è il momento di indagare.
Ok, stasera mi ha già dato tanto come ha detto lei stessa, e l'aria è già pesante così e io non mi sento di andare oltre.
Davvero non me la sento.
Quando le ho chiesto di darmi il suo tormento più grande, non mi aspettavo certo niente del genere.
Non mi aspettavo certo che quel maledetto branco avesse infettato un'altra delle persone a cui avevo cominciato a tenere.
E adesso mi sarà stato anche più chiaro il suo spirito di difesa, ma questo portava a galla una miriade di altre domande.
E se volevo capirti ora sei solo un groviglio con ancora più nodi, ma chissà perché quei nodi mi viene voglia di scioglierli uno ad uno, più li guardo e più che aver voglia di lasciarti perdere ho voglia di sprecarci tutto il mio tempo dietro a quei nodi.
Io che non riesco a star dietro a un cubo di Rubik per più di cinque minuti.
Stanca del mio silenzio, tenta di allontanarsi da me ma non glielo permetto, stringo di più le sue mani e mi faccio più avanti con il corpo.
Le nego la possibilità di scappare, invado il suo spazio, le tolgo l'aria, le tolgo il respiro e lei torna a guardarmi e non capisce che sto facendo.
E non è che io ci stia capendo più di lei, è solo che non voglio che scappi da me.
<<Dovresti odiarmi, dovresti volermi lasciar perdere, dovresti desiderare di non avermi mai incontrata>> mi attacca, e intanto i suoi occhi si chiedono perché non abbia ancora fatto nessuna di quelle cose.
E forse con un'altra, sarebbe andata davvero così. Con qualcuno che non contasse niente, con qualcuno di cui non mi sarebbe importato, con qualcuno che non avesse riempito le mie giornate nell'ultimo anno come lei aveva fatto.
Si, forse avrei potuto odiare chiunque altro. Ma non avrei mai potuto odiare Jade Sloan.
<<Non sai quanto sei lontana dalla verità>> tento di tranquillizzarla, strofinando i pollici sulle sue nocche.
E per un attimo ci riesco.
Si calma, il suo corpo smette di lottare e di provare ad allontanarsi.
Poi i suoi occhi tornano alla carica, si piantano nei miei e sparano un'altra bomba.
<<Adesso. Mi odierai eccome però>> mi avverte severa.
E così autorevole, così sicura delle sue parole, che non riesco a ribattere nulla.
Così sicura della sua premonizione, che mi viene da chiedermi cosa gli stia passando per la mente, che intenzioni abbia, che altro mi nasconda.
Così convinta, che credo proprio di esserne certo che ci sia qualcos'altro nella sua testa che quasi quasi se glielo domandassi sembrerebbe perfino disposta a dirmi.
Ora però, sono io che non voglio sapere.
Perché questa ragazza da l'aria di essere una medicina troppo potente che va ingerita a piccole dosi, ma che potrebbe avere comunque terribili effetti collaterali.
E perché stasera, non sono disposto a rischiare di perderla.

Finché Respiro (Until I Breathe #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora