Quarantaquattro ~ E Non Guardarti Più Indietro

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Jade

Sono tornata molto presto alle vecchie abitudini.
Di che sto parlando esattamente?
Di stalkerare Jude.
Già.
Se dopo mesi e mesi di pesante stalking mi sono illusa di aver trovato finalmente la pace, e ho creduto di potermi godere il mio ragazzo in tutta tranquillità, alla fine le cose hanno preso una piega perfino peggiore di prima.
E adesso io mi ritrovo a cominciare tutto un'altra volta, con il timore che oggi potrebbe non andare a finire per niente bene.
Ad ogni modo, ringrazio Charleston per il suo continuo organizzare stupide feste in città, per il suo tentativo di riunire tutti i suoi cittadini in una misera piazza come se fossimo una grande famiglia felice.
Per l'intero pomeriggio e per buona parte della sera, le strade saranno affollate, strariperanno di bambini, turisti, venditori ambulanti.
Ma come al solito, io prego e spero che si presenti una sola persona.
Dopo quasi un'ora però, Jude non si vede da nessuna parte, e io potrei cominciare a perdere le speranze.
E intanto non faccio che essere fermate da zii, cugini, compagni di scuola.
Praticamente all'appello delle mie conoscenze manca soltanto lui.
E poi sono nervosa da morire, tanto da sudare freddo, perché ho paura di come mi guarderà se mai dovessi trovarlo, ho paura che mi urli addosso, che mi volti le spalle, che non voglia neppure più parlarci con me.
Alla fine, una familiare chioma bionda attira la mia attenzione, ma è quella di una bambina.
Sua sorella.
Sua sorella, che se ne sta rannicchiata accanto ad un corpo possente, con una mano stretta a quella di Jude e un'altra che si strofina gli occhi.
Eccoti finalmente.
Jude smanetta col cellulare mentre accanto a lui ci sono quelli che devono essere i loro genitori.
Merda, come posso avvicinarmi così?
Sto per dileguarmi quando gli occhi di Summer incontrano i miei, e lei mi sorride.
Poi alza una manina, e la agita verso di me.
Jude nota subito il movimento, segue il suo sguardo, e incrocia il mio.
E le sue iridi, mi fulminano all'istante.
Ma se pensa che questo possa fermarmi, allora non mi conosce neanche un po'.
Raccolgo ogni singola briciola di coraggio che ho in corpo, e decido di sfruttare sua sorella per avvicinarlo.
Scusa tesoro.
<<Ciao piccola. Quella maglietta è fantastica! Oggi ci siamo date alle Winx?>> improvviso, mentre mi chino ad abbracciarla.
Mi sento una stupida, perché questi gesti non sono da me, ma alla fine mi godo quel corpicino che si rilassa contro il mio e le sue braccia corte che mi circondano il collo nel tentativo di ricambiare la mia stretta.
Quando mi scosto, la vedo felice, e penso che se l'ho fatta sorridere non posso che aver guadagnato almeno un punto agli occhi di Jude.
Per quanto possa valere, visto che se ci fosse davvero un tabellone dei punti, io sarei a qualcosa come meno quindici.
Mi rialzo, incrocio di nuovo i suoi occhi, e credo che un pizzico si siano addolciti davvero.
<<Vieni un attimo con me>> lo prego.
E incrocio le braccia per lasciargli intendere che non demorderò.
Allora lui sbuffa, consegna Summer al padre che mi scruta con la coda dell'occhio, e gli dice che si allontana un attimo per chiarire una cosa con la segretaria della palestra in cui si è iscritto.
Mi ha davvero presentata come la segretaria della sua palestra.
Poi mi afferra una mano in modo poco gentile -davvero nulla a che vedere a quando la stringeva dolcemente e intrecciava le dita alle mie e mi passava il pollice sul dorso in una carezza che sapevo di perfezione e tortura insieme- e notare la differenza mi causa una spiacevole fitta alla pancia.
Fatico a stare al passo delle sue falcate, ma non dico nulla finché non ci addentriamo in un vicoletto deserto.
Lui si appoggia al muro, porta le braccia al petto, e non mi guarda nemmeno.
Io mi ci piazzo davanti, e sono felice di poter gestire le distanze.
<<Volevi staccarmi la mano dal polso?>> esordisco.
<<Non provare a fare le tue solite battute o i tuoi soliti giochetti, perché non ci sto più. E non starò più alle tue bugie, alle tue parole, a qualunque cosa tu faccia o dica. Non so cosa vuoi di preciso, ma ti avverto che stai sprecando tempo perché sono irremovibile>> tuona.
Be', tu si che sai come mettermi ansia e come buttarmi giù nel giro di due secondi.
<<Allora spero che tu possa apprezzare il fatto che mi vada di perdere il mio tempo con te e che ci provi comunque>>
<<No, mi spiace, hai già perso in partenza anche su quel fronte>>
Andiamo Jude. Non merito neppure di essere ascoltata?
Il suo atteggiamento mi fa incazzare.
Anche perché, se non ricordo male, neppure lui è un santo o un esempio di sincerità.
<<Sai che facciamo allora? Visto che qualsiasi cosa dirò sarà inutile, parla tu. E dimmi che cazzo ci facevi nel locale di mio padre insieme a quegli idioti, come una sorta di ragazzino che entra a far parte della gang della città>>
<<Non siamo noi la gang!>> scatta, le mani a pugno e il respiro che stenta già a controllare.
<<Mi hai mentito anche tu! Mi hai tenuto nascosto cosa stavi combinando, perché?>>
<<Perché era una cosa che non c'entrava con te, perché sentivo di doverla fare, perché anche se sbagliata, era il mio modo di proteggere Summer>>
<<Quello che tu hai con lei, io ce l'ho con mio padre e mio fratello! È lo stesso legame che senti verso la tua famiglia, è la stessa dannata cosa!>>
<<Oh, io non credo proprio>> mi deride.
<<E perché mai?>>
<<Perché io ci sono cresciuto con lei, giorno dopo giorno, anno dopo anno. Tu cos'hai? Una manciata di giorni?>>
<<No. Vedo mio fratello da prima di aver conosciuto te>>
I suoi occhi feriti...
Gli ho dato un altro colpo al cuore.
<<Mi hai sempre mentito, sempre. La maggior parte delle volte che tiravo fuori i Lupi, tu te ne stavi zitta. Per non parlare di quando mi hai detto che tuo padre era uno di loro, e io come uno stupido non ti ho chiesto altro. Avevi ragione su come sarebbe finita. Eri preparata, no?>>
<<No! Non ero preparata a quello che mi sarebbe successo dopo con te, ok?>>
<<Non provare a...>>
<<Non ci provo. Non te le dico quelle parole. Ma sono arrivata a quel punto, d'accordo? Ci sono arrivata, proprio a quel punto lì, quello di non ritorno. Perciò adesso come faccio ad accettare l'idea di perderti?>>
C'è disperazione nella mia voce, e c'è emozione nelle rughe che gli stanno deformando il viso.
È inutile fare quelli forti, è inutile provare ad essere indifferenti e incazzati e offesi.
Quello che abbiamo, non è morto.
E io posso solo sperare che lui non intenda seppellirlo vivo.

Finché Respiro (Until I Breathe #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora