Ventotto ~ E Adesso Chi Ti Salverà Dal Lupo Cattivo?

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Jude

Un altro punto a favore di Jade, è il fatto che si lasci trascinare ovunque io voglia portarla senza mai fare troppe domande.
E questo non fa che rafforzare la mia teoria, questo mi conferma che a lei semplicemente basta stare con me, e non le importa né del luogo e né di nient'altro.
La mia voglia di continuare a sorprenderla ed evitare gli appuntamenti scontati comunque, non si è ancora spenta, per cui per stasera la mia mente ha elaborato tutta da sola lo scenario del nostro prossimo incontro.
Voglio portarla in quello che considero uno dei miei mondi più fondamentali per la mia salute mentale -o per quel briciolo che ne è rimasta almeno.
Voglio portarla nella palestra di Krystian, in quello che è il mio rifugio quando sento il bisogno di esplodere.
Ho chiaramente espresso la mia necessità e la mia pretesa di conoscerci meglio, e anche se lei non si sbilancia mai tanto, sono disposto a continuare a darle pezzi di me in cambio.
Quando sbuchiamo nella strada della palestra, Jade si blocca all'istante sul posto e immagino che abbia capito dove siamo diretti.
<<Jude>>
Pronuncia solo il mio nome, ma giuro che in quelle quattro lettere ci leggo una marea di domande e di emozioni.
<<Si? Intanto lasciami dire quanto apprezzi la fiducia che riponi in me. Deve essere davvero tanta se ti lasci trascinare per stradine sperdute senza chiedere niente>>
<<Che vuoi che ti dica, sarà la tua bellezza che mi fulmina i neuroni>> ammicca prendendomi in giro.
Glielo lascio fare -lascio che stemperi qualsiasi mio tentativo di essere serio con la sua autoironia- perché altrimenti non sarebbe lei.
<<Voglio farti conoscere una persona>> le spiego poi.
Be', quell'espressione corrucciata che assume di punto in bianco non è certo ciò che mi aspettavo.
<<Woo, alt, fermo. Niente presentazioni ufficiali>> mi avverte, mettendo le mani avanti e guardandomi come se fossi impazzito.
Adorabile come si spaventi per le cose più innocue.
<<È soltanto un mio amico Jade. E poi, volevo farti conoscere un po' anche questo mio mondo>>
<<Quanto farmi conoscere?>> mi domanda, con una nuova luce negli occhi.
Intuisco cosa mi sta chiedendo, e per tutta risposta mi limito a scuotere la testa.
<<Oh. Ok. Credevo che mi facessi vedere un tuo combattimento >> ammette.
Certo che per essere una ragazza tanto riservata, dagli altri pretendi proprio parecchio eh.
<<No Jade. Non so se la vedrai mai quella parte di me. Cioè, un giorno credo di si, perché adesso sento che potrei mostrarti tutto, ma comunque non ancora>>
Annuisce, abbozza un sorriso, ma vedo che la cosa la delude.
<<Perché ci tieni tanto a questa storia del vedermi combattere?>>
<<Non lo so. Potrei dirti che è perché non vedo l'ora di vedere il tuo corpo sudato in azione, ma non è per quello>>
<<Guarda che siamo completamente vestiti, indossiamo una divisa>> la informo, sapendo benissimo che non è il mio corpo mezzo nudo quello che vuole.
Anche perché, insomma, quello presto o tardi lo avrà comunque no?
<<Davvero?>> replica, esageratamente stupita. <<Oh, allora non mi importa più così tanto di assistere ad un tuo incontro>>
Mi rivolge un sorriso che mi viene voglia di spazzarle via dalla faccia a suon di baci, e allora me la stringo addosso e cerco di farle il solletico sui fianchi, mentre lei comincia a ridere come una matta.
E quella sensazione di beatitudine che prova lei, si riversa subito in me.
Sta bene lei, sto bene io.
Si accende lei, mi accendo io.
Siamo come una sorta di equazione matematica.
Quand'è che il nostro legame è arrivato a questo punto? Perché una cosa del genere, in ventun anni mi è successa solo con Summer.
Quando lei era giù, inevitabilmente quel malumore e quella tristezza li provavo anche io.
Ma quando quella bambina mi sorrideva, allora quella felicità nasceva improvvisamente anche dentro di me.
Dio Jade. Mi hai già fatto arrivare a questo punto?
Quanto accidenti sei pericolosa?
Per me soprattutto poi?
<<Mi arrendo! Mi arrendo Jude, scusa, smetti di infilzare quelle dita ossute nella mia pancia>> ansima a fatica.
<<D'accordo, calmati, non voglio che Krystian capisca subito che pazza squilibrata tu sia>>
<<Oh ti prego, piuttosto hai paura che qualcun altro si innamori di me e voglia portarmi via>> continua a stuzzicarmi.
Non aggiungo nulla, e lei non fa caso al nodo alla gola che per un attimo avverto davvero.
Perché, sebbene lei volesse semplicemente scherzare, in realtà io iniziavo a vedere le cose da un'altra prospettiva: la stavo portando in un posto pieno di uomini, uomini che in questa palestra una donna non ce l'avevano mai vista. O uomini che probabilmente, non avevano mai visto una donna così bella in generale.
Non mi preoccupavo certo di Krystian, ma di tutti gli altri, be'...
Ad ogni modo, ormai non potevo cambiare programma.
Scrollo la testa cercando di far scivolare via quei pensieri, e apro la porta della struttura.
Krystian è proprio la prima persona che incrocio: sta uscendo dagli spogliatoi fresco di doccia.
Dio solo sa quante se ne faccia al giorno.
<<Jude!>>
Viene subito ad abbracciarmi, e l'istante dopo non può fare a meno di posare gli occhi sulla ragazza che mi accompagna.
Il suo viso adesso, sprizza gioia da ogni poro.
<<È la prima volta che metti piede qui con un sorriso sulle labbra e una bella luce negli occhi. E sei con una donna. Cazzo, lo sapevo che era quello che ti serviva. Oh, scusami tanto. Piacere, sono Krystian>> si presenta poi porgendo la mano a Jade.
Lei la stringe, e dal sorriso che gli rivolge direi già che le piace.
<<Ragazza, lo avessi trovato prima mi avresti risparmiato un sacco di preoccupazioni>>
<<Oh, ma io l'ho già trovato da un pezzo, è che ci ho messo un po' a concedermi>>
Alzo gli occhi al cielo e penso che se questi due dovessero allearsi contro di me, sarei finito.
<<La smettete voi due? Krystian, sei libero adesso? Visto che alla signorina qui presente piace tanto andarsene in giro da sola negli orari più impensabili, mi chiedevo se potessi insegnarle qualche mossa di autodifesa. Ero venuto per farle conoscere meglio questa parte della mia vita, ma credo che non le dispiaccia mettersi in gioco>>
Le chiedo silenziosamente se le va bene, e Jade alza una spalla e acconsente.
<<Dopo voglio battermi con te però>> mi sfida.
Con quel brivido di eccitazione che mi scorre lungo la schiena, non potrei dirle di no neanche volendo.
Kystian mi porge una nuova divisa per lei, io tiro fuori dallo zaino la mia, e ci dividiamo per cambiarci. Finisco per primo, così raggiungo il bagno in cui si è chiusa e aspetto che termini anche lei. Quando esce, un sorriso divertito mi colora le labbra.
<<Stai ridendo di me?>>
<<Sei adorabile>> commento serafico.
Mi fulmina con gli occhi, ma poi viene distratta dal sottoscritto e comincia a squadrarmi proprio come io ho fatto con lei.
<<Accidenti, perché voi uomini state sempre bene con queste cose addosso?>> borbotta, dandomi una spinta.
La riacciuffo prima che si allontani, e avvicino la bocca al suo orecchio.
<<Non pensare neanche per un secondo che non sia attratto da te in questo momento. O che ci sia un momento in generale in cui tu non sia bellissima per me>> le sussurro sincero.
<<Non puoi dire queste cose ora>>
<<Perché no?>>
<<Perché non posso fare quello che farei dopo averti sentito parlare così>>
<<E sarebbe?>> insisto, bramando anche una sola breve parola della marea di pensieri che le stanno attraversando la testa.
Adesso sono io quello che mi agito, quello che in questo momento vorrebbe essere altrove, magari in una stanza con una qualsiasi superficie orizzontale libera.
O anche senza superfici orizzontali, non importa.
Nei mesi mi ero limitato molto nell'immaginarmi con Jade in quel modo, poi ci eravamo baciati e avevamo deciso di stare insieme e allora la mia fantasia non l'aveva frenata più nessuno.
Non potevo negare a me stesso di non vedere l'ora di averla completamente, e in qualsiasi maniera si potesse avere una persona in questo mondo, ma non avrei mai mosso un dito se non avessi visto quel bisogno partire anche da lei.
Sapevo che era attratta dal mio corpo, e sapevo che non bastava, ciò che desiderava da me e con me avrebbe dovuto farmelo capire più chiaramente di come aveva fatto finora.
O forse, adesso lo stava già facendo. Ma non potevamo fare nulla qui.
L'idea che avevo avuto mi si stava ritorcendo contro accidenti.
<<Mi spiace ma non avrai modo di scoprirlo visto che non se ne può fare niente>>
E dopo quella risposta, si incammina verso la sala dove ci aspetta Krystian e mi lascia dietro di lei a fremere.
Di impazienza, di curiosità, di bisogno.
A fremere per lei.
E non posso dire che non sia una sensazione familiare.

Finché Respiro (Until I Breathe #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora