6. Friends?

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LENA

Delle volte si vive la vita con leggerezza, disinvoltura e con non calanche. La maggior parte di noi paragona la vita a qualcosa di inutile e insensato.
Avete mai pensato a quanto potreste fare per voi stessi,ma sprecate questo tempo per gli altri? Mi sono sempre chiesta come la mia vita sarebbe stata se tre anni fa avessi pensato più al mio di bene,che a quello degli altri.
Buffo come la vita di ognuno di noi sia un eufemismo.

Mi ritrovo a scrivere su un foglio delle parole per formare un testo.
Ho Robert di fronte a me,seduto dietro la cattedra intento a scrivere chissà cosa sul computer. Di tanto intanto ricevo delle occhiate da parte sua,e questo mi da sui nervi.
Dopo la discussione di ieri,mi sono ritrovata sessantacinque messaggi -e non scherzo- da parte sua. A volte, quest'uomo può essere più snervante del solito.
Cercai in tutti modi di cambiare corso ieri pomeriggio,ma il preside ha seccamente bocciato la mia proposta. «Non ti manderò a fare la vivisezione alle rane,saresti capace di farlo shuna persona innocente.»
Questa frase era riferita al piccolo litigio avvenuto nel giardino con Luke.
Ecco,un altro punto da scrivere sul foglio.

Durante il nostro percorso di apprendimento e quant'altro,i proprio piani vengono sabotati e presi in giro da un biondo tremendamente sexy ma allo stesso tempo bastardo. Signori e signori,la mia vita è come il programma televisivo Avanti un altro!

Ero troppo concentrata a scrivere per accorgermi della figura che avevo di fronte. Feci un respiro profondo appena i suoi occhi si mischiarono con i miei. Okay, gli ho detto un sacco di parole e ieri ha ricevuto una ramanzina che li sarebbe bastata per almeno due anni...ma non può piantare i suoi fottuti occhi nei miei. Scusate se è un controsenso ma quando uno è bono, è bono.
«Signorina Sosa, può leggere alla classe ciò che sta scrivendo, al posto di copiare gli appunti scritti alla lavagna?»
Si mette dritto,incrocia le braccia e mi guarda alzando un sopracciglio. Mi viene voglia di sputarli dentro un occhio quando fa il presuntuoso. Ma io lo sono più di lui, perciò è una lotta aperta.
Mi drizzo con la schiena,prendo il mio quaderno di psicologia e li metto davanti lo schema perfettamente ordinato come Dio comanda. Lo imito incrociando le braccia al petto e guardandolo con sfida. Vuole giocare con me? Bene,li darò il ben servito.
Guarda attentamente il quaderno e la sua mascella si irrigidisce. Lena 1,Robert 0.
«Veramente ammirevole signorina Sosa. Potrebbe anche esporlo essendo che l'ha già scritto» alza il sopracciglio per l'ennesima volta e lascia il quaderno con un gesto innervosito. Sto per fare un 2-0,ma la porta della classe si apre di colpo. Mi giro verso essa e la seconda persona che ha urtato la mia esistenza in un solo giorno, fa capolino nella classe. Come ieri, è vestito di nero. Mi si ferma un battito e prendo un altro respiro.
Dopo il litigio di ieri,Luke ha cercato di chiedermi scusa per volere del preside. Quest'ultimo non ha dato ragione a nessuno dei due,dicendo che «un comportamento del genere non è ammissile», liquidando entrambi. Ho dato le mie scuse più cordiali,perdonando me stessa per essermi sforzata così tanto con qualcuno che si meritava solo un calcio nelle palle.Queste scuse sono state "accettate" con un'alzata di spalle da parte del biondo.
Bello quanto volete,ma è veramente un coglione,pallone gonfiato, presuntuoso,pezzo di merda,bono,sexy,stu...
«Scusi l'interruzione,ma servirebbe Lena» la sua voce spezza i miei pensieri. Raccolgo le mie cose e prendo il mio zaino.
«Alla prossima lezione» nemmeno un cenno e sono fuori la classe con Luke al mio fianco. L'aria tra noi è tesa e a me sta salendo di nuovo il nervoso.
Camminiamo nei corridoi della scuola in un religioso silenzio. Dopo la discussione maschilista da parte sua, di ieri, non ci siamo più parlati.
Andando avanti con i giorni,ho capito bene come i ragazzi possano essere stronzi e senza cuore in diversi ambiti.
Nel primo in assoluto metto la situazione di Robert: una persona più grande di te di almeno quindici anni,prova a mettere in gioco tutto ciò che ha. Inizia a persuaderti,a prometterti ogni cosa e infine ti fa innamorare di te. Il risultato? Appena dici le parole magiche,questo essere inutile,figlio di una buona madre (e sua madre è la persona più gentile al mondo) ti lascia così,sul pianerottolo di casa, a mezz'aria con le parole appena dette e che forse,non avrei mai dovuto dire.
In sostanza,lui è il bastardo con i sentimenti ritardati.
Come secondo caso,abbiamo Luke Hemmings: forse,ora,tutte le ragazze che stanno leggendo queste righe,penseranno che lui sia il ragazzo ideale per ognuna di loro. Ma ora,vi parlo io di quel poco che so su di lui.
Nonostante la bella impressione figa che potrebbe farvi,vi assicuro che Luke Hemmings tutto è,tranne che bello dentro.
Lui,come poco so, è l'ombra della nostra scuola. Essendo il secondo giorno,posso dire che questo ragazzo ha solo robe nere il che lo rendono il solito cattivo ragazzo della situazione che ci prova con tutte.
Un maschilista del cazzo e l'ennesimo caso umano presente nella mia vita. Spero che non vi accada mai una situazione del genere.
Ripeto,per quanto è bello è un gran coglione.
«Lena» la sua voce spezza il silenzio e i miei pensieri. Mi giro a guardarlo e sospiro. Non mi va di parlare con lui,ma purtroppo dovremmo lavorare insieme.
«Dimmi Luke» mi fermo e lui con me. Si toglie gli occhiali da sole e li mette in tasca. I suoi occhi blu sono più scuri rispetto a ieri, sarà la luce o magari il tempo. Ma sono diversi e questo lo fa ancora più interessante. Un altro controsenso.
«Senti,mi dispiace per ieri.»inizia a dire e io rimango spiazzata. Poteva benissimamente chiederle ieri le mie scuse. Faccio per dire qualcosa,ma mi zittisce con un gesto della mano. «Avresti voluto ieri queste parole,ma sai quando si è orgogliosi non si fa altro che commettere errori. Non sono un tipo da scuse,ma dato che dovremo stare insieme per l'ultimo anno,meglio chiarire ora che trovarci a fare i bambini di asilo nido durante questi nove mesi» finisce le sue scuse e guarda in basso,mentre da dei calci a un sassolino immaginario. Sospiro e annuisco.
Come dice lui, non c'è bisogno di fare i bambini piccoli e okay, può essere un eremita,ma almeno ha chiesto scusa anche se in ritardo, ma a modo suo.
«Va bene Luke,non preoccuparti» la mia risposta potrebbe essere sembrata abbastanza fredda, tanto che il polo nord potrebbe farmi un baffo.
Vedo che si rilassa e annuisce. Non dice nient'altro e rimette gli occhiali. Ricomincia a camminare e sussurra un «seguimi». Faccio come dice e rimango zitta.
Cosa mi dovrei aspettare ancora da lui?

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