51. Christmas, Aunt Clarrisa and Gifts

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LUKE

Le Barbados. Quale altro posto le superava? Ero steso su una sdraio e mi stavo godendo la bellissima giornata di sole. Bevevo da una noce di cocco e guardai la figura di Lena uscire dal mare. Il corpo bagnato e coperto da un graziosissimo bikini bianco. Misi gli occhiali da sole sulla testa e mi godo la vista di questa dea greca, non ché la mia ragazza. Mi sorrise e si sedette al mio fianco, prese la noce di cocco e bevve un sorso dalla cannuccia. Adoravo quelle labbra.
«Ti stai rilassando tesoro?» mi domandò e annuii soltanto portando il suo corpo sul mio. Rabbrividii alla sua pelle fresca. Le baciai le spalle e il sapore della salsedine invase la mia bocca. Il corpo di Lena era un qualcosa di spettacolare e vederla mezza nuda non faceva altro che aumentare la voglia di averla.

«Tia Lena, Luke! Svegliatevi dai» le immagini delle Barbados svanirono nel nulla e vennero sostituite da una corpicino con i capelli ricci.
Mi girai dall'altra parte e sbuffai, cercando di afferrare quelle immagini sfocate.
«Dai dormiglioni! Luke svegliati ti preeeeego» ignorai la vocina acuta in sottofondo e mi misi a cercare la spiaggia,il sole e Lena in costume.
«Luke, tia Lena è incinta!» i miei occhi si spalancarono e mi alzai a sedere. Guardai la figura di Christian sulle mie gambe. Sorrideva come se fosse un angioletto e sbatté gli occhi. Non ci credevo che stavo sognando. Mi voltai e guardai la figura di Lena in dormiveglia, stava sussurrando cose insensate e mi avvicinai per capirla.
«Onorata di essere qui, Mr Beckham» mormorò,stringendosi di più al cucino e strofinando la faccia su di esso. Non ci credo che mi tradiva con un calciatore.
«Chris, la svegli tu?» gli occhi del bambino si illuminarono e una volta messo in piedi sul letto si buttò sopra sua zia urlando «Svegliaaaaa» ben ti sta Sosa.
«Ma cosa succede! Christian!» urlò lei, una volta svegliata. Indossava solo una maglia e la guardai divertito.
«ASSALTO ALL'IMPERO!» urlò il bambino e scappò via prima che Lena lo prendesse tra le braccia. Scossi la testa e guardai la ragazza infuriata.
«Buongiorno splendore» mormorai, avvicinandomi e abbracciandola da dietro. Il suo corpo si ammorbidì e si poggiò di più a me con la schiena contro il mio petto. Affondai il viso tra i suoi capelli e il dolce profumo di fragola e cocco mi invasero le narici.
«Buenos dias mi amor» mi diede un bacio sulla guancia e mise le mani sulle mie braccia iniziando ad accarezzarle. Mi cullai al suo tocco e le lasciai una scia di baci sul collo. Fece le fusa e tirò indietro la testa, in modo da lasciarmi il campo libero. Sgattaiolai con una mano sotto la sua maglia, accarezzando i centimetri della sua pelle fino ad arrivare al seno. Sfiorai lentamente la sua pelle vestita di brividi e la curva del suo petto, posai la mano sul seno destro e lo massaggiai lentamente. Lena mugolò lentamente e sussurrò il mio nome. Pizzicaii leggermente il suo capezzolo tra le dita e i suoi occhi color nocciola mi guardarono eccitati. Era incredibile l'effetto immediato che le facevo.
Stavo per prenderle le labbra con le mie, quando qualcuno bussò alla porta e rovinò il nostro momento magico. Odiavo essere interrotto. Per giunta fu la seconda volta nel giro di pochi minuti.
«Oh... Mademoiselle Sosa, mi dispiace aver interrotto.. Ohm, cioè» Pierre mi sembrò impacciato. Fu la prima volta che lo vidi così. Risi sotto i baffi e tolsi la mano da dentro la maglietta di Lena, ma non mi staccai da lei.
«Non preoccuparti Pierre, entra pure» sorrise lei e l'uomo perfettamente sistemato nel suo abito nero lucido entrò nella stanza. Mi resi conto solo ora che aveva un vassoio tra le mani con la colazione sopra. Di bene in meglio!
«Buongiorno Luke» ricambiai il saluto e poggiò il vassoio vicino le nostre figure e guardò noi due sorridendo.
«Mi scuso per la colazione a letto Mademoiselle, ma stiamo sistemando la sala da pranzo per la cena di questa sera e la giornata di domani. Pranzeremo nel giardino quest'oggi»
«Non preoccuparti Pierre, i ragazzi?» domandò lei, prendendo due brioche dal vassoio e passandomene una. Ne diedi un morso e toccai il paradiso con le papille gustive. Dio, Olga era diventata la mia cuoca preferita.
«Mademoiselle Leigh e i suoi amici sono andati in centro, dovevano sbrigare delle cose. Saranno qui prima di pranzo» ci informò mettendo le braccia lungo il corpo. Lena annuì e dopo aver salutato Pierre, questo ci lasciò finire la nostra colazione.
Stavo bevendo il mio amato cappuccino quando la figura della ragazza corse via da me, quasi rovesciando le due tazze, e andò nel bagno dietro il separé. La sentii rimettere, tirare lo scarico, bestemmiare e poi tornò da me col viso infuriato. Ti prego, fa che non sia incinta per davvero.
«Ho il ciclo» un sospiro di sollievo lasciò le mie labbra e continuai a mangiare la mia colazione.

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