LENA
Appena finita la serata, io e i ragazzi ci siamo ritirati fisicamente e psicologicamente a casa mia. Ancora non ci credevo che quelle teste vuote avevano messo il mio nome e quello di Luke nella lista dell'incoronazione. E non riuscivo neanche a credere di aver ottenuto la maggior parte dei voti, insieme al biondo.
Quando uscimmo da scuola chiamai Pierre. Rispose subito e mi chiese se fosse successo qualcosa o roba simile. Quell'uomo aveva passato troppo tempo con i soldati e ogni volta mi faceva diventare ansiosa.
Gli chiesi se fosse un problema sistemare la taverna per noi, in modo da occupare una sola stanza e rimanere il più tempo possibile insieme. In questi ultimi due mesi non abbiamo avuto il piacere di stare tutti e otto insieme senza nessun tipo di problema. Avevo anche promesso a loro che in queste due settimane ci saremo solo divertiti. Avremo passato le vacanze fino il trentuno di questo mese a casa mia e appena dissi a mia madre il mio piano, lei non fece altro che piangere dalla felicità e dirmi quanto le dispiaceva di tutto quello che abbiamo passato in questi ultimi due mesi.
Lentamente stavo accettando l'idea che tutto ciò che avevano fatto e omesso durante questi anni era stato solo un atto di protezione verso di me e di chi mi stava accanto. Sta di fatto, anche, che non sapere proprio tutto sulla mia famiglia e la sua storia, non mi andava molto a genio. Ma si sa che i genitori sono sempre iperprotettivi con i propri figli.
Il secondo punto che stava passando al medesimo modo, era la questione di mio padre. Capisco anche lui, stranamente e con sorpresa verso me stessa. Non sopportavo l'idea che lui fosse qui, dopo quasi diciott'anni, e vivere tranquillamente con la sua famiglia e voler bene a me come se mi conoscesse dal primo giorno in cui sono nata. Ma non era così. Sapeva com'ero fatta fisicamente, sapeva che era l'unico a farmi perdere la pazienza nel giro di pochi secondi nell'ultimo periodo. Sapeva quello che facevo, a causa dello stalking praticato dai suoi stessi uomini e per voler suo. Ma non sapeva com'ero fatta interiormente.
Ma infondo, capivo il perché di tutta questa sua manipolazione verso la sua stessa famiglia. Aveva paura che qualcuno la portasse via insieme al duro lavoro che tutta la nostra dinastia aveva prodotto. Aveva solo paura di rimanere da solo, come tutti noi alla fine.
Dopo tanti anni avrebbe passato il Natale in famiglia, con i suoi due nipoti e gli amici di sua figlia. Ma la cosa più importante, e lo si vedeva dal suo sguardo, era passare il Natale con sua moglie. Dopo tutto quel tempo, tra lontananza e vai e vieni, quei due si amavano come il primo giorno di matrimonio o ancora prima.
Guardavo i miei genitori, poi lo sguardo si spostava a me e Luke. Sorridevo e pensai a quanto sarebbe stato bello essere innamorati per tanto tempo, con lui.Appena arrivammo a casa io e le ragazze ci togliemmo le scarpe, e scendemmo giù con i ragazzi nella taverna. Pierre aveva sistemato tutto come suo solito fare.
Aveva aperto i due divani letto e sistemati con delle lenzuola e delle coperte pesanti. Aveva anche messo un sacco a pelo dall'altro lato e acceso la stufa. Era sempre preciso nel suo lavoro.
Io e le ragazze corremmo in bagno dopo aver preso i pigiami sul letto e ci chiudemmo dentro.
«Santa pupa, com'è bello ridurre le tossine» era da circa tre ore che dovevo andare in bagno e ringraziai il signore appena il mio sedere si posò sulla tazza.
«Ragazze scusate, ma io» iniziò Crystal togliendosi il vestito di dosso e sciogliendo il nido che aveva ai capelli «ho bisogno di una dannata doccia» concluse,lanciandomi i suoi slip addosso e infilandosi nel box dietro la lastra di vetro. Lei si che era una donna di classe.
«Lurida mezzosangue, mi hai rubato il posto» si lamentò Violet, strofinando una salvietta sul suo viso. Ne presi una anche io, iniziando a riavere il mio vero viso.
«Cosa c'è V, vuoi fare la doccia con me?» si affacciò con il viso al vetro, coi capelli pieni di schiuma, e un ghigno sulla faccia.
«Si vede che sei amica di Luke» alzai gli occhi al cielo e aiutai la bruna a togliere il vestito.
«Si vede che non scopate abbastanza, sei così acida» mi canzonó Crys dalla doccia.
«Scusami se non siamo dei conigli come te e Michael» risi io, mentre le passavo un asciugamano. Uscì dalla doccia e asciugò i piedi sul tappetino. Abbassai la cerniera del vestito e staccai il bottone della canotta, sfilai le gambe dalla gonna. Mentre stavo per entrare nella doccia la pazza dai capelli viola mi diede una manata sul sedere.
«E il mio sedere non è un antistress! » la guardai male e mi misi sotto il getto d'acqua.
«Mi posso permettere quello, se ti palpo le tette Luke mi taglia le mani! A proposito Lena...ma da chi cazzo hai preso?» la sentii urlare. Volevo svanire, disintegrarmi.
«Potresti prestarmene un po'? Julian te ne sarebbe grato!» e continuarono a parlare delle mie tette finché non uscimmo dal bagno e iniziarono a stare zitte.
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Youngblood
Fanfiction[COMPLETA] Le sue carezze, i suoi baci. I brividi sulla pelle, le farfalle nello stomaco. I respiri affannosi, gli occhi che si perdevano. Avevano scelto di stare insieme, non per passatempo, ma perché si amavano davvero. Avevano scelto di rischiar...