29. Imagination

75 3 0
                                    

LUKE

Bip.bip.bip.
Ascoltavo questo rumore da almeno due giorni.
Passavo la maggior parte delle ore in ospedale,tutta quest'ansia mi stava letteralmente consumando.

L'incarico da rappresentante era diventato un doppio affaticamento: oltre al mio lavoro,facevo anche quello di Lena. La cosa non mi ha mai pesato a dire il vero, ma era lei quella che tra i due faceva i progetti, le proposte, l'organizzatrice di tutte le uscite didattiche, ma soprattutto sapeva sempre come rivolgersi al preside Fernandez.
Io non ci stavo capendo più nulla. Il mio unico pensiero era solo Lena, averla così vicino ma anche così lontano mi faceva male. Non capivo più quale fosse la realtà e l'immaginazione. Speravo con tutto me stesso che tutto questo fosse solo un film, uno scherzo di Halloween venuto male,in ritardo, e che alla fine mi sarei arrabbiato con Lena per avermi fatto una cosa del genere. Ma, invece, era tutto troppo reale.

Passavo i giorni dividendomi in più posti possibili: scuola, ospedale, casa e di nuovo ospedale. Quest'ultimo era sempre la prima opzione tra tutte le altre, non potevo rischiare di non esserci quando lei si sarebbe risvegliata. Immaginate la sua faccia, se al posto mio ci fosse quel gran bastardo di suo padre. La vorrei vedere solo per assistere all'omicidio di Carlo, sapevo per scontato che Lena lo avrebbe odiato più di quanto non lo odiasse già.
Michael e Crystal mi ripetevano che dovevo riposare, stare tranquillo e che le cose si sarebbero sistemate. Ma come faccio a fare tutto questo, quando la persona a cui tengo più della mia stessa vita è da quasi tre giorni attaccata a delle flebo e un congegno che fa Bip.Bip.Bip?! Come faccio? Non lo so nemmeno io.

Sospiro, saranno almeno tre giorni che lo faccio,e guardo la figura stesa di fronte a me. Lo sguardo sereno e di qualcuno che dorme beatamente.
Guardo sullo schermo di Bip Bip:il battito è regolare,senza sbalzi. Il dottore ha detto che nel giro di questa settimana Lena si sarebbe svegliata più riposata e forte di prima. Ma lei, quest'ultima,lo era sempre.
Nel corso dei giorni,ma soprattutto da quel giorno, la mia vita emotiva ebbe una svolta inspiegabile.
Cambiai del tutto nel fare o pensare le cose: diventai più attento alle persone e al loro stato emotivo. Di tanto in tanto,Michael e Crystal si punzecchiavano e in un giorno di questi,si litigarono per una grandissima cazzata.
Andando da Micheal,gli chiesi di mia spontanea volontà che cosa fosse successo. Appena sentita la risposta,mandai a quel paese lui e la ragazza la quale gli urlò testuali parole: «La prossima volta che non mi metti like ad un post, ti lascio».
Passai il tempo,quando ero nella stanza di Lena o a scuola,con Violet e Julian. Questi due erano una coppia a tutti e trecentosessanta gradi,si amavano da matti e io li invidiavo soprattutto per una cosa: nessuno dei due cambiava atteggiamento o trascurava i propri amici per l'altro. Delle volte io e Lena lo facevamo,ma per il semplice motivo che quando stavamo da lei non riuscivamo nemmeno a sfiorarci la mano.
Ogni qual volta che eravamo a casa sua,succedeva qualcosa: le prime volte,fu per colpa dei suoi amici che entrarono in camera sua come se nulla fosse. Una volta,successe che suo fratello entrò in camera sua con il piccolo Christian,mentre eravamo in una situazione abbastanza...erotica. Ma quella più traumatica successe due settimane fa: eravamo in una tranquillità assoluta,nella tavernetta di casa Sosa.
Lena era alle prese con un lavoro abbastanza...beh,delicato per me,ma anche rilassante a dire il vero. Su questo,sua madre rimase scandalizzata per un paio di giorni e noi due non riuscimmo a guardarla in faccia senza sentirci in imbarazzo. Da quel momento,decidemmo che casa sua era off-limits per certe situazioni.

«Luke,ehi» mi staccai dai miei pensieri,portando lo sguardo alla voce che mi richiamó.
«Gabriel» li feci un cenno,e si sedette dall'altra parte del lettino. Tra tutti quanti,io e lui eravamo quelli che soffrivamo di più. Lena era il tassello di Gabriel,e per me era la soluzione a qualsiasi problema...era l'unica ragazza,che dopo tanto tempo,mi faceva stare bene con me stesso e con i mille caos che si creavano nella mia testa. Riusciva a placare quei demoni che mi facevano impazzire con le persone e con il mio Io interiore. Era la mia cura,e stavo davvero sperando che si risvegliasse ora per calmare la mia ansia.
«Come stai?» era la domanda principale che entrambi facevamo all'altro. Sospirai,riportando lo sguardo sulla ragazza stesa. Quanto mi mancava sentire la sua risata e i suoi aneddoti strani.
«Non c'è la faccio più,mi manca troppo e vorrei che tutto questo non fosse mai successo. Ho lasciato che le facessero del male Gabriel,non immagino nemmeno cosa farà quando si sveglierà e scatenerà il suo odio verso di me...vorrei non fosse mai successo»
«Luke,non sei tu che l'hai violentata e non lo faresti nemmeno sotto tortura. L'unica colpa qui, c'è l'hanno quel bastardo di Carlo e il gran figlio di puttana del tizio che l'ha stuprata. Giuro Luke,che se lo trovassero io..» si prese i capelli tra le mani e sbuffò. Non era l'unico con questi pensieri: io mi vedevo sorridente mentre attraversavo il corridoio di un carcere,solo per il bene che ho fatto per tutte le persone succubi dei mali di Carlo e la x dello stupro.
«Saró tuo complice allora,Torrez.» sospirai,alzandomi dalla sedia e andando verso la finestra. Guardai fuori,e notai il traffico di gente che faceva avanti e indietro per la strada.
«Sai Gabriel,non avrei mai pensato di trovare una persona come lei» non mi resi conto della sua vicinanza. Mi sorrise,portando poi lo sguardo su di Lena.
«Ti sei innamorato di lei?» domandò,e io non sapevo cosa rispondere. Delle volte lo stare con lei,suscitava in me emozioni sconosciute per il mio animo umano. Emozioni che non sapevo cosa significassero per me,e che non avrei mai pensato di riprovare. Forse era amore,forse era  solo un volerle bene immenso...ma il più delle volte era solo paura di rimanere male un'altra volta. Mi ripetevo che con Lena era diverso,stare insieme a lei era diverso e i suoi modi di fare con me erano diversi da tutto quello che facevo con Mayla...lei era solo sesso,feste,alcol. Lena era...era tutto quanto.
A scuola eravamo una coppia esplosiva di idee ed eventi,ci dicevano persino che eravamo un qualcosa contrastante all'altro su una strada continua,senza ostacoli. Non aveva senso,ma ciò faceva sorridere Lena,mentre dentro di me avvenivano capriole su capriole.
Quando eravamo in compagnia dei ragazzi,era un continuo stare abbracciati e frecciatine di fastidio umoristico. Era troppo bello prenderci in giro a vicenda per poi abbracciarci.
Da soli,la storia si capovolgeva completamente: o in casa o fuori a fare due passi,il contatto fisico non mancava mai. Stesi su un letto o seduti al tavolo di un locale, la possibilità di sfiorarci c'era sempre e nessuno osava toglierci questa...questa magia.
Se accadeva,era per colpa nostra e delle litigate assurde e stupide che creavamo. Si può litigare perché si preferiscono le battaglie spaziali a dei supereroi in calzamaglia? Se i soggetti siamo io e Lena,questa è la prima fonte di litigio.
«Luke? Ehi,terra chiama Luke,sei qui con noi?» scossi la testa e riportai la mente alla realtà. Ultimamente ero sempre distratto e con la testa da tutt'altra parte.
«Eh, si,dicevi?» Gabriel rise e scosse la testa divertito.
«Tranquillo,la risposta me la sono data da solo. Anche lei comunque,e non immagini quanto»  a quelle parole arrossii di botto. Lena si stava innamorando di me..? No,impossibile quanto immaginabile. Scossi la testa in risposta.
«Nella tua immaginazione Gabriel. Io le voglio bene,e tanto anche...ma amore,no forse è esagerato come sentimento» ancora una volta,mento a me stesso. Ora capite la paura che mi mangia ogni giorno? Non voglio ammettere cose che sembravano vere,ma che in realtà non lo erano. Sospirai ancora,e guardai Lena... era bella anche così.
«Fidati Luke,lo vedono anche in America che sei innamorato...o non saresti qui,in questo momento»

YoungbloodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora