LENA
Pessima mossa Smith. Mi girai e mi allontanai di un passo da lui. Non ora, non ora che stavo bene.
«Lena? Tutto okay?» vorrei dirli che non va tutto okay. Vorrei potergli dire di Kayla, quello che è successo e perché sto così. Ma niente, mi allontano di nuovo e lui mi prende il polso. Un brivido mi percorre la schiena e ritorno, ancora una volta, alla sera del night club.
Avevo bisogno di Luke o sarei di nuovo crollata.
«N-non toccarmi» riesco finalmente a dire. Sta tornando. Stanno tornando. Quei mesi a piangere per lui. Quei mesi di dolore e prese in giro. Il mio subconscio stava giocando con me, mi manipolava e per ogni persona che nella mia vita mi ha fatto del male faceva tornare i ricordi. Mi stava tirando giù, con lei, nel buio. Un buio infinito e io glielo stavo permettendo. Glielo permettevo sempre ormai, ma non con Luke. Lui era buono e mi trattava bene, come una principessa.
«Lena ma che stai dicendo? Che succede?» mi si blocca ancora la voce e lui cosa fa? Posa una mano sulla mia guancia e mi guarda. Sento i nervi accavallarsi e ora, lui che se ne va al mio ti amo mi ritorna in mente.
Non ora. Ti prego, non ora che stavo così bene.
Prendo la sua mano e lo guardo, senza sentimento e senza malizia. Non lo voglio, non voglio più lui e i suoi giochetti manipolatori. Non voglio la sua presenza accanto, non voglio che mi sia amico e, soprattutto, non voglio essere toccata da lui.
«Ho detto, non toccarmi.» gli tolgo la mano e mi allontano. Non riconosco la mia voce. È diversa. Non è quella di sempre, quella dolce che faceva sorridere il ragazzo australiano. No, era spenta e fredda. Sembrava una pugnalata alle spalle, ma non potevo farci niente.
Lui mi guarda e noto che qualcosa si spezza in lui. Sento che sta cadendo al posto mio. Sto per raggiungere di nuovo il vuoto, sento che sto per piangere ma non lo faccio. Tiro su col naso, prendo un grosso respiro e mentre me ne vado gli dico: «Buona giornata, professore» e chiudo la porta, per poi, correre in bagno.LUKE
Avete presente quando vorreste uccidere qualcuno, ma non puoi perché A. Sei in minoranza e B. Sono i tuoi migliori amici? Ecco, mi trovavo proprio in questa situazione.
Prima Michael che rovina il buongiorno di Lena, entrando in camera mia senza bussare e Crystal che per poco non mi fece venire un infarto a soli diciannove anni. Questi due erano completamente fuori di testa, tanto da scommettere il giorno in cui avremo scopato io e Lena.
Per questo sono amici tuoi, Lucas.
Ha ragione la mia coscienza. Fatto sta, che dopo esser quasi caduto con tutto lo sgabello su di Lena, presi la ragazza tra le braccia e me la portai in camera per darle una seconda dose di Luke Hemmings. La mattinata più bella della mia vita.Dopo esserci vestiti, ma soprattutto scollati, andammo a scuola insieme ai nostri due carissimi amici curiosoni. Per tutto il viaggio ho sentito Crystal sussurrare a Lena se fossimo fidanzati, se stessimo insieme, se era solo sesso o amore, se fossero entrambi. Non ci feci caso, ma appena disse, «vi organizzo il matrimonio e voglio essere la madrina dei vostri figli» non potei non girarmi, prendere la mia ragazza ed andarmene da quel manicomio di amica che ci ritrovavamo. Abbiamo appena ritrovato la via della felicità, non corriamo a conclusioni affrettate.
Finalmente eravamo arrivati a scuola. Accompagnai Lena alla sua prima lezione, la salutai con un bacio sulla fronte e mi persi nelle ore più lunghe della mia vita.
Appena l'ultima campanella invase i miei timpani, uscii di corsa dall'aula di biologia e cercai di non vomitare per la seconda rana vivisezionata nella mia vita. Fa schifo, letteralmente.
«Rane. Rane ovunque» Julian si poggiò con la schiena al muro e potevo solo immaginare quello che ora vedevano i suoi occhi. Rane di qualsiasi tipo, persino rane in smoking. Scacciai questi pensieri masochisti e mandai un messaggio a Lena. Avrebbe finito fra un'ora ed eravamo soliti a stare con i ragazzi dopo che lei, Gabriel e Crystal avevano finito.
«Cra cra. Rana in smoking» punzecchiai il ragazzo e lui fece una faccia disgustata. Risi e vidi Violet raggiungerci sorridente. Indossava ancora il camice da laboratorio e gli occhiali trasparenti,sopra un paio di jeans blu e una maglietta bianca. Aveva i capelli mossi e il viso coperto da una strana sostanza blu. Che stessero facendo una nuova maschera per il viso?
«Ciao Rick Grimes» la prendo in giro, cercando di non ridere alla sua faccia blu. Sembrava un puffo asiatico.
«Dai! Non anche tu! È stato un incidente!» cerca di fare la seria ma non poteva non ridere anche lei.
«Allora, se non hai stupefacenti con te, mi spieghi cosa hai fatto alla faccia? Un puffo ti ha vomitato addosso?» Julian era appena diventato il mio mito. Stavo per scoprire cos'era successo alla povera Violet quando le casse del corridoio nominarono il mio nome. Sospirai, salutando i ragazzi e andando nell'ufficio del preside Fernandez. Cosa vorrà questa volta il vecchio?
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Youngblood
Fanfiction[COMPLETA] Le sue carezze, i suoi baci. I brividi sulla pelle, le farfalle nello stomaco. I respiri affannosi, gli occhi che si perdevano. Avevano scelto di stare insieme, non per passatempo, ma perché si amavano davvero. Avevano scelto di rischiar...