20. Killer Queen

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LUKE

Non avevo alcuna idea di ciò che stavamo facendo. Sembrava di essere in un film di James Bond o persino in White Collar.
Lena non staccava gli occhi dallo schermo del computer,era attenta a ciò che succedeva nei video,scriveva dei numeri o delle parole su un quaderno. Non parlava,per quanto questa storia fosse così strana e allo stesso tempo le faceva del male,non diceva nulla. Rimase lì per un paio d'ore,a scrivere delle cose che nemmeno io capivo. Stavo facendo tutto questo per lei,ma erano già passate troppe ore e come me,Lena e Crystal stavano morendo di sonno e avevano una faccia da zombie.
Non per nulla,ma io sembravo di essere più lucido rispetto a loro...non avevo pianto per circa un'ora,loro invece si. Sospirai,e decisi di prendere il computer.
«Luke,che fai?» finalmente la ragazza parlò. Aveva delle occhiaie ben visibili anche per un cieco. Doveva dormire.
«Riprendiamo domani,voi due avete bisogno di dormire e tu mi sembri Lidia di Teen Wolf quando disegnava alberi su alberi» chiusi il computer e lo passai a Crystal,che mi guardava con gli occhi stanchi.
«Ma Luke, stavamo scoprendo co-» la fermai subito,con un cenno della mano.
«Niente storie Sosa,sembri uno zombie e Crystal anche. Domani faremo tutto con calma,e chiederemo anche spiegazioni a tuo fratello. È quasi mezzanotte,e siamo tutti e tre stanchi...voi più di me, perciò a nanna» le due ragazze non dissero nulla. Sospirarono entrambe,e annuirono una volta alzate dal divano.
Crystal andò subito in camera sua,dopo aver dato la buona notte a me e a Lena. Quest'ultima invece,prese i due zaini per terra e il quaderno,con tutte le penne che aveva cacciato... In silenzio,poi,mi superò senza dire niente,ma rivolgendomi uno sguardo girandosi appena con la testa.
Entrammo in camera mia,chiusi la porta e lei poggiò le sue cose in un angolo della stanza. Si spogliò delle sue vesti, rimanendo soltanto in mutande. Maledetta a lei e quando non aveva il reggiseno.
La guardai,mentre era di spalle e si infilava una mia maglietta,si girò verso di me e mentre avanzava verso di me,sciolse i suoi capelli. Non so cosa avesse in mente,ma tutto ciò non andava bene a quest'ora. Trattenni un sospiro e la guardai ancora avanzare,con quel suo corpo tutto curve e coperto solo dalla mia maglia e dalla sua brasiliana. Inutile dire che quelle maledette mutandine che indossava,sparivano appena messe.
«Cosa fai?» le domandai,una volta avuta di fronte. Tolse anche gli occhiali,e si piegò di poco verso di me con il busto.
Il suo viso stanco,i capelli arruffati,quelle sue labbra gonfie e curve in un sorriso. Si trasportò lentamente con il suo corpo,sopra di me a cavalcioni.
«Lena...» le poggiai le mani sui fianchi,per allontanarla ma lei prese subito i miei polsi e mi ritrovai bloccato sotto di lei steso sul letto,con i polsi bloccati e Lena che aveva il controllo tra le sue mani.
«Cosa c'è Luke?» mormorò,mentre si piegò ancora di più verso di me. Il suo naso sfiorò il mio,avevo il suo respiro a pochi centimetri dalle mie labbra. Non andava bene,questo non andava affatto bene. Non ricordavo quanto tutto questo fosse così eccitante,avere una ragazza al comando che..Dio non sapevo nemmeno io com'era avere questa super Dea addosso.
«Cosa stai facendo...» lei mi sorrise. Si drizzò con il corpo,sedendosi su di me. Si mise i capelli da un lato,e iniziò a slacciarmi la camicia. 
«Ti dico grazie» sussurrò di nuovo,finendo di staccare i bottoni. Posai di nuovo le mani suoi suoi fianchi,e lentamente la accarezzai da sotto la maglietta. Per lei, ormai, non era più un problema questo tipo di contatto,e nemmeno per me. Averla così sicura e così piena di controllo,faceva nascere in me un'eccitazione che finiva alle stelle. Se c'era una cosa che riusciva ad eccitarmi, dopo Lena, era lei al comando. Aveva sempre questa sua aria dominante,da ragazza con le palle e la notai quel giorno in cui mi diede uno schiaffo dritto in faccia. Terza cosa che mi eccitava parecchio,gli schiaffi.
«Per...per cosa?» ero troppo impegnato a pensare,e non mi accorsi che le sue mani accarezzavano il mio petto nudo e lo stomaco. Afferrarono,poi,i lembi della camicia e mi tirò su,verso di lei a pochi centimetri dalle sue labbra. Queste,si posarono sul mio collo e nel mentre iniziava a lasciarmi dei baci,mi tolse la camicia di dosso.
Sentivo la sua lingua,che senza fretta, tracciava dei piccoli cerchi con la punta e le sue mani,che erano da per tutto: tra i capelli,sulla schiena,sul petto... infine,andarono sui pantaloni. Porca puttana.
«Sai che sei eccitante quando fai il verginello?» la sentii ridacchiare sua pelle,mentre le labbra salirono sul collo e sfiorarono la mandibola.
«Appena avrò l'occasione di scoparti,vedrai chi dei due sarà il verginello» nonostante mi avesse placcato per bene,avevo l'autocontrollo di me stesso. Lena si intimidiva quando dicevo certe cose,ma quello che fece in risposta era tutt'altro da ragazza timida.
Regalandomi un sorriso,mi abbassò i jeans e si mise tra le mie gambe,in ginocchio. Legò i capelli in fretta,e con le mani tra i miei capelli si avvicinò con le labbra alle mie e mi baciò. Non fui io a fermarla,avevo troppa voglia di averla di nuovo così,e ricambiai il bacio che da lento, diventò passionale.
La afferrai per il sedere,facendola stendere sopra di me, una volta messo per bene sul letto. Strinsi una mano tra i suoi capelli,tirandoli di poco mentre lei continuava a baciarmi.
Morse il mio labbro,iniziandolo a succhiare. Non vidi più lucidamente,tanto che le presi una mano e gliela portai giù. Capì al volo che cosa volessi,e senza esitazione o chiedere altro,quella sua manina furba si infilò nei miei boxer e iniziò a muoversi dentro essi.
Cacciai un respiro,staccandomi di poco dalle sue labbra. Avevo perso il conto di quante volte furono le scene nella mia testa di questa situazione. Era un continuo pensarla in tutti i modi porno possibili e immaginabili,e finalmente -e lo sottolineo- stavo avendo quello che desideravo di più.
Lena mi guardò, e sorrise compiaciuta. La sua mano si muoveva ancora, strinse la presa e girò il pollice sulla punta. Mugolaii il suo nome,spingendomi contro di lei. Se mi avesse fatto venire con una sega, l'avrei uccisa.
«Hai intenzione di farmi un pompino o devo chiederlo?» sospirai di nuovo,quando le sue labbra succhiarono la parte debole del mio collo,facendomi gemere sottovoce. Questa ragazza aveva capito il concetto di succhiare,ma da un'altra parte.
Chiusi gli occhi,godendomi quel momento,quando le sue labbra iniziarono ad andare verso il basso. Sentii Lena scendere dal letto,le sue mani afferrarono i miei boxer e potei finalmente ringraziare il signore,appena rimasi senza.
«Porco...che tu sia benedetto Hemmings» mormorò la ragazza. Mi alzai con la schiena,e la guardai. Mordeva il labbro inferiore,mentre mi guardava e riprendeva la situazione tra le mani. Sospirai ancora,e accarezzandole i capelli,me la immaginai senza niente addosso,ma in una situazione diversa. Posò la sua bocca sulla mia pancia,strinse la mano facendomi mugolare sottovoce. Disegnò un'altra volta dei cerchi sulla mia pelle,scendendo ancora di più raggiungendo la base del mio sesso. Stavo letteralmente scoppiando,e iniziai a borbottare sottovoce.
«Lena,per favore...usa quelle labbra e suc- oh,cazzo» chiusi gli occhi,e le afferrai i capelli con le mani. Fece scivolare la bocca su di me,e la sensazione era a dir poco fantastica.
La sua lingua era tutta intorno,le guance succhiavano e lei era una cazzo di dea.
Ansimaii poco a poco il suo nome,stringendo sempre i suoi capelli e portando la sua testa su e giù, attorno me. Lena era veloce,non si staccò un secondo e questo mi fece eccitare ancora di più. 
La guardai per un attimo,porca puttana era sexy: aveva le guance arrossate e piene di me,che facevano dentro e fuori per succhiare. Le labbra gonfie, bagnate, che si muovevano esperte. Gli occhi chiusi,i capelli arruffati...ma la cosa più eccitante era il suo corpo,in ginocchio di fronte a me. Una sua mano stringeva il lenzuolo, mentre l'altra era dietro la mia schiena e lasciava dei segni su essa. Tutto questo era una fantasia erotica,che si stava avverando.
Mi poggiai con i gomiti sul letto,e portai la testa all'indietro. La sua bocca era ancora in movimento,e quando andava giù con la testa, Lena colpì di rado la gola contro di me. Lo fece due tre volte,e iniziaii a tremare.
«Le-lena...» sospirai gemendo,portando lo sguardo verso di lei. I suoi occhi si aprirono,e inutile nascondervi che ingoiaii un groppo alla gola quando mi guardò. Quei suoi occhi innocenti, furono la mia fine.
Le afferrai ancora una volta la testa,ansimai il suo nome diverse volte mentre la muovevo su e giù...e quando la sua gola mi colpì ancora,venni dentro la sua bocca.
«Porca puttana...» mi lasciai cadere sul letto,ancora ansimante. Questa ragazza mi aveva appena fatto un pompino da favola.
Chiusi gli occhi,iniziando a respirare e cercare di trovare il controllo delle mie azioni. Ma l'unico pensiero,ora nella mia testa,era mettere a pancia in giù Lena e scoparla senza un fottuto domani.
«Prego Luke» mi riportò in una semi realtà. Una volta seduta accanto a me,mi passò i boxer che lei stessa mi tolse. Sospirai,cercando di controllarmi mentre me li mettevo. Annotai mentalmente che dovevo fare molte più cose per lei,in modo da ricevere questo tipo di ringraziamento.
«Un giorno...santo cielo Lena,non ti farò camminare per un mese appena me lo lascerai fare» buttai fuori l'aria,non consapevole di averla trattenuta. Lena si avvicinò a me,accoccolandosi sul mio petto e lasciando un bacio sulla mia spalla. Non le chiesi un bacio sulle labbra, perché sapevo che le avrebbe dato fastidio baciare dopo aver ingoiato.
«Ora no verginello. È ora di dormire» prese il piumone dai piedi del letto,e lo posò sui nostri corpi,per poi girarsi di lato. La copiai,e la strinsi a me avendo il suo corpo appiccicato a mio. Si mosse di poco e il suo sedere,si scontrò con ciò che poco fa aveva tra le labbra. Presi un grosso respiro,e mi contenni. Mi avvicinai con le labbra al suo orecchio,e finalmente la Lena timida venne a galla.
«Dopo che ti avrò scopato per bene anche da dietro,vorrei proprio vedere con quale coraggio mi chiamerai ancora verginello» si nascose il viso con le mani,e si fece più piccola di una formica. La avvicinai di più a me, abbracciandola. Per quanto imbarazzata,il suo corpo si accaldò..e con voce bassa e paonazza mi disse: «Buonanotte anche a te, Lucas»

Il risveglio fu un po' traumatico. Quando mi alzai con la schiena,sentii un leggero dolore al collo e allo stomaco. Mi girai,e Lena non era nel mio letto, probabilmente si è svegliata prima di me e per non disturbarmi è uscita.
Sospirai,e decisi finalmente di alzarmi dal letto per darmi una sistemata,ma soprattutto per fare pipì. Presi un paio di jeans neri puliti e dei boxer,andai poi in bagno e iniziai a sistemarmi.
Mentre lavavo i denti -dopo una bella doccia- notai una macchiolina rossa sul mio collo. Scossi la testa divertito e pensai subito a Lena,e a ieri sera. Quanto cavolo era brava con quelle sue labbra?
Sospirai,cercando di pensare ad altro che non fosse lei in qualche scenetta porno e sciacquai la bocca. Una volta finito il mio restauro,tornai in camera e infilai una maglietta nera e una giacca dello stesso colore. Mentre andavo in cucina,mi sistemai i capelli con le mani. Potevo reputarmi pronto per una nuova giornata.
«Dico soltanto che potresti venire a spiegarmi...no Ed,non ci capisco niente di tutta questa storia! Ti chiedo solo di venire qui e spiegarmi....okay,ciao» quando andai in cucina trovai Lena. Aveva ancora la mia maglietta e si era messa un paio di leggins. La guardai,e notai che era in preda al panico e che aveva ripreso computer e quaderno. Sospirai,e le andai incontro.
«Ehi,tutto bene?» alzò di scatto la testa, mi abbracciò e senza esitare mi strinse a lei.
Le accarezzai i capelli e la schiena,baciandole poi la fronte. Si staccò un po',tenendo le braccia intorno a me e mi guardò dal basso. Aveva ancora il viso stanco,e ci scommetterei tutto l'oro del mondo che aveva di nuovo pianto. Sospirai,e le misi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Ho chiamato mio fratello...» mormorò,e questa volta si staccò dall'abbraccio per sedersi su uno sgabello. Annuii soltanto,mentre le preparavo una tazza di caffè bollente. Ne aveva bisogno.
«Gli ho chiesto cosa fosse tutta quella roba, perché me l'avesse data...Luke io non ci capisco niente, perché doveva abbandonarci per poi tornare così dal nulla? Voglio capire...tutti quei video, quei file...» si prese la testa tra le mani e sospirò forte. Non riuscivo a darmi una risposta,non ero mai capitato in una situazione del genere e più le cose si complicavano più la mia testa andava in ebollizione.
«Cosa dice Edward?» le domandai,passandole la tazza piena di caffè. Ne bevve un sorso e mi guardò.
«Che non è semplice spiegarlo al telefono.Non riesce a fare un movimento senza esser pedinato o visto da...da nostro padre o dai suoi uomini. Luke,non ci sto capendo nulla più..» ripeté di nuovo,mentre mi guardava. Non era un bene vederla così affranta, senza informazioni e senza energia. Lena era ben diversa da com'è ora: sembra soltanto un'anima sperduta che cerca conforto,aiuto e risposte. Io non sapevo che cosa fare,non mi era mai capitato una cosa del genere. Nella mia famiglia c'era ben altro che separazioni,e misteri...da una parte mi creava un fastidio interno quando mia madre diceva ogni singola cosa della nostra famiglia al primo che passava,ma dall'altro ero contento che non nascondeva nulla,almeno a noi.

Stavo per parlare,ma il campanello della porta fermò sia me che Lena.
«Un attimo» la ragazza annuì,continuando a bere il suo caffè. Andai ad aprire la porta,e con mia sorpresa mi ritrovai il fratello di Lena davanti.
«Chiudi. Chiudi,adesso. Anche le tende.»

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