Capitolo 11

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La scuola superiore di Las Angeles, che frequento ormai da quattro anni, ha un buon numero di studenti, i quali si possono classificare in tre categorie: i componenti della squadra di basket, le pettegole odiose e gli emarginati. Non sono una persona selettiva, ne tantomeno un anche giudica dalle apparenze, ma è palese che la nostra scuola sia questo.

E la cosa mi disgusta.

E' ovvio, ognuno è libero di fare e di essere ciò che vuole, non voglio giudicare. Ciò che a me da fastidio, è il fatto che ognuna di queste persone vorrebbe essere qualcuno. Ognuno fa di tutto per mettersi in evidenza, per farsi notare, per urlare Hey, esisto anchio!, come un qualsiasi altro adolescente sente il bisogno di fare a questetà. Chi decide di formare un gruppo solo per esserne il leader, chi lotta per diventare capitano della squadra, chi addirittura si droga o fa cose stupide e insensate pur di farsi notare. E io trovo la cosa veramente tanto triste. Nessuno in questo mondo è più se stesso e basterebbe questo per essere diversi. Tutti che vogliono diventare qualcuno per distinguersi dalla massa, eppure ciò che vedo io sono solo un gruppo di adolescenti tutti uguali che hanno dimenticato i veri valori della vita.

Ed ora, mentre sto attraversando la strada difronte alla mia scuola, è questo che vedo. Un branco di giovani ragazzi eccitati all'idea di vedere una partita di basket. Perché è lì che stiamo andando. Esatto, anch'io faccio parte di quell'insieme di persone, ma a differenza di loro, per rendere davvero felice me, ci vuole ben altro.

"Forza, Jane! Altrimenti inizia la partita!" esclama Emily tirandomi per un braccio, eccitata, mentre stiamo entrando nel portone d'ingresso.

Sono passati tre giorni da sabato sera. Non ho più visto o sentito Will. Gli altri ragazzi, invece, mi è capitato di vederli a scuola, ma lui no, visto che frequenta un altro liceo. E ne sono felice, non mi va di vederlo dopo quella sera. Ma una piccolo parte di me si aspetta di vederlo alla partita, ed è assurdo, ma al solo pensiero il mio cuore fa una leggera capriola.

Io ed Emy ci sediamo sulle tribune laterali della palestra, dove si terrà la partita. Vediamo Grace farci segno di raggiungerla con un movimento del braccio e mentre ci avviciniamo mi rendo conto che non è sola. Accanto a lei c'è Lily.

"Ciao ragazze!" dice Grace entusiasta. E noi ricambiamo il salute, accomodandoci accanto a loro, sulla platea.

Grace ed Emily si mettono subito a chiacchierare eccitate tra loro, ma vengono interrotte quasi allistante dal frastuono dei ragazzi intorno a noi sulle tribune che esultano per l'entrata in campo della squadra. Ci giriamo anche noi verso i giocatori che stanno prendendo posizione e non appena l'arbitro fischia annunciando l'inizio della partita, la folla esulta ancora di più. Da dove siamo c'è un ottima visuale, riesco a vedere i giocatori abbastanza da vicino e posso facilmente riconoscere i miei amici, Michael, Nate, Kyle e Daniel.

Ad un tratto mi ritrovo talmente immersa nell'andamento del gioco che mi metto a urlare anch'io insieme al resto delle persone.

"Tanto perdono sicuro." sussurra una voce profonda e con un marcato accento inglese accanto al mio orecchio, sobbalzo e mi volto di scatto verso il posto accanto a me, che fino a qualche minuto fa era vuoto.

"E tu che ne sai?" rispondo acida a Will che mi guarda curioso e divertito.

"Perché l'altra squadra è forte abbastanza da batterli." dice convinto. Decido di ignorarlo e riportare la mia attenzione sul campo.

Dopo qualche minuto l'altra squadra è in vantaggio e tra urla e proteste mi rendo conto che stiamo realmente perdendo.

"Visto?" sbuffa Will accanto a me. Mi volto verso di lui che ha un aria di sufficienza e mi irrita.

"Ssh! Non è ancora finita." dico e ricomincio a fare il tifo pur sapendo che è una battaglia ormai persa.

"Sei proprio buffa." sghignazza Will.

"Vuoi stare zitto?! Sto cercando di guardare una partita." rispondo infastidita. E lui sghignazza ancora di più.

Pochi minuti dopo l'arbitro annuncia la fine del gioco, e mi costa dirlo, ma Will aveva ragione. Abbiamo effettivamente perso.

"Tel avevo detto." dice con tono cantilenante e con un sorrisetto che fa subito spuntare le fossette agli angoli delle labbra.

Perchè cavolo gli sto guardando le labbra?!

Gli lancio unocchiataccia e mi alzo in fretta dal mio posto, distogliendo lo sguardo da lui e voltandomi verso Emily che sta ancora guardando verso il campo da gioco.

"Emy, andiamo?" le domando.

"Credo che aspetterò mio fratello, Michael e gli altri, per salutarli. Tu resti?"

"Ehm . . . si, okay." rispondo poco convinta, cercando di non guardare Will, il quale, ne sono certa, mi sta ancora guardando.

Ci dirigiamo verso lentrata degli spogliatoi e aspettiamo lì per un po', finche non vediamo i nostri amici uscire e venirci incontro. Nate da un bacio sulla guancia a me e ad Emy, e subito dopo Kyle si avvicina e mi stringe in un abbraccio, mentre Michael fa lo stesso con Emily sotto lo sguardo scrutatore di Nate. Will è rimasto in disparte, a guardare la scena da lontano. Daniel si avvicina a me ed Emy, circondandoci le spalle con le sue muscolose braccia.

"Bè, abbiamo perso. Ma almeno ora possiamo andare a fare qualcosa tutti insieme." dice, con un mix di ironia e strafottenza nella voce.

"Oh, si! Andiamo a cena fuori insieme!" esclama Grace battendo le mani eccitata.

"No, ragazzi. Mi dispiace, ma non posso. Devo finire di scrivere un compito di letteratura per venerdì." dico.

"E dai, Jane! E' ancora presto. Potremmo semplicemente andare al locale qui vicino, quello in cui siamo andati a pranzo qualche giorno fa. Ti prometto che non faremo tardi, mangiamo qualcosa poi sei libera di andare a casa." dice Kyle sorridendomi. E' molto bello sta sera, non si direbbe che abbia appena giocato una partita. Porta una maglietta nera e i jeans chiari, con sopra la sua solita giacca di jeans scura. Ed è anche molto dolce, a confronto di Will che non ha detto nulla riguardo la cena. Chissà se ha voglia di venire. Non che per me faccia alcuna differenza, anzi, se non viene è sicuramente meglio. Sarebbe solo scortese e strafottente tutto il tempo.

"Va bene, andiamo a cena." dico, arrendendomi a gli sguardi imploranti dei miei amici.

"Grandioso! Andiamo allora." dice Daniel contento, per poi voltarsi dalla parte opposta e dire "Will, amico, tu che fai? Vieni?"

"Si, certo." dice, ma ha lo sguardo assente.

E non posso evitare di chiedermi dovè che vada a finire la sua mente ogni volta che si assenta dalla realtà.

                                                                                  * * *

Quando arriviamo da Rory's, il locale è quasi deserto, a parte alcuni tavoli occupati da altri studenti della nostra scuola che dopo aver visto la partita probabilmente hanno avuto la nostra stessa idea. Ci sediamo allo stesso tavolo in cui eravamo la scorza volta, io mi siedo nel posto in fondo, attaccata alla vetrata che affaccia verso la spiaggia, accanto a me si siede Emy, e di fronte, con mio disappunto . . . Will.

La cameriera arriva quasi subito per farci ordinare e io sono ancora indecisa. Kyle mi vede in difficoltà e interviene, ordinando per entrambi qualcosa con uno strano nome. Lo guardo accigliata.

"Che cos'è?" gli chiedo sorridendo.

"Un piatto buonissimo a base di pesce, lo devi assolutamente provare." dice con espressione convinta.

"Ehm, ti ringrazio Kyle, ma a me il pesce non piace." dico mortificata. Lui ci resta un po' male, ma mi sorride educato come sempre.

"Jane?" mi volto verso Will che riesce a stento a trattenere una risata.

"Si?" domando sorpresa dal suo intervento.

"Secondo me puoi ordinare un hamburger, come l'altra volta." dice divertito.

"Si, direi che è un ottima idea." tento di sorridergli. "Un hamburger classico con maionese e ketchup, per favore." dico alla cameriera che sembra infastidita per quanto l'ho fatta attendere.

Hope  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora