Capitolo 68

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Non mi volto quando sento il rumore della porta che si apre. So che è lui. So che è qui. Ma non mi volto. Me ne resto qui, sdraiata sul letto, dandogli le spalle, mentre le lacrime non la smettono di scendere. Sento il materasso abbassarsi leggermente sotto al suo peso, ma mi rifiuto di guardarlo. Non tento neppure di nascondere le lacrime, sa che sto piangendo, lo sa sempre.
"Mi dispiace tanto . . ." sospira. Non so se si aspetta o meno una risposta da me, ma poi riprende.
"So che lo dico sempre, non faccio altro che dirti che mi dispiace, per poi comportarmi peggio di prima. Ma non so cos'altro dire. Nessuno mi ha mai insegnato cosa fare in questi casi. So solo come si fa ad essere un gran testa di cazzo. Non sapevo neppure come si fa ad amare fin quando non ti ho incontrata . . ." ammette, e il mio cuore manca un battito nel sentire le sue parole. Dovrei dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma non credo di essere in grado di dire niente di sensato al momento.
"Non c'è bisogno che tu dica niente." dice, come se mi leggesse nel pensiero. E a volte penso che ne sia davvero in grado . . .
"Hai ragione su due cose. La prima, si, ci sono alcune cose che non ti ho detto. E non perché io non mi fidi abbastanza di te, semplicemente perché . . . Perché forse ho troppa paura di vederti scappare lontano da me." sospira.
"E la seconda . . . Si, Jane, i miei genitori sono morti."
E dopo quest'ultima affermazione non resisto più. Mi giro verso di lui, seduto sul letto accanto a me. Ma non mi guarda. Ha lo sguardo perso nel vuoto, le mani che tremano leggermente e le spalle incurvate.
"Avevo otto anni . . ." dice dopo un tempo troppo lungo. E il mio cuore perde un battito. Non può essere vero . . . Mi sta davvero raccontando questo . . . Mi sta davvero parlando dei suoi genitori. "Non ho la più pallida idea di come sia successo . . . Un attimo prima eravamo tutti insieme, nel nostro salotto, davanti al camino acceso. Io e la mia piccola famiglia felice. Perché, sai Jane, era davvero una famiglia perfetta. Io, mio padre e mia madre. Nella nostra villa in Inghilterra. Avevo tutto quello che un bambino potesse desiderare, ogni cosa, ero felice, lo ero davvero. Ma si sa, la felicità ha il solo scopo di finire. E così, prima ancora che facessi in tempo a capire cosa stesse succedendo . . . La casa andò in fiamme. Il fuoco, lo ricordo così bene . . . Distrusse tutto. Portandosi via ogni cosa. I miei giocattoli, la mia casa, i miei genitori. . . Io persi i sensi, probabilmente sarei morto anch'io se i vigili del fuoco non mi avessero tirato fuori in tempo . . . Fatto sta, che quando mi risvegliai non c'era più niente. Ero rimasto solo io . . . Ed ero completamente solo."
Appena conclude il racconto mi alzo a sedere e avvolgo le mie braccia attorno a lui, perdendo la guerra contro le lacrime, che ovviamente, dopo il suo racconto, sono incessanti.
"Mi dispiace . . . Mi dispiace così tanto . . . Non avrei dovuto costringerti a parlarne." singhiozzo. Lui mi stringe a se, facendomi appoggiare il viso sul suo petto.
"No, piccola, non piangere. È tutto okay ora . . ." sussurra.
E mi addormento così, tra le sue braccia, scossa dai singhiozzi incessanti e accolta dalla sua voce che continua a sussurrarmi all'orecchio tentando di farmi calmare.

Il mattino seguente, mi sveglio, e notando che il posto di Will è vuoto mi viene il dubbio che sia stato tutto un sogno. Ma quando apro gli occhi, noto un pezzetto di carta ben ripiegato e appoggiato sul cuscino.

Sono dovuto uscire. Questa volta torno presto. Promesso. Non odiarmi . . .
Ti amo, William.

Lascio scivolare via tra le dita il pezzo di carta e mi alzo dal letto. Fortunatamente oggi è sabato, e almeno non devo preoccuparmi di andare a scuola e fingermi sorridente e cordiale con tutti. Non posso crederci . . . Se n'è andato di nuovo. Dopo ieri notte credevo davvero che fosse cambiato qualcosa. Ma ovviamente mi sbagliavo.
Mentre scendo le sale fino al piano di sotto la testa mi scoppia, dopo tutto quello che è successo non ci capisco più niente.   La serata con Will, lui che decide di cambiare scuola, lui che sparisce e torna nel cuore della notte, la nostra litigata, i suoi genitori . . . Si è veramente deciso a raccontarmi dei suoi genitori . . . Questo è un grande passo per il nostro rapporto. Anche se sono ancora arrabbiata con lui perché se n'è andato di nuovo, il suo racconto mi ha colpita più del dovuto.
Ed ero completamente solo . . . Ha detto, alla fine.
Sapevo già che i suoi genitori erano morti, era stato Poule a dirmelo pochi giorni fa, ma sentire Will che ne parla, con quel tono freddo e gli occhi vitrei, persi nel passato, è stato agghiacciante. Il mio cuore si è infranto difronte all'immagine di quel bambino di otto anni che vede morire i suoi genitori davanti ai suoi occhi. Quel bambino riccioluto, con gli occhi verdi e pieno di vitalità, a cui viene strappata ogni possibilità di essere felice. È così triste . . .
Appena raggiungo la sala da pranzo, sento le voci di Clare e Poule in cucina e impedisco a me stessa di crollare davanti a loro. Faccio un respiro profondo ed entro in cucina, dove un dolce profumo di sciroppo d'acerto e pancake mi accoglie.
"Buongiorno tesoro!" dice Clare con un sorriso.
"Buongiorno." mi sforzo di sorridere a mia volta.
"Hai dormito bene Jane?" chiede Poule con uno sguardo strano.
Be', Poule, che dire, certo che ho dormito bene! Tuo nipote mi ha urlato in faccia che i suoi genitori sono morti, ha distrutto metà delle cose che possiede, mi ha raccontato dell'incendio e ho passato la notte tra i singhiozzi. Direi che è andata benone.
"Si, abbastanza bene." mento.
"Ecco a te Jane. Ho fatto pancake e biscotti allo sciroppo d'acero per colazione. Spero che tu abbia fame." dice ridendo mentre mi fa cenno di sedermi al bancone della cucina, dove vedo un vassoio di biscotti e una pila ordinata di pancake dall'aria deliziosa.
"Si, molta." sorrido. In realtà, se devo dirla tutta non ho per niente fame dopo gli avvenimenti dell'ultima notte, ma non mi va di far sparire quel sorriso raggiante dal volto di Clare. Anche se una parte di me è certa che sia cosi solare solo perché cerca di tirarmi su il morale, perché è impossibile che lei e Poule non abbiano sentito le urla del litigio tra me e Will. Ma sono troppo stanca per pensarci adesso.
"Will è uscito presto questa mattina." dice Clare mentre sistema alcuni piatti nella credenza alle sue spalle.
"Già. Ha detto dove andava?" chiedo senza sapermi trattenere.
"Ha detto solo che doveva fare alcune commissioni con un suo amico . . . Un certo Daniel mi sembra." risponde lei.
"Oh." sussurro.
Daniel? Will è con Daniel? Bè, posso scoprirlo. Prendo il cellulare dalla tasca e senza farmi vedere digito in fretta sullo schermi fino a trovare il nome di Daniel.

Dan, Will è con te?

"Va tutto bene tra voi?" chiede Poule cogliendomi di sorpresa.
"Poule!" lo riprende Clare con un occhiataccia.
"Scusa, Jane, non è che voglia farmi gli affari vostri o metterti a disagio. È solo che con Will . . . Bè, non è facile parlare con lui. E la mia era semplice curiosità." sorride
"Non preoccuparti. Va tutto bene tra noi." Sorrido un po' in imbarazzo. E lui scambia un occhiata con sua moglie prima di rispondere:
"Bene. Meglio così. " con un alzata di spalle. Afferra il giornale dal bancone e si mette a leggerlo, ostentando indifferenza.
"Bè, io vado a cambiarmi." dico alzandomi in piedi. "Grazie della colazione Clare." Sorrido.
"Figurati tesoro." dice.
Appena esco dalla cucina sento le loro voci parlare concitate.
"Che ti è passato per la testa? L'hai messa in imbarazzo!" sussurra Clare.
"Non era mia intenzione . . ."
"Si, ma l'hai fatto. Non credi che abbia già abbastanza cose per la testa? Lasciala stare."
Mi allontano velocemente, prima di scoppiare a piangere.
Appena raggiungo la mia stanza il cellulare vibra facendomi prendere un tuffo al cuore sperando che si tratti di Will. Ma è Daniel.

No, non è con me. È successo qualcosa?

Dio, lo sapevo . . .

No. È tutto okay.

Rispondo. No invece, non c'è nulla che vada bene. Will, ha mentito. Di nuovo.

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Buona sera❤️
Okay, lo so! Ho di nuovo aggiornato di sera! Ahaha, ma ci tenevo troppo a farvi leggere questo capitolo. Secondo me è davvero importante, e da questo in poi i capitoli saranno un po' più "particolari", quindi non vedo l'ora di farvi leggere dell'altro!
Detto ciò, cosa ne pensate del racconto di Will? Ve lo aspettavate? Voce ai commenti!!! Voglio sapere tutto quello che pensate a riguardo!
Un piccolo bambino riccioluto con gli occhi verdi che guarda in faccia la morte dei suoi genitori . . . Ve lo immaginate? Io si.😢
Un bacio❤️

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