Capitolo 39

2.6K 62 4
                                    

"Uno yogurt con cioccolata e frutti di bosco. Secondo me è disgustoso." dice Will porgendomi il mio yogurt.

"Vuoi assaggiare?" gli domando sorridendo.

"No, grazie." mi risponde con un espressione di disgusto, ma sorridendo a sua volta.

"Non sai cosa ti perdi." dico con la bocca piena di yogurt. Nel frattempo Grace torna dal bagno e si avventa anche lei sul suo gelato al cioccolato.

"Ci sarete domani sera da Michael?" domanda Kyle.

"Cosa c'è da Michael?" gli chiedo non sapendo di cosa stia parlando.

"Non glielhai detto?" dice rivolgendosi a Will, che lo guarda male. "Michael sposta la sua solita festa del sabato a domani sera, visto che questo fine settimana è capodanno." prosegue Kyle.

"Già è molto eccitato per la partita di poker che faremo. Jane devi venire." aggiunge Grace.

"Si, sarà divertente." dice Daniel unendosi alla conversazione.

"Mi piacerebbe ragazzi, ma ho ancora molti compiti da fare prima della fine delle vacanze e quindi non posso." dico.

"Ah, che peccato." dice Grace mettendo il broncio come una bambina.

"Tu invece, Price? Ci sarai?" chiede Kyle rivolgendosi a Will chiamandolo per cognome, cosa alla quel non sono abituata.

"No, ho da fare." risponde freddo.

"Come vuoi." dice Kyle inespressivo, con una scrollata di spalle.

Appena finisco il mio yogurt Will non perde tempo, si alza dal tavolo e mi fa cenno di imitarlo.

"Ora noi dobbiamo proprio andare." dice. "Ci vediamo." e si avvia verso la porta con passo svelto.

"Ciao, ragazzi." dico e gli corro dietro. Ma che gli prende?

Quando raggiungo la macchina lui ha già messo in moto, salgo e lo guardo male.

"Perché sei scappato via così?"

"Non sono scappato via. Semplicemente ero stufo di starli a sentire."

Sbuffo. "Okay. Solo che non capisco perché tutta questa fretta." dico. Lui si volta verso di me.

"Jane, non mi piace stare nello stesso luogo con te al mio fianco, senza poterti sfiorare. E' una tortura cazzo." sbotta. Il mio cuore fa delle piccole capriole di gioia nel sentire le sue parole.

"Già, è lo stesso anche per me. Per questo stavo pensando che magari potremmo dirglielo . . ." dico.

"Tu saresti pronta a dirlo? Di noi . . ." mi guarda e la sorpresa gli si legge negli occhi.

"Non lo so . . . forse. Non potremo tenerlo nascosto per sempre, no? Non dico di farlo ora, ma forse tra qualche giorno . . ."

"No." mi interrompe.

"Cosa?"

"Non possiamo ancora dire niente. Poi non stiamo neanche realmente insieme. Non avrebbe senso." dice in tono freddo, lo stesso tono che usa quando si rinchiude in se stesso.

"Già . . . non stiamo realmente insieme eppure ci comportiamo come se così fosse." dico.

"Jane, eravamo d'accordo che ci saremmo frequentati, ma senza dirlo a nessuno."

"Si e avevamo deciso così perché non ero pronta ad accettare il fatto di avere una relazione. Ma se avere una relazione equivale a quello che abbiamo adesso . . ." mi interrompo perché ho la vaga idea che lui non mi stia ascoltando. Continua a guardare verso l'ingresso della gelateria come se si aspettasse di veder uscire una creatura mostruosa.

Hope  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora