Capitolo 71

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"Okay adesso basta." sbotto. "O la smetti con i dilemmi e inizi a spiegarti o vado a cercare Will da sola e mi faccio spiegare tutto da lui."
"Hai fegato ragazzina. Su questo non c'è dubbio. Se sapessi chi sono io non ti azzarderesti a parlarmi così."
"Ma non lo so. Non so chi diavolo sei e sinceramente non me ne frega um cazzo. Sono qui solo perché voglio sapere cosa sta succedendo a Will." dico alterata, fregandome delle occhiate strane che continuano a lanciarci le poche persone del locale.
"Okay. Ti dirò quello che vuoi sapere." risponde impassibile. "Quando Will si è trasferito in America, era un ragazzo particolare. Nessuno riusciva a capirlo veramente. Nessuno, tranne me. L'ho conosciuto per caso, non sto a raccontarti come, è una lunga storia. Sarà lui a raccontartela se vorrà.
Ti basta sapere questo. Qualche anno fa, la sera che lo conobbi, ero stata invitata da Clare, sua zia e una mia vecchia amica, a casa loro per cena. Era l'anniversario del suo matrimonio con Poule e erano state invitate diverse persone, si erano trasferiti da poco e vedere quanto fosse piena la casa mi sorprese. Quando mi allontanai dalla sala da pranzo affollata, per cercare il bagno mi imbattei in una strana stanza, le pareti erano ricoperte di specchi e aveva un insolito soppalco, suppongo tu conosca questa stanza, quindi non mi divagheró in descrizioni. Stavo per uscire da quella stanza, quando un ragazzino riccioluto, solitario e dall'aria scorbutica spuntó fuori dal nulla e puntó i suoi occhi verdi su di me. Mi chiese cosa ci facessi lì, gli spiegai che stavo solo cercando un bagno, e lui dopo avermi indicato la strada mi disse di andarmene. Ma io non gli diedi ascolto e mi sedetti sulle scalette di legno che portavano al soppalco, intenta di conoscere quello strano ragazzino di cui Clare amava tanto parlare. Non faceva altro che dire che era strano, frequenti cambi d'umore, attacchi d'ira e ansia continui. Si lamentava perché non voleva farsi curare, così presa dalla curiosità voletti conoscere meglio quel ragazzino. E poco dopo ci ritrovammo a baciarci." dice con un sorriso nostalgico. Una forte fitta di gelosia si impossessa di me.
"Come hai potuto?! Era il nipote di una tua amica! Era un ragazzino!" grido.
"Vuoi sentire o no il resto della storia?" risponde acida e io mi sforzo di chiudere la bocca, contro voglia.
"Bene." sorride. "Stavo dicendo . . . Da quel giorno cominciammo a vederci frequentemente, e non erano più solo baci i nostri passatempi. Potrà sembrarti strano, ma Will era in grado di farmi sentire bene, era da tempo che non mi sentivo così viva e giovane. E all'inizio credevo che per lui fosse lo stesso. Non faceva altro che cercarmi, chiedermi di passare più tempo insieme, mi riempiva di attenzioni. Poi, un giorno mi venne un idea. Sai, Jane, io sono la proprietaria di un locale ben stimato, proprio qui accanto. E quando decisi di portarci William la sua vita cambió. Gli insegnai tutti i trucchi per vincere a poker e non solo. Con il tempo era sempre più bravo nel gioco d'azzardo, sapeva ingannare qualsiasi avversario e non perdeva mai una partita, così iniziai a portarlo con me anche alle grandi partite di poker con giocatori importanti, grazie a lui il mio locale era sempre più frequentato e il denaro aumentava a vista d'occhio, sia per affari che per il gioco."
Sento il mio cuore spezzarsi al pensiero di Will che viene manipolato così da una donna più grande.
"Ma perché? Perché faceva tutto questo per te? Cosa ci guadagnava in cambio?" domando di getto, interrompendola. E lei si mette a ridere. Ride come se avessi appena fatto la battuta del secolo.
"Non lo faceva per guadagnarsi qualcosa! Non era del denaro che era in cerca, quello non gli è mai mancato." ride. "Lo faceva perché gli piaceva farlo. Gli piace farlo. Questo è William Price, Jane. Alcol, fumo, donne e gioco d'azzardo. Di certo non è l'eroe letterario che speravi che fosse." afferma saccente.
"Ma cosa c'entra tutto questo con me? Perché me lo stai dicendo?" chiedo sempre più confusa.
"Vedi, cara Jane, un giorno mentre eravamo io e lui da soli . . ." dice con un sorriso allusivo dandomi la nausea. "Mi è venuta la brillante idea di raccontargli di un gioco che facevamo io e alcuni compagni al college. Non mi resi conto di quello che stavo facendo fin quando non lo trovai ubriaco ad una delle feste del suo amico Michael, con una ragazza che singhiozzava al suo fianco. Mi aveva chiamato chiedendomi di andarlo a prendere, ma non mi aspettavo di trovarlo così. 'Volevo solo provare a giocare al tuo gioco', aveva detto." dice.
"E in cosa consisteva il gioco?Perchè quella ragazza stava piangendo?" chiedo con la voce tremante, senza sapermi trattenere.
"Oh, su Jane. Pensaci. È un gioco che conosci. Lo conosci dalla sera in cui lo hai conosciuto."
"Quando l'ho conosciuto stava giocando a poker con il suo gruppo di amici, ma . . ." inizio a dire senza riflettere.
"Esatto. Il poker." sorride lei.
"Che c'entra il poker con tutto questo?" chiedo confusa.
"Il poker è al centro di tutto questo, sciocca ragazza." sorride, ma posso leggere un lampo di una qualche strana emozione nei suoi occhi.
"Che vuoi dire?"
"Se ricordi la partita di poker, ricorderai senz'altro anche le piccole penitenze o obblighi che l'accompagnavano." dice.
"Quali . . . Quali penitenze?" balbetto.
"I ragazzi con cui andavo al college amavano fare un gioco. Giocavano a poker senza usare i soldi. Sai, quando si è adolescenti non si dispone di cosi tanto denaro da giocarselo così, ma a loro piaceva fare partite di poker, cosi al posto del denaro si invetarno la storia delle penitenze. Quando perdevi una mano di poker per non dover dare i soldi che dovevi, potevi proporre di scontare il tuo 'debito' con un obbligo. Così Will non appena propose questo gioco ai suoi amici, la curiosità e la felicità di non sperperare più inutilmente del denaro li attirò e iniziarono le loro 'penitenze' o scommesse. Chiamale come vuoi." conclude spostandosi una ciocca di capelli chiari dal viso, con aria annoiata.
"In cosa consistevano?" domando, e vedendo ricomparire il suo ghigno me ne pento subito.
"Ricordi la ragazza che piangeva accanto a William la sera che andai a prenderlo?" chiede. E io, incapace di parlare, annuisco in silenzio.
"Will se la scopó, e poi due minuti dopo aver finito, liquidò quella poveretta dicendole che non era interessato a lei." dice.
"Ma . . . È orribile. Povera ragazza, lei . . ." inizio a dire.
"Oh, non ti ci disperare. Questo è niente in confronto a quello che fece poi." ride. E il mio cuore si ferma nel petto. "Da quel giorno in poi, furono sempre più frequenti le ragazze a cui Will spezzò il cuore solo per una partita di poker. Ricordo ragazze tra le lacrime e i singhiozzi, in biancheria intima sedute sul pavimento freddo di un corridoio e Will che se ne andava dandogli le spalle. Insomma, ne combinò un po' troppi di casini, per essere un ragazzino di sedici anni." dice. E il mio corpo è scosso da gelidi brividi.
"Perché lo faceva?" chiedo asciugandomi una lacrima sfuggita al mio controllo.
"Non lo so, Jane. Io ho sempre pensato che questo lo divertisse, tutto qui. Ma forse un motivo più profondo c'è. Suppongo che lui sia l'unico che lo sappia." sospira. "Fatto sta, che un giorno accadde qualcosa che gli fece aprire gli occhi. O così speravo . . .
Un anno fa, iniziò ad uscire con una ragazza, ovviamente per gioco. Si vantava così tanto di quello che faceva con lei, e lei era una delle ragazze più belle che io avessi mai visto. Ma la cosa finì male . . . E William non fece più niente del genere." dice improvvisamente seria e con la mente lontana, immersa in un qualche ricordo che non deve affatto essere così bello.
"Chi era questa ragazza? E cosa le è successo?" chiedo.
"Oh, tesoro, vorrei potertelo dire, ma non spetta a me farlo." dice guardando alle mie spalle, verso la porta. E prima ancora che io mi volti, prima ancora che realizzi quello che sta per accadere. So già cosa c'è alle mia spalle, o meglio, chi. Appena mi giro, scopro che avevo ragione.
Will.
Will è in piedi sulla porta del locale e ci guarda con gli occhi arrossati e spalancati per il terrore.

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Heyyy❤️
Bene! Eccoci qui!
Siamo ormai alla fine . . . Presto pubblicherò l'ultimissimo capitolooo! Tenetevi prontiii!
Ma nel frattempo . . . Cosa ne pensate del racconto di Samantha? Vi aspettavate che Will nascondesse cosi tante cose del suo passato? Perché??
Fatemi sapere!
Un baciooo❤️❤️

Hope  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora