Capitolo 16

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Il tragitto da scuola a casa mia, nella macchina di Nate, mi ha dato l'impressione di essere molto più breve del solito, io Nate ed Emy abbiamo canticchiato ogni canzone che passava in radio, è un'abitudine che abbiamo ormai da sempre. E quando sono tornata a casa io ed Emy abbiamo deciso di andare a fare un giro sul lungo mare. Entrambe adoriamo passeggiare lì, è così rilassante ed è un fantastico modo per passare la giornata in pace insieme alla mia migliore amica. Ma quando ha iniziato a fare buio mi sono resa conto di aver perso la concezione del tempo e sono dovuta tornare di corsa a casa, sudata e con un ora e mezzo di tempo per lavarmi e prepararmi, prima di andare a cena a casa degli amici di mia madre, la quale non ha esitato a rimproverarmi per il mio ritardo.

Ho appena finito di fare la doccia e ora sono in camera mia indecisa su cosa indossare questa sera, non sarà niente di impegnativo, d'altronde siamo in una casa, ma per mia madre significa molto e cercherò di essere almeno presentabile. Se lei mi avesse avvisata prima di questa cena forse avrei potuto comprarmi qualcosa di carino da mettere, ma dovrò accontentarmi di quello che ho. Quindi decido di indossare una gonna di jeans nera stretta con un top bordeaux in pizzo, a maniche corte. Arriccio i capelli accuratamente e mi trucco, ma invece del solito mascara decido di aggiungere una leggera passata di ombretto scuro sulle palpebre e sono pronta.

"Jane? Sei pronta?" dice mia madre dal piano disotto, è molto agitata per questa cena. Io invece sono più che tranquilla, non mi preoccupa conoscere i suoi amici, so che sarà una serata come tante altre. Anzi, sono abbastanza certa che mi annoierò a morte, ma lo sto facendo per lei, quindi, che sarà mai una serata con gli amici d mia madre? Niente che non possa sopportare per farla felice.

"Si, eccomi mamma." le dico mentre sto scendendo le scale.

"Stai benissimo, tesoro." mi sorride. Poi osserva attentamente la casa facendo un giro su se stessa, per accertarsi che tutto sia ben in ordine. E dopodiché usciamo. Fuori fa freddo, essendo cresciuta qui a Los Angeles odio il freddo, l'estate qui è fantastica, ma l'inverno non lo è affatto.

Quando l'auto parte e accendo la radio 'Whatever it takes' degli Imagine Dragons parte a tutto volume, li adoro e la canzone è molto bella, la canticchio per tutto il tragitto che sembra non finire mai e quando siamo ormai lontani dalla parte di Los Angeles che si affaccia sul mare, mia madre parcheggia davanti ad una grande villa che mi lascia senza parole. Il vialetto pare interminabile ed è circondato da un giardino enorme con sculture, fontane e vegetazione. La casa ha un grande portico ben curato, con una serie di colonne che lo circondano e un grande portone in legno dal quale si accede nella casa. Non appena mia madre parcheggia l'auto davanti alla villa scendo e mi guardo intorno. E' veramente bellissimo qui fuori e posso solo immaginare come sia all'interno. In confronto casa mia sembra insignificante.

"Non la trovi bellissima, Jane?" domanda mia madre che è rimasta sorpresa quanto me.

"Altro che! Ma sei sicura che è la casa giusta?" ridacchio.

"Si, certo che è la casa giusta." sorride "Ma ora smettila di sbavare e vai a suonare il campanello, io prendo il dolce dalla macchina e ti raggiungo." parla velocemente e mi rendo conto che deve essere molto agitata. Mi dirigo verso la porta e suono il campanello.

"Dai, mamma sta tranquilla. Sarà una bellissima serata, ci divertiremo." tento di tranquillizzarla. O mi annoierò a morte sentendo i loro racconti sul college.

Pochi minuti dopo la grande porta si apre e come mi volto, aspettandomi di vedere uno dei due vecchi amici di mamma, non posso credere a chi ho davanti.

"Jane. . .? dice, decisamente sorpreso di vedermi, quasi quanto lo sono io nel vedere lui.

"Will?!" esclamo.

Okay, questo non me lo aspettavo.

"Sei la figlia di Evelyn?" domanda ancora sorpreso, con quel suo tono di voce profondo e freddo.

"Si. Ma tu che diavolo ci fai qui?!" domando perplessa. Era lultima persona al mondo che mi aspettavo di vedere sta sera. Ho evitato con tutte le mie forze di non pensare a lui, alla nostra conversazione, ma soprattutto al nostro bacio. . . e ora me lo ritrovo qui? Come è potuto succedere?!

"Io ci vivo qui." risponde come se niente fosse.

Cosa?!

Nel frattempo mia madre ci raggiunge e ci guarda con uno sguardo interrogativo.

"Salve signora Smith, io sono il nipote di Poule e Clare, William. E' un vero piacere conoscerla." dice lui stringendole la mano e sorridendole dolcemente. Non sembra nemmeno in sé, non è da lui essere così educato. Chi è questo ragazzo e dovè finito lo Will stronzo e menefreghista che conosco?

"Chiamami pure Evelyn e il piacere è tutto mio William." dice mia madre, sorridendole a sua volta.

Non posso credere che lui sia davvero qui. Come cavolo è possibile che me lo ritrovo da tutte le parti?!

Io e Will ci guardiamo negli occhi un pò troppo a lungo vista la situazione e sento lo sguardo di mia madre su di me ancora una volta.

Poi Will distoglie lo sguardo dal mio e ci fa accomodare in casa, ci prende i cappotti e li ripone sull'appendi abiti all'ingresso e subito dopo ci dirigiamo verso un salotto enorme e ben arredato, dove una donna molto bella viene verso di noi e abbraccia mia madre.

"Evelyn! Siete arrivate finalmente!"

Subito dopo ci raggiunge anche un uomo alto e moro, che si dirige anche lui verso mia madre per salutarla.

"Jane! Che bello poterti conoscere finalmente." dice la donna che suppongo sia Clare. E' bella, capelli biondi e fisico magro, occhi azzurri e un sorriso che mi mette subito a mio agio. Anche Poule viene verso di me, si presenta cordialmente e stringendomi la mano.

"Tua madre ci ha parlato molto di te." mi sorride lui.

Dopodiché ci fanno accomodare a un tavolo apparecchiato con gran cura e precisione. Poule si siede a capotavola, mamma e Clare su un lato e ovviamente io starò seduta accanto a Will. E solo in quel momento mi domando come sia possibile che lui viva lì, ha detto che è il loro nipote, ma allora dove si trovano i suoi genitori? E mentre mi giro verso di lui incrocio il suo sguardo, che era già rivolto verso di me e mi osserva dalla testa ai piedi.

"Cosa c'è?" gli sussurro scocciata.

"Sei molto bella sta sera." sussurra a sua volta sorridendo mentre china il viso dalla parte opposta. Se non lo conoscessi penserei che sia in imbarazzo, ma sono certa che non è così. Eppure io arrossisco lo stesso, lui se ne accorge e sghignazza. E' così irritante! Ma che gli prende?! Prima mi scarica facendomi perfettamente capire che non gli interesso, subito dopo avermi baciata dicendomi che non sono il suo tipo e che quel bacio non ha significato assolutamente nulla per lui. E ora davanti ai nostri parenti si comporta come se niente fosse mai accaduto e mi fa anche un complimento, per giunta?!

Se avessi saputo prima che lui sarebbe stato presente a questa stupida cena, di certo non avrei accettato di venire. Ma sono qui, infastidita e come se non bastasse lui si sta anche prendendo gioco di me. Sta ancora sorridendo, e io sto per rispondergli a tono, quando invece incrocio lo sguardo di mia madre che ci osserva incuriosita e dice "Ma voi due vi conoscevate già per caso?"

"No" dico, nell'esatto istante in cui Will risponde "Si". Ci guardiamo e io mi affretto a precisare "Non ci conosciamo molto bene però usciamo con lo stesso gruppo di amici e a volte è capitato di incontrarci."

Mia madre mi guarda negli occhi mentre pronuncio queste parole e sul suo viso, ben truccato per l'occasione, compare uno splendido sorriso. Nessuno sospetterebbe mai di un così dolce e gentile sorriso, ma io non sono come gli altri, io sono sua figlia, e so per certo che qualcosa di strano gli sta passando per la testa. Ma non voglio immaginare cosa sia. Soprattutto perché ho la vaga impressione che riguardi anche il ragazzo dai riccioli scuri e spettinati che è seduto accanto a me.

"Ah, bene! Che bello, ora potrete conoscervi meglio, no?" dice Clare. Ecco, ci mancava anche lei. Sono certa che qualsiasi strana idea stia passando per la mente di mia madre, è la stessa che ha in testa questa tenera donna dagli occhi azzurri e freddi come il ghiaccio, ma che stranamente emanano un calore singolare.

"Si, certo." rispondo con un basso tono di voce. Mentre ogni cellula del mio corpo grida: No che non voglio conoscerlo. Voglio solo stare più lontana possibile da lui.

Hope  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora