Rose rosse

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                                CAMILA
Dopo aver scoperto la verità, Lili non venne a scuola. Charles mi diede un passaggio e dato che arrivammo prima del previsto restammo in macchina a parlare dell'accaduto.
"Credo sia meglio smettere di frequentarci.." dissi guardandolo.
"Solo perché Cole ha fatto uno scherzo alla tua amica?" chiese Charles.
"Uno scherzo? Fottiti Charles, tu e i tuoi amici del cazzo" risposi uscendo dalla macchina.
Charles mi corse dietro dicendomi che era interessato davvero a me.
"Anche John sembrava interessato a Lili eppure guarda com'è finita" risposi restando calma "non venirmi più a prendere la mattina e non parlarmi più" aggiunsi per poi andar via.
Il prossimo step era cercare Cole, girai tutta la scuola ma niente, andai al bar per prendermi un caffè ed ecco che finalmente vidi Cole con John e Noah.
Mi avvicinai a loro, ero infuriata.
"Ma bravo" dissi facendo un applauso "peccato che come attore sei un po' scarso" aggiunsi guardando John.
"Lui non c'entra niente, non voleva nemmeno farlo, sono stato io a insistere prenditela con me" disse Cole.
"Tu fai parte della regia, vero? Sai perché mandi gli altri a fare il lavoro sporco? Perché tu non vuoi metterci la faccia, non hai le palle Cole. Mi dispiace solo che loro obediscono ai tuoi ordini come se fossero dei cagnolini" risposi, non avevo paura di lui, ormai lo conoscevo bene.
"Camila ascolta.." disse Cole avvicinandosi.
"Ha ragione Cole, stavolta hai esagerato" rispose Charles sbucando dal nulla.
"D'accordo, mi dispiace ma non le chiederò scusa" disse Cole.
"Vado via, non vorrei prenderti a schiaffi avanti a tutti" risposi per poi andar via.
Raggiunsi l'aula, all'interno cerca solo Cas. Approfittando dell'assenza degli altri per parlare di John e Cole, comunicai a Cas della mia decisione riguardo Charles.
Con Charles mi trovavo bene ma chi mi assicurava che non stesse facendo lo stesso gioco di John? Dopotutto Cole ce l'aveva con mezzo mondo ma principalmente era per la storia di Lili.

Le lezioni furono pesanti, avevo la testa altrove e non riuscivo a prestare attenzione. Mi recai parecchie volte al bagno per chiamare Lili, mi rassicurò ad ogni chiamata dicendomi che non c'era bisogno di preoccuparsi e che stava elaborando la situazione.
In mensa io e Cas continuammo a parlare di Lili.
"Posso sedermi?" chiese Charles.
"No" risposi mangiando la mia mela.
"D'accordo" disse Charles per poi salire sul tavolo dove ero seduta "ehi, ascoltatemi" urlò attirando l'attenzione di tutti.
"Probabilmente non fregherà un cazzo a nessuno ma c'è una persona che pensa che io sia uno stronzo, beh sono sicuro che non è l'unica a pensarlo ma onestamente parlando, a me non importa nulla di ciò che pensate voi, non mi è mai importato del giudizio della gente ma di lei si. La conosco da pochissimo ed è davvero carina, non solo perché mi fa copiare nei test eh, sappiatelo. Non ridete sono serio, ci conosciamo veramente poco ma sto bene con lei. La persona in questione è Camila Mendes" aggiunse, sentii gli applausi ma non guardai in faccia nessuno, ero imbarazzatissima.
"Beh, grazie per l'attenzione, potete continuare a farvi i fatti vostri" disse Charles scendendo dal tavolo.
Lo guardai senza dire nulla.
"Ti passo a prendere alle otto" disse per poi allontanarsi.
Cas mi prese il polso.
"Che stai facendo?" chiesi.
"Ah ok, sei ancora viva" disse continuando a mangiare

Diedi un'opportunità a Charles ma decisi di andarci piano e di far attenzione a tutte le sue mosse. Dopo scuola Charles mi diede un passaggio a casa, salii in camera mia e accesi il computer per fare la videochiamata con Cas e Lili. Beh si era una cosa stupida, era letteralmente a pochissimi passi da casa mia ma pensai di lasciarla un po' in pace, non volevo soffocarla.
"Io invece sono da sola a casa e ho deciso di mangiare in camera mia" disse Lili.
Aprii le tende e mi sdraiai sul divano accanto alla finestra "mh, crocchette di pollo, adoro" dissi guardando Lili dalla finestra.
"Che stalker" rispose Cas.

Quando Lili arrivò in città facemmo subito amicizia, i primi giorni spontaneamente la prima cosa che facevo appena sveglia era aprire le tende e anche lei faceva lo stesso, il nostro buongiorno iniziavo così, ci salutavamo tramite le vetrate.
Mi siamo viste struccate, con i capelli spettinati, con i pigiami più brutti, ormai non provavamo imbarazzo per nulla.

Quando Charles mi venne a pretendere, passammo in pizzeria, ci ritrovammo così a mangiare quelle pizze in macchina, su una collina. Le stelle si vedevano benissimo, parlammo molto finché Cole chiamò.
Dissi a Charles di mettere il vivavoce in modo tale che potessi ascoltare anch'io.
"Mi serve una mano, John è incazzato con me per quello che è successo con la bionda. Cosa dovrei fare?" chiese Cole.
Presi il cellulare dalle mani di Charles.
"Beh, evidentemente lui è umano. Cole tu hai sul cazzo mezzo mondo, posso capire il tuo odio verso alcune persone ma Lili? Solo perché non si fa trattare di merda l'hai presa di mira. Ti do un consiglio, adesso ti sdrai sul letto, guardi il soffitto e nel frattempo ti fai un esame di coscienza e pensi alle cagate che stai facendo, dopodiché ti addormenterai e domani andrà molto meglio" risposi per poi staccare.
Charles cambiò argomento, parlò del rugby, lo guardai senza capire nulla, parlò ininterrottamente.
"Scusa..non ti arrabbi con me?" chiesi stupita.
"Perché dovrei?" chiese ridendo.
"Beh, ho appena fatto una ramanzina al tuo amico, pensavo lo difendessi" risposi.
"Ehm ok, io non volevo parlare di Cole stasera ma dato che ci tieni, ti chiarisco la cosa. A me è dispiaciuto ciò che Cole ha fatto, gli ho detto come la penso e puoi stare tranquilla, anch'io gli ho fatto una bella ramanzina che è durata molto di più della tua, stiamo parlando addirittura di ore ma non aspettarti che io litighi con te per Cole. Lui è un mio amico, ci tengo a lui, anch'io ho fatto parecchie cazzate e indovina chi mi ha protetto? Chi, spesso, si è preso la colpa dei miei guai? Nella vecchia classe ho fatto parecchio casino ma Cole si è preso la colpa perché altrimenti il coach mi avrebbe tolto dalla squadra e il rugby per me è casa, mi aiuta a svagarmi" rispose guardandomi.
Lo abbracciai e appoggiai la testa sul suo petto, mi prese il viso dolcemente e mi baciò.
Charles cercava sempre di baciarmi ma quella sera mi lasciai trasportare e non mi sentivo per niente a disagio. Era un sogno realizzato, uno di quello che non lasci chiuso nel cassetto, insomma era sempre stato la mia crush.

Facemmo un ultimo giro per la città prima che Charles mi riportò a casa, ci fermammo in piazza e prendemmo due gelati, il mio era cioccolato e vaniglia, il gelato di Charles invece, pistacchio e nocciola.
"Ehi amico, vieni qui" urlò Charles ad un ragazzo che vendeva rose.
"Voi comprare una rosa?" chiese il ragazzo porgendo una rosa rossa.
"Tutte, le compro tutte" rispose Charles per poi pagare.

Tornai a casa con 18 rose rosse, cercai di non far casino, aprii pian piano il mobiletto sotto la scala, mia madre conservava lì tutti i vasi, alcuni li dipingeva lei. Presi un vaso classico, bianco, lo riempii d'acqua e in punta di piedi raggiunsi la camera mia, misi le rose nel vaso e lo posizionai sulla scrivania.

"Sono arrivato a casa!❤️" scrisse Charles su whatsapp.

"Grazie per la piacevole serata! ❤️" risposi.

Mi struccai, indossai il pigiama e mi misi sotto le coperte, io e Charles parlammo fino a tardi.

Scrivimi quando arrivi a casa!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora