Una giornata adatta per scusarsi

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Stanca di restare a casa senza far nulla decisi di andare a scuola, quando arrivai Mila e Mad stavano litigando con gli altri.
"Perché non ci avete detto nulla? Vuoi volete che noi vi raccontiamo tutto e voi fate il contrario?" chiese Mila.
"Non vi abbiamo detto nulla per non mettervi in mezzo la situazione era già difficile di suo" rispose Charles.
"Ciao a tutti" disse Charlotte avvicinandosi "Lili, possiamo parlare?" chiese.
"Dopo le lezioni" risposi entrando nella scuola.
Arrivai in aula e mi sedetti al mio posto.
Dopo un paio di minuti arrivarono i ragazzi e pian piano la classe si riempì.

La prima ora fu quella tragica, la professoressa di chimica ci preparò un compito a sorpresa e io volevo sprofondare.
La preside bussò per poi entrare in aula, ci alzammo tutti e lei ci chiese come stava andando lo studio.
"D'accordo. Lili seguimi in presidenza" disse sorridendo.
"Ma signora preside, è l'ultimo compito di chimica" rispose la prof.
"Vorrà dire che lo svolgerà nel mio ufficio, lo correggerò io stessa" disse facendomi cenno di andare.
Presi il mio foglio, una penna e andai.

La preside mi spiegò che c'era la probabilità di vedere Kevin in classe l'ora successiva, solo per seguire le ultime lezioni e per prendere il diploma punendolo sui voti per l'accaduto.
Potevo superare anche quello anzi dovevo, ero stanca di evitare il suo sguardo, era arrivato il momento di avere coraggio e di mettere la paura da parte.
"Credimi Lili, ho fatto di tutto per mettere Kevin e la sua famiglia in difficoltà ma il suo avvocato è così arrogante, insisteva su ogni punto. Però voglio solo che per qualsiasi cosa tu venga a parlare con me" disse la preside tenendomi per mano.
"Non si preoccupi" risposi sorridendo.
Mi chiese come mi trovassi in quella scuola, e tra una chiacchiera e l'altra mi disse che a fine lezione ci sarebbe stata un'assemblea d'istituto. Mi mostrò dalla sua finestra il piccolo palco che stavano allestendo nella mensa all'aperto.
"Dio mio si è fatto tardi, tra poco suona la campanella" disse guardando il mio compito "come te la cavi in chimica?" chiese.
"Malissimo" risposi senza pensarci due volte.
La preside mi segnò delle risposte, alcune le sbagliò di proposito per non dare nell'occhio e mi mise il voto. Mi accompagnò in classe proprio dopo che la campanella suonò.
"Ho detto basta" urlò la prof di chimica.
"Che succede?" chiese la preside.
Vidi Kevin seduto al suo posto.
"Si stavano per picchiare poi hanno iniziato ad insultarsi" rispose la professoressa.
Ritornai al mio posto mentre la preside spiegò la situazione.
"E adesso basta, concentratevi sulle materie. Vi aspetto alla fine delle lezioni per l'assemblea" concluse la preside per poi andar via.
L'atmosfera in classe era abbastanza tesa, io cercai di non pensare a Kevin e ci riuscii fino alla fine dell'ultima ora.
Tutti si alzarono e corsero fuori appena suonò la campanella, restammo solo io, le ragazze, i ragazzi, Charlotte e Kevin.
"Scusate se vi trattengo, vorrei parlare un secondo con voi" disse Kevin guardando sia me che Charlotte.
"Allora non hai capito" disse Cas avvicinandosi con gli altri.
"Iniziate ad andare" risposi.

Insistetti tanto per farli andare via, ero curiosa di sapere Kevin cosa aveva da dirci.
"Chiamateci nel caso, correremo subito" disse Mila.
Uscirono tutti e restammo solo noi tre.
Mi sedetti al mio posto e loro due fecero lo stesso.
"So che le mie scuse non cancelleranno ciò che è successo ma io voglio farlo lo stesso. Vi chiedo scusa anche per mia madre, quando mi ha detto che era venuta a parlare con voi mi sono arrabbiato molto con lei, tanto da andare a vivere da mio zio. Non voglio che ritiriate la denuncia, ho sbagliato ed è giusto che io paghi. Mi sono trasformato in un mostro e non me ne sono nemmeno reso conto, ero sommerso dalla rabbia. Chiedo scusa a te Lili, per essere andato oltre ma ti giuro che non ti avrei lasciata legata in quella piscina per molto tempo. E chiedo scusa a te Charlotte perché non ho saputo apprezzarti, tu provavi qualcosa per me e io ti ho trattato male mettendoti a paragone con Lili e so che ho sbagliato" disse piangendo "ma le mie scuse sono sincere, scusate, davvero" sussurrò asciugandosi le lacrime con il fazzoletto che aveva in tasca.
Si alzò e aprì la porta per poi andar via.
Io e Charlotte restammo in silenzio, quando mi alzai Charlotte mi bloccò.
"Anch'io devo chiederti scusa, non meriti ciò che ho detto e non lo pensavo nemmeno. Avevo sentito del bacio con Cole e..."
"Va tutto bene Charlotte" risposi senza farle terminare la frase.
"Non va tutto bene, non sono riuscita a chiudere occhio pensando a ciò che ti ho detto. Pensavo di provare qualcosa per Cole ma ieri ho parlato al cellulare con Max e mi sono resa conto di aver perso la testa per lui, Cole è semplicemente un bel ragazzo e su questo siamo tutti d'accordo ma non provo la stessa cosa che provo per Max" aggiunse.
"Capisco" risposi.
"Mi odi vero?" chiese guardandomi.
"Certo che no Charlotte" risposi.
Mi abbracciò forte, dopodiché uscimmo per raggiungere gli altri.
Le ragazze e i ragazzi erano seduti a due tavoli diversi, Mila ci fece segno di avvicinarci a lei e Mad.
Appena prendemmo posto i ragazzi si avvicinarono per chiederci cosa fosse successo con Kevin, raccontammo tutto e loro si guardarono confusi.
"Avete saputo? Perfetto adesso tornare al vostro tavolo" disse Mad.
"Dai ragazze non possiamo continuare così" disse John sbuffando.
Logan, Muriel e Derek si avvicinarono al nostro tavolo e si scatenò una conversazione surreale.
"Loro possono perché nel loro gruppetto hanno una ragazza, mica sono idioti come voi" disse Mila.
"Ok, volete stare nel nostro gruppo o nel loro?" chiese Noah guardando Logan.
"Ma perché non facciamo un solo gruppo?" chiese Muriel.
Mila e Mad risero talmente tanto che la loro risata divenne contagiosa.
Improvvisamente Dylan salì sul palco, salutò tutti e mentre stava per iniziare il suo discorso Kevin gli chiese il microfono. Tutti rimasero senza parole, la maggior parte degli studenti cacciò il proprio cellulare pronti per registrare tutto e pubblicarlo chissà dove.
Kevin si scusò con la preside, con tutti per aver infangato il nome della nostra scuola. Si scusò di nuovo con me e Charlotte e incoraggiò chiunque a parlarne sempre, non bisognava subire in silenzio.
Gli sguardi degli altri mi rendevano nervosa, mi guardai in giro pensando a come potessi andar via senza dare nell'occhio.
"Che ne dici di fare un giro?" chiese Derek.
"Ehm si, d'accordo" risposi alzandomi.
Notai lo sguardo di Cole, io volevo solamente allontanarmi da quella situazione.

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