Mai stare in silenzio

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Scesi al piano di sotto, salutai Gregg e i miei nonni per poi andare a scuola.
Feci il tragitto da sola poiché John scese prima per incontrare i ragazzi, mentre George aveva il suo gruppo.

Quel gioco ci diedero il compito di fare un tema raccontando la nostra esperienza durante la gita, da consegnare alla prof di letteratura mentre durante le altre ore dovevamo creare una specie di PowerPoint nelle altre lingue che studiavamo.

Ci ritrovammo tutti in mensa all'aperto, i ragazzi avevano già iniziato una conversazione quando noi ci unimmo a loro quindi non si capiva bene di che parlavano principalmente quando accesi internet sul cellulare mi arrivarono tantissime notizie, nuovi follower, like, tantissimi messaggi.
"Ehi Lili, Charlotte! Mi dispiace per la storia di Kevin" disse un ragazzo per poi andar via.
Quella mattina molti studenti mostrarono la loro solidarietà al riguardo. La situazione era delicata, Kevin venne sospeso e la preside non aveva ancora preso una decisone per il suo diploma. Aveva infangato il nome della scuola e come vi avevo detto all'inizio, tutti parlavano bene di quell'istituto. Ai cittadini si riempivano gli occhi d'orgoglio quando in televisione parlavano della nostra scuola.
"Salve ragazzi, siete Charlotte e Lili giusto?" chiese una donna "io sono Yvonne, la madre di Kevin..posso parlarvi un secondo?" chiese.
"Prego, si accomodi! Qui non ci sono segreti" rispose Mad spostando la sua borsa.
"E poi siamo molto curiosi di ascoltare cos'ha da dire" aggiunse Mila.
La signora Yvonne si guardò intorno prima di sedersi, si schiarì la voce e iniziò il suo discorso "D-dunque, sono venuta qui perché ero sicura di trovarvi, mi dispiace per l'accaduto, sia tu che Charlotte avete il mio completo appoggio. Ma io sono comunque sua madre e non posso permettere che si rovini il futuro, perciò vorrei chiederti se potresti cancellare l'audio, toglierlo da internet e smentire tutto...vi prego, ho grandi aspettative sul futuro di mio figlio e vi assicuro che la pagherà cara per ciò che ha fatto" disse spostando lo sguardo ogni tanto.
"Sa dove può metterselo "il suo completo appoggio"? Capisco che lei non è stata una buona madre" la signora Yvonne non mi fece finire la frase.
"Come osi dire una cosa del genere?" chiese alzandosi.
"Ha mai notato che Kevin ha delle cicatrici?" chiese Cole.
"Si è mai chiesto perché?" chiese Noa.
"Suo figlio ha fatto il coglione con me solo perché la sua ex mi scriveva di continuo e io da bravo ragazzo, non ho fatto nulla altrimenti suo figlio adesso non sarebbe ancora su questo pianeta" disse Charles.
La signora Yvonne ascoltò incredula "almeno convincete le vostre madri a ritirare le denunce, il mio avvocato stamattina mi ha detto che hanno avviato una causa contro mio figlio" disse piangendo.
Guardai Charlotte poiché non ne sapevo nulla.
"È ciò che si merita, lei non avrebbe fatto lo stesso?" chiese John.
"Buona giornata signora Yvonne" dissi porgendole dei biscotti al cioccolato, li prese per poi andar via allungando il passo.
Scrissi a mia madre mentre i ragazzi parlavano tra loro.

A mamma:
Avete denunciato Kevin?

Da mamma:
Logico. Non bisogna mai stare in silenzio!

Sbuffai per poi mettere il cellulare in tasca, incrociai lo sguardo di Cole.
"Lili" urlò la sorella di Mila correndo verso di noi "devi assolutamente fermare George, a me non da ascolto" disse con voce affannata "è con gli altri e sta per incontrare un gruppo al parcheggio, hanno litigato e si sono dati appuntamento per picchiarsi" aggiunse.
Mi alzai e corsi al parcheggio, sentii i passi degli altri verso di me, cercai di chiamare George al cellulare ma non rispondeva.
Arrivai tardi, vidi mio fratello e due suoi amici picchiarsi con altri tre ragazzi.
I ragazzi cercarono di dividerli, George cercò di liberarsi mentre gli altri cercarono di tamponare le ferite.
"Che cazzo succede?" chiesi guardando mio fratello, non mi rispose, il suo sguardo era fisso sul ragazzo che aveva picchiando.
"Nicolas ha iniziato a fare battutine su di me e i ragazzi sono scattati, si sono dati appuntamento qui e..." disse la sorella di Mila per poi fare un sospiro.
"Quali battutine hai fatto?" chiese Mila avvicinandosi.
Nicolas indietreggiò "sono esagerati" disse guardando George.
"Cosa?" chiese mio fratello cercando di avvicinarsi "sparisci e non avvicinarti più a noi oppure dovrò ritrovarmi a fare le condoglianze ai tuoi, ti asfalto" aggiunse per poi sputare sulle scarpe di Nicolas.
I tre ragazzi andarono via senza voltarsi indietro.
"Tuo fratello è forte" disse Cole dando a George un pugno leggero sulla spalla.
Mila ringraziò mio fratello e i suoi amici per aver difeso sua sorella.
"Vai a casa" dissi guardando George.
"Vado da Enric" rispose indicando un suo amico.
"Non era una domanda" dissi.
"Nemmeno la mia" rispose per poi allontanarsi con i suoi amici.
Sbuffai passandomi la mano sul viso.
"Stasera cena tra ragazze?" chiese Mila abbracciandomi.
"Magari..stasera vado a cena con mio padre" risposi.
"Oddio" rispose Cas.
Cas e Mila sapevano tutto, non ero per niente contenta di rincontrare mio padre, il nostro rapporto non era uno dei migliori.
Cole mi guardò confuso.
Ritornammo in mensa per rendere i nostri zaini e ci ritirammo.

Scrivimi quando arrivi a casa!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora