Fu una settimana devastante, nonostante la stanza mia e quella di John erano molto vicine non riuscivamo a vederci se non a tavola per un paio di minuti oppure a lavoro di sfuggita, non aveva nemmeno il tempo di darmi un passaggio e io di aspettarlo.
Era un po' così per tutti, eravamo incasinati, stressati e sommersi di lavoro ma la cosa non ci disturbava perché significava che stava andando tutto bene soprattutto il locale andava a gonfie vele.
Arrivò finalmente il giorno della grande festa scolastica e la vicepreside ci inviò tantissimi messaggi per ricordarcelo e questo ci rendeva ancora più nervose.
Arrivammo alla festa tre ore prima per sistemare con calma, i ragazzi erano più agitati di noi.
"Il tavolo lo metterei più a destra" disse Barbara spostandolo.
Arrivarono presto anche i ragazzi che dovevano esibirsi così da fare le prove per quanto riguarda il microfono, le casse e tutto il resto.
Dopo aver finito di sistemare facemmo un altro giro per essere sicure di non aver dimenticato nulla.
Passammo a casa per prepararci velocemente per poi ritornare al castello.
"Ragazze è tutto stupendo, ho già fatto un giro, ho visto anche il menù dei ragazzi e ho assaggiato qualcosa, avete fatto un ottimo lavoro" disse la preside sorridendo "soprattutto con i ragazzi" aggiunse facendo l'occhiolino.
"In che senso?" chiese Char.
"Il loro modo di parlare, di fare, è completamente diverso dall'ultima volta che li ho visti camminare per i corridoi della scuola oppure nel mio ufficio dato che erano sempre lì. Lì vedo molto più maturi, faccio fatica a ricordarli come i "bad boys" della scuola, davvero e credo che la maggior parte sia merito vostro, l'amore ha un potere così forte su di noi" rispose con gli occhi lucidi.
La vicepreside si avvicinò portando via la preside, successivamente iniziarono ad arrivare i professori e il personale che lavorava all'interno dell'istituto, ci salutarono e curiosi iniziarono a girare per la struttura.
"Ragazze! Ho avvisato i due buttafuori che a breve arriveranno gli studenti" disse Cas.
La preside ci teneva che partecipassero esclusivamente gli studenti di quella scuola, era un modo per fare amicizia, anche per i più timidi, la storia era sempre quella ovvero, indossare una spilla con il simbolo dell'istituto e con un dettaglio messo apposta dalla preside che non poteva essere falsificato.Le canzoni all'interno della playlist iniziarono già a scorrere prima dell'arrivo degli studenti, alcuni erano dei visi nuovi, altri invece già visti e rivisti.
"Ehi ragazze, bella organizzazione" disse un ragazzo guardando principalmente Barbara.
"Grazie, che ci fai qui? Sei ospite?" chiese sorridendo.
"Mi hanno bocciato...di nuovo...per la terza volta" rispose.
"Il tuo stile avrà influito immagino" disse Mad per poi andar via.Dopo una ventina di minuti il posto era già affollato e i ragazzi si avvicinarono molto agitati.
"La preside ci ha comunicato che vuole qualcuno di noi ex alunni sul palco con lei per dare inizio alla festa, la maggior parte degli invitati sono arrivati ma nonostante il ritardo degli altri sono passati è passato già un bel po' dall'ora scritta sugli inviti" disse Noah.
"Noi ragazze vi cediamo il posto" rispose Char.
"Cosa? Ci avete visti? Siamo troppo agitati" disse Charles, improvvisamente tutti i ragazzi restarono in silenzio per poi guardare Cole.
"Nono! Non saprei che dire" rispose Cole andando nel panico.
"Tranquillo, la preside inizierà il discorso e ti metterà a tuo agio" disse Barbara.
"Si, quella me la farà pagare per tutte le volte che sono stato convocato da lei" rispose Cole facendo ridere i ragazzi.
"Eccola, eccola, zitti!" sussurrò Mad.
"Eccovi, allora? Avete deciso chi prenderà parte al discorso con me?" chiese sorridendo.
Tutti guardammo Cole e lui sorrise imbarazzato.
"Ci speravo, sono felice che si tratti di uno di voi ragazzi" disse accarezzando dolcemente Cole.
Restò in silenzio senza sapere cosa dire, seguì la preside e si diressero verso un piccolo palco che avevamo allestito nel giardino.
"Buonasera a tutti i presenti e a quelli che verranno dopo anche se non possono sentirmi" iniziò facendo ridere un po tutti, fece il suo discorso parlando principalmente della storia dell'istituto per chi era nuovo dopodiché guardò Cole che aspettò in disparte che lei concludesse "sono davvero felice di continuare a parlare dell'istituto insieme ad uno degli studenti che recentemente ha finito gli studi, Cole Sprouse" disse sorridendo mentre chi lo conosceva applaudiva ed era contento di vederlo "Cole c'è qualcosa o meglio un consiglio da ex alunno che vorresti dare ai nuovi arrivati?" chiese.
"Innanzitutto buonasera a tutti, sono felice di essere qui. Beh ciò che ho da dire in realtà vale per tutti non solo per i nuovi volti, il mio consiglio è di impegnarvi nello studio e di portare in alto il nome dell'istituto. Chi si ricorda di me tra i corridoi probabilmente adesso penserà che non sono credibile ma non ho nulla di preparato, vi parlo apertamente e anche se può sembrare banale in realtà non lo è. Personalmente ho fatto tanti di sbagli, penso di essere stato il più casinista, spesso ho mancato di rispetto ai docenti, alla preside e stasera ne approfitto per chiedervi scusa. Il punto è che perdiamo così tanto tempo a fare delle cazzate, mi passi il termine preside, che dimentichiamo il nostro dovere, non andiamo a scuola per trasformarla in uno zoo oppure in una festa in piazza ma siamo lì o meglio, siete lì per imparare, per creare le basi per il vostro futuro perché la vera sfida non è cercare di capire chi è il più figo della classe, la vera sfida è fuori. La vera sfida è dopo aver finito l'anno scolastico, il confronto con la realtà e con le persone. Quando il vostro capo vi dirà che non state svolgendo bene il vostro lavoro non potrete di certo mancargli di rispetto, non potrete essere arroganti con i vostri colleghi e nemmeno rubargli la merenda o prenderli a calci perché così vi andava in quel momento, imparate a rispettare le persone, i docenti e i vostri compagni di classe, siamo giovani è vero, certe volte abbiamo bisogno di divertirci ma con cautela, senza far del male a nessuno. Non comportatevi da bulli, soprattutto voi più grandi, cercate di essere l'esempio positivo.
Non emarginate i nuovi arrivati, ricordatevi che anche voi prima lo eravate. Questa scuola è invidiata da tutti per i vari laboratori, lo sport, il volontariato che di solito fanno gli alunni grazie alle organizzazioni del dirigente scolastico, sentitevi fieri di frequentarla" disse facendo commuovere la preside.
Tutti applaudimmo e non passarono inosservate delle ragazze che sembravano mangiarselo con gli occhi.
"Non mi sarei aspettata di ritrovarti così, il lavoro ti sta facendo bene" disse la preside sorridendo.
"Il lavoro è un dovere, lo faccio anche perché mi piace ma non c'entra nulla con il mio essere più pacato e più responsabile. A farmi stare bene è Lili"
La mia espressione improvvisamente diventò seria, lo guardai incredula con gli occhi spalancati poiché non mi sarei mai aspettata che lui parlasse di me avanti a tantissime persone.
"È una persona stupenda, noi due ci siamo conosciuti proprio a scuola. Non le stavo molto simpatico, come del resto a mezzo istituto o probabilmente a tutto eccetto una decina di persone" disse mentre gli altri risero "comunque davvero, parlando seriamente, vi divertirete sicuramente con le attività che spesso propongono ma ricordatevi la famosa frase "prima il dovere e poi il piacere", vi auguro buon anno e di realizzare i vostri progetti" aggiunse sorridendo.
Era così bello, adorabile semplicemente perfetto.
"Grazie mille Cole, anche noi auguriamo il meglio a te e a tutte le ragazze e i ragazzi che tra l'altro, cari miei alunni, sono stati proprio loro ad occuparsi dell'organizzazione di questa serata quindi facciamo un forte applauso" disse applaudendo anche lei rivolgendosi verso di noi "dunque, è finalmente arrivata l'ora di divertirsi, che la festa abbia inizio" aggiunse con un'espressione felice.
Al termine della sua frase i ragazzi incominciarono ad esibirsi mentre lei e Cole scesero dal piccolo palco e gli altri iniziarono a spargersi in giro.
Quando Cole ci raggiunse dei ragazzi si avvicinarono a lui congratulandosi del discorso dopodiché delle ragazze fecero lo stesso.
"Il tuo discorso è stato molto profondo, io già ti avevo visto gironzolare per la scuola" disse una ragazza sorridendo.
"Grazie, divertitevi eh" rispose lui.
Si avvicinò verso di noi e i ragazzi lo abbracciarono.
"Te la sei cavata benissimo, complimenti Cole" disse Mila.
"Ti ringrazio" rispose sorridendo, si avvicinò per poi prendermi per mano.
Entrammo all'intento del cancello per poi salire le scale e arrivare sulla terrazza.
"Grazie per le belle parole" sussurrai avvicinandomi alle sue labbra.
"Grazie a te" disse spostandomi una ciocca dietro l'orecchio.
"Per cosa?" chiesi sorridendo.
"Potrei farti una lista. Principalmente per avermi compreso, per esserci sempre stata anche nei momenti difficili. Mi sento così vuoto senza di te, quando non ci sei è come se una parte di me stesse andando via con te, è la prima volta che provo queste sensazioni, avevo la testa fuori posto prima, mi hai aiutato molto ma in realtà ho perso la testa per te" rispose accarezzandomi il viso.
Spostò lo sguardo al piano di sotto "guarda" sussurrò prendendomi la mano per farmi voltare.
Mi appoggiai alla ringhiera mentre lui mi abbracciò da dietro.
"La sera del ballo in maschera io e Logan stavamo litigando lì" disse indicando il punto.
"Ed io ero seduta sotto quel gazebo, vi ho sentiti litigare e mi sono avvicinata pensando di fare una cosa buona e invece..." risposi ridendo.
"Logan ti fece male, in realtà voleva colpire me ma ti ho presa in braccio e ti ho portata a sedere lì, mi sono preso cura di te in un certo senso" disse indicando.
"Ma dai" sussurrai voltandomi verso di lui "non volevi che si sapesse in giro, sai che scandalo sarebbe stato, la tua reputazione si sarebbe rovinata" risposi guardandolo.
"Ricordo" disse ridendo.
Mi strinse forte e notai che il suo sguardo improvvisamente divenne serio.
"Che succede?" chiesi accarezzandogli i capelli dolcemente.
Prese posto sulla panchina mentre io mi sedetti sulle sue gambe.
"Sai mi piacerebbe sposarti, non fraintendermi non intendo adesso, siamo ancora giovani e dobbiamo recuperare tutto il tempo perso nelle discussioni che ci hanno allontanato. Ti vedo nel mio futuro, come mia moglie e la madre dei miei figli. Ma tornado ad ora.." fece una pausa e prese qualcosa nella sua giacca.
Cacciò un cofanetto blu e lo aprì lentamente, c'era un anello di fidanzamento e all'interno c'era inciso "write me when you get home".
"Cole è bellissimo" sussurrai sorridendo, mi mise l'anello per poi baciarmi la mano.
"Perché la scritta "scrivimi quando arrivi a casa"?" chiesi curiosa.
"Ho scoperto di amare quella frase, ogni volta che me la scrivi la aggiungo sempre tra i preferiti e quando me la dici in me si crea una sensazione bellissima. La verità è che detta da te è una delle attenzioni più belle che io abbia mai ricevuto, è un po' come dire che se non ti invio quel messaggio tu non riuscirai a prendere sonno o a stare tranquilla e lo fai davvero, aspetti sveglia quel messaggio anche se sei stanchissima e dopo esserti assicurata che va tutto bene finalmente riposi tranquilla" rispose con gli occhi lucidi.
"Amore mio" sussurrai cercando di trattenere le lacrime.
"Ti amo Lili, tantissimo" disse per poi baciarmi.
Le lucine e la musica fecero diventare l'atmosfera ancora più romantica.
Restammo un po' da soli per poi scendere al piano di sotto e unirci agli altri, i nostri cuori si riempirono di gioia vedendo che tutti si divertirono, creammo anche uno spazio per fare le foto inoltre notammo dai volti e dalle voci che giravano che le pietanze erano ben gradite, vidi anche mio fratello con la sorella di Mila e dei loro amici gironzolare per il castello.
Ci mancava la scuola, i compiti copiati, le interrogazioni rimandate, le gite che erano una scusa per far casino e specialmente i laboratori che dopo lo stress scolastico ci aiutavano a liberarci e a farci sentire più leggeri.
Ma la vita continua, noi crescevamo e con noi i problemi e le responsabilità che durante il nostro percorso lavorativo abbiamo affrontato con determinazione e restando compatti perché è vero, l'unione fa la forza.
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Scrivimi quando arrivi a casa!
أدب الهواةUna famiglia si trasferisce in città con l'intento di dimenticare il passato e iniziare una nuova vita ma sarà molto difficile ripartire. Iniziano a crearsi nuovi gruppi, nuove amicizie. I ragazzi del paese riusciranno a superare gli ostacoli che l...