Il cambiamento di Charlotte

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Solita morning routine.
Mentre scesi le scale per andare a fare colazione vidi Barbara, la fidanzata di Dylan, seduta sulle scale con le mani tra i capelli.
"Va tutto bene?" chiesi avvicinandomi.
"Si grazie" rispose facendo un sorriso sforzato.
L'abbracciai distinto pensando che aveva bisogno di quello.
"Grazie mille, sul serio" sussurrò piangendo.
"Hai risolto con Madelaine?" chiesi.
Annuì "mi sento in colpa per aver accusato e insultato il mio ragazzo, Madelaine aveva solo confuso Dylan con Cole e io invece sono partita in quinta, puntando il dito" rispose singhiozzando.
"È comprensibile il tuo comportamento! Gli altri si confondo ma tu no e per questo inizi a pensare che magari chi dice di confondersi sta mentendo, loro due sono l'opposto" dissi accarezzandole il braccio "tu non ti confondi perché ami Dylan e lo riconosceresti anche in mezzo a otto sosia ma gli altri non lo amano allo stesso modo tuo, ecco perché si confondono" aggiunsi.
"Mi sento davvero compresa in questo momento, grazie mille" disse asciugandosi le lacrime.
"Che succede?" chiese Cole sbucando dal nulla.
"Vado a fare colazione, ciao Barbara" dissi per poi andar via.
"Grazie ancora" urlò per le scale.
Avevo deciso di ignorare Cole, possibilmente per sempre.

Arrivai in sala, c'erano i ragazzi del nostro liceo ma non i miei amici, preparai il mio piatto e mi avvicinai a John che era seduto da solo.
"Buongiorno, dove sono gli altri?" chiesi.
"Camila e Charles sono appena saliti, Casey e Noah giocano a biliardino con un tipo e una ragazza, nella sala vicino alla reception" rispose.
"Notizie del signor Gregg? Come si sente?" chiesi.
"Potresti chiamarlo Gregg? Comunque l'ho chiamato stamattina, si lamenta degli esercizi ma va avanti" disse spalmando la nutella sulla fetta biscottata, la presi e la mangiai poiché i barattoli di nutella erano finiti.
"Dove sono gli altri?" chiese Cole avvicinandosi.
Evitai il suo sguardo e non risposi alla sua domanda, ci pensò John.
"D'accordo, vado a riempirmi il piatto e arrivo" disse per poi allontanarsi.
"Dovresti dirglielo" sussurrò John.
"Cosa?" chiesi per poi bere il mio succo.
"Sai di cosa parlo, ieri in discoteca per poco non lo mangiavi con gli occhi poi quando si è avvicinata Rachel e hai saputo che vanno a letto insieme hai cambiato espressione" sussurrò guardandomi "dovresti dirgli che ti piace" aggiunse.
"Io e il tuo amico ci siamo baciati..." sussurrai.
"Si lo so" rispose senza farmi finire la frase.
"Mi ha baciata perché in quel momento provava pena è insopportabile ed è uno stronzo" dissi pulendomi le mani.
John non rispose poiché Cole stava arrivando.
"Dove andiamo oggi?" chiese Cole.
"Ciao John, a dopo" dissi per poi alzarmi e andar via.
Salii in camera, mi diedi una sistemata e tornai giù.

Arrivammo al paesino e aiutammo in un ristorante.
Cucinammo per più di sette ore, c'erano molti clienti e alla fine ci fecero anche i complimenti per le nostre ricette.
Chi era stato in cucina aveva l'obbligo di lasciar tutto pulito. Ci dividemmo i ruoli per finire prima e dopo aver pulito tutte le superfici, lavato tutti i piatti, spazzato e lavato per terra, pulito i vetri e tutto ciò che c'era da fare, finalmente tornammo in hotel.
Mi sdraiai sul letto sfinita, decisi di fare una chiamata a mia madre, uscii dalla stanza e trovai Kevin avanti alla mia porta.
"Stavo venendo da te per chiederti come stavi, volevo avvicinarmi stamattina ma eri con i tuoi amici e non volevo disturbarti" disse sorridendo.
Restammo a parlare nel corridoio, una vocina dentro la mia testa mi ordinava di non dargli troppa confidenza.
"Ti andrebbe di bere qualcosa insieme? Accanto l'hotel c'è un pub, i professori ci daranno il permesso ma sicuramente vi diranno di fare attenzione" propose.
Già, io dovevo fare attenzione. Avevo paura che rifiutando l'uscita si sarebbe insospettito, quindi accettai.
"Chiamo mia madre e poi inizio a prepararmi" aggiunsi.
"Ottimo, io vado a fare una doccia, vengo a bussarti più tardi" disse per poi andar via.
Mi diressi alle scale, voltai l'angolo e mi spaventai.
"Sei seria?" chiese Cole.
"Non sono affari tuoi, stanne fuori" risposi.
Mi prese per il braccio e in un secondo mi trovai con le spalle al muro "non è una buona idea uscire con lui, inventati qualcosa, il ciclo improvviso magari ma non andarci" disse Cole.
Lo spinsi per poi scendere giù. Feci la telefonata a mia madre, a casa la situazione andava bene, George stava legando con Gregg e mia madre era felice di questo soprattutto perché piaceva ai miei nonni.
Salii in camera, aggiornai Mila e Madelaine dell'uscita con Kevin, Charlotte non era in stanza. Mila mi guardò con gli occhi spalancati per poi guardare Madelaine tranquillizzò Mila dicendo che sapeva tutto, iniziò a raccontare un po' del suo vissuto dopodiché iniziarono a scambiarsi le proprie opinioni riguardo Kevin.
Mi feci una doccia e cercai un vestitino tra le mie cose.
"Questo?" chiesi prendendo un vestito che mi arrivava alle ginocchia.
"Ok il mio pensiero è questo, hai detto di sì a Kevin perché ti trovavi in difficoltà ma vuoi indossare quel vestito per far ingelosire Cole, dì che mi sbaglio e andrai contro te stessa" disse Madelaine.
E ci aveva preso in pieno.
"Anche Madelaine, l'hai capito che ti piace Cole" disse Mila.
"Chiamatemi Mad" disse guardandoci  "comunque è palese, guardala" aggiunse.
Mi venne in mente la scena in macchina, rimasi immobile.
"Che hai?" chiese Mila.
"La mia memoria mi stava ricordando che questo non è il vestito adatto per uscire con uno che ha cercato di molestarmi" risposi posando il vestito.
Andai in bagno per cambiarmi, indossai un pantalone elegante nero e un body color pesca.
"Comunque possiamo farlo ingelosire lo stesso" disse Mad cercando qualcosa nulla sua borsa.
Mila mi sistemò i capelli mentre Mad mi fece un trucco leggero.
Qualcuno bussò alla porta e Mila aprì.
Entrarono i ragazzi e si sedettero sui letti, Mila chiuse la porta e John chiese a Mad di uscire.
"Sa tutto, tranquilli" disse Mila.
"Sei impazzita? Perché vuoi uscire con Kevin?" chiese Cas.
"E cosa avrei dovuto fare? Dirgli "non posso uscire con te, mi è tornata la memoria" oppure dovevo dirgli che non è mai andata via?" chiesi guardando tutti, incrociai lo sguardo di Cole.
Kevin bussò alla porta "Lili sono io" disse.
Guardai Cole e uscii dalla stanza.
"C'è una festa in camera tua?" chiese ridendo.
"Stavano guardando una serie tv" risposi.
Ci recammo al pub, c'erano molte persone dentro e una band stava cantando.
"Ehm io ho accettato per non essere scortese ma non bevo" dissi.
Ordinammo una porzione di crocchette mentre Kevin ordinò un drink alcolico. Ci sedemmo al tavolo e Kevin iniziò a farmi delle domande.
"Sei mai andata oltre al bacio?" chiese.
"Non me lo ricordo" risposi ridendo.
"Già, giusto" sussurrò.
Arrivarono le nostre ordinazioni, Kevin finì il bicchiere in pochissimo tempo e ne ordinò un altro.
"Vacci piano che non ti riporto in hotel" dissi ridendo.
"Lo reggo" disse per poi alzarsi e sedersi accanto a me "mi piaci tanto" sussurrò al mio orecchio. Arrivò il secondo bicchiere e subito lo buttò giù.
"Obbligo o verità?" chiese spostandomi una ciocca dietro l'orecchio.
"Verità" risposi pensando di andare sul sicuro.
"Ti piaccio? Mi trovi carino?" chiese.
"Kevin..." sussurrai.
"Risposta secca" disse avvicinandosi al mio collo.
"K-Kevin tu piaci a Charlotte" risposi.
"D'accordo vuoi lasciarmi col dubbio" disse passando il pollice sulle mie labbra, mi spostai subito mentre lui ordinò un altro bicchiere.
"Perché ti stai comportando così?" chiesi.
"È che con te perdo sempre il controllo" rispose.
"D'accordo facciamo così, andiamo a fare quattro passi fuori, all'aria aperta, lascia perdere il drink" dissi.
Kevin andò a pagare e uscimmo dal pub.
Ci sedemmo entrambi su un muretto sotto l'hotel, Kevin iniziò a cantare, scese dal muretto e si avvicinò stonando, senza azzeccare nemmeno una nota.
"Mi sa che ho buttato giù i drink troppo velocemente" disse appoggiando la testa sulla mia spalla, mi diede pian piano dei baci sul collo. Sentii il rumore della sua cinta che si stava slacciando con una mano mentre allungò l'altra sulla mia gamba.
"Kevin cosa cazzo stai facendo?" chiesi spingendomi indietro.
"Solo per questa sera" disse cercando di avvicinarsi, dopo un altro rifiuto mi abbraccio chiedendomi scusa.
Ero agitata ma poi vidi Cole che lo tirò per la maglia "hai tre secondi per allacciarti quella cazzo di cintura" disse stingendo le mani al collo di Kevin che seguì gli ordini di Cole e tornò dentro.
"Grazie" sussurrai guardandolo.
"Te l'avevo detto che non sarebbe stata una buona idea. Ti ho osservata da quando siete entrati nel pub, uno che prima ti fa passare le pene dell'inferno e poi ti offre da bere secondo te cosa vuole?" chiese avvicinandosi "e comunque sono onorato che hai ricominciato a parlarmi" aggiunse.
"Anche tu mi hai fatto passare le pene dell'inferno eppure sei venuto a salvarmi, tu cosa vuoi da me?" chiesi guardandolo.
"Lo avrei fatto per chiunque" disse facendo spallucce.
Voltai la faccia dall'altro lato.
Incominciò a piovere e Cole mi diede la mano per scendere dal muretto ma io scesi da sola.
"Ehi Cole" urlò Rachel scendendo da un minibus "non venite in discoteca?" chiese.
"Penso di no per la pioggia" rispose.
"Che peccato, vuoi che resti con te a farti compagnia in stanza..da soli?" chiese.
Mi avvicinai all'entrata.
"Sarà per la prossima volta adesso devo rientrare" disse raggiungendomi.
Prendemmo l'ascensore ed entrammo nella camera di Cole poiché tutti si erano spostati lì in attesa di sapere come fosse andata la serata, Cole spiegò tutto.
"Ok dobbiamo procedere con il secondo piano" disse Noah.
"Cioè?" chiesi.
Iniziò a spiegare tutto velocemente, facevo fatica a stare dietro i suoi discorsi ma con gli schemi che mi fece vedere mentre parlava diciamo che riuscii a capire il piano.

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