Giornata lavorativa

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Al mio risveglio il letto era ritornato un divano, mi feci una doccia veloce e mi preparai.
Scesi al piano di sotto e non si sentiva nessun rumore, mi preparai la colazione e solo dopo aver posato la mia tazza di latte sul tavolo mi accorsi di un foglio di carta con su scritto qualcosa.
"Buongiorno tesoro, io e Gregg siamo andati a lavoro, Ashleigh doveva vedersi con KJ e George dorme ancora, è rimasto fino a tardi a giocare con i suoi amici online...sveglialo appena leggerai ciò che ti ho scritto perché vuol dire che è tardi. In una busta, accanto alla finestrina della cucina c'è una busta, ci sono tre cornetti, lasciatene uno a John. A dopo, fate i bravi.
-Mamma"
Stavo per andare a svegliare George quando lo vidi scendere dalle scale con una faccia assonnata.
"Vuoi che ti preparo il latte?" chiesi prendendo la busta sulla finestrina, mi voltai poiché sentii un rumore e vidi che George stava per bere la mia tazza di latte, così finsi di stare per mangiare il suo cornetto all'amarena e lui la posò subito.
Io presi il mio cornetto al cioccolato bianco mentre quello di John era al kinder.

Dopo aver fatto colazione arrivò un amico di George, si sedettero entrambi sul divano evidentemente per giocare mentre spostai ciò che c'era da lavare nel lavandino.
"Questa casa non è un albergo" sussurrai rendendomi conto di quanto mia madre avesse ragione.
Lo diceva sempre quando venivano i nostri amici a casa e lasciavamo il disordine, le piaceva avere gente in casa ma allo stesso modo le piaceva avere tutto pulito, ecco perché ogni volta che viene qualcuno a casa prima si pulisce e poi ci si allontana, senza lasciare tutto dov'è.
Lavai le due tazze della colazione, buttai via i fazzoletti sporchi, pulii il tavolo e salutai i ragazzi.
"Ricordati di dare da mangiare a Liebe nel caso non riuscissi a tornare per pranzo, nel congelatore c'è la pizza se volete riscaldatela e mangiatela e mi raccomando, pulite altrimenti lo dirò alla mamma" dissi andando via.
Mila era fuori casa mia con la sua macchina, andammo a casa di Charles poiché i ragazzi volevano che si trovassimo tutti lì, con noi c'erano Mad, Barbara e Char.

Ci comunicarono che avevano preso una decisione, avevano già parlato con le due persone in questione e loro accettarono la proposta.
"Li conosciamo?" chiese Mad.
I ragazzi annuirono senza aggiungere altro.
"Ah, di chi si tratta?" chiese Barbara.
"Logan e Derek" rispose Noah.
Restammo tutte stupite.
"Guadagneranno anche loro e comunque resteranno per un po', giusto per farci sapere come funzionano le cose" rispose Cole.
I ragazzi ci tranquillizzarono e noi provammo a fidarci. Ci dirigemmo verso l'azienda e all'entrata ci fecero attendere, la signora dietro il bancone comunico al Signor Alvaro che eravamo lì per poi darci il consenso di entrare.

Una volta seduti, i ragazzi spiegarono la situazione e precisarono bene vari punti, non dissero nulla di Derek e Logan. Firmammo il contratto e si creo un'atmosfera strana.
"Mi piace la vostra determinazione, per me va bene" disse scrivendo qualcosa su un bigliettino "questo è l'indirizzo di uno studio accanto alla piazza, all'interno c'è solo una scrivania e delle sedie, potreste utilizzarlo per accogliere e selezionare i nuovi dipenderti" aggiunse porgendo il foglietto che poi prese Charles "in tutte le cose che farete troverete spesso delle "date di scadenza", dovete essere pronti a tutti e quindi spero che riuscirete a trovare 20 persone entro dopodomani" concluse.
"Ce la faremo" risposi mentre gli altri restarono in silenzio.
"Perfetto, io farò sistemare i vostri uffici all'interno dell'azienda in modo che siano pronti il più presto possibile, abbiamo notato che c'è stato un problema con le luci e le stanno riparando" disse sorridendo.
Lo salutammo e uscimmo dall'azienda.
"Scusa, come facciamo a trovare 20 persone in così poco tempo?" chiese John.
"Meglio cercare di capire prima dov'è lo studio, ne parleremo lì" rispose Mad.
Una volta arrivati in piazza ci guardammo intorno e solo dopo aver visto il numero civico finalmente capimmo dov'era.

"Allora, noi abbiamo la fortuna di essere di più, ci divideremo e non a gruppi. Andremo in direzioni diverse alla ricerca di persone che potrebbero lavorare con noi mentre due persone resteranno qui per accoglierli, una persona si occuperà di scattare foto, l'altra invece sì occuperà di registrate i dati perciò prima di iniziare ci serve una fotocamera e un computer" dissi guardando i ragazzi.
"Cioè dovremmo cercare persone a caso? Su cosa ci baseremo? Sull'aspetto fisico?" chiese Noah.
"Alla fine dobbiamo trovane 18 persone poiché Derek e Logan sono già assunti e quindi noi avevamo avuto un'idea.." rispose Barbara facendo una pausa.
"Avevamo pensato di far lavorare persone che non possono permettersi di avere una casa, un pasto caldo" disse Mila.
"In modo che, lavorando e mettendo i soldi da parte possono avere una vita più agiata" aggiunse Char.
I ragazzi si guardarono confusi.
"Quindi dovremo far lavorare dei senzatetto?" chiese Noah.
"Di qualsiasi fascia d'età purché siano maggiorenni ovviamente, ragazzi, adulti.." risposi.
"Ragazzi, pensateci, tenderemo una mano anche a loro e saremo d'esempio a molte persone" disse Mad.
I ragazzi andarono a prendere il computer e la macchina fotografica, approfittarono della nostra assenza per pensare alla proposta fatta poco prima.

"D'accordo, a noi va bene la vostra idea" disse Cole mentre Charles e Cas ci consegnarono l'occorrente.
"Allora mettiamoci tutti a lavoro" disse Mila.
Allo studio restammo io, che mi occupai del computer e Cas, che si occupò di fotografare.
Impiegammo tanto tempo poiché allo studio si presentarono molte persone, saltammo senza accorgercene il pranzo e solamente il pomeriggio sul tardi ci fermammo.
"Per oggi basta vi prego" dissi togliendomi gli occhiali.
"Una dormita ci vuole proprio adesso" rispose Noah appoggiandosi sul tavolo.
Eravamo davvero molto stanchi, a me briciavano gli occhi, gli altri facevano fatica a stare in piedi dopo aver fatto a gara con l'orologio facendo avanti e indietro per cercare persone, anche Cas aveva dolore alle braccia poiché rimase per tanto tempo con la fotocamera sempre nella stessa posizione, parliamo di tante ore.
Bussarono alla porta, Charles aveva ordinato le pizze per tutti, mangiammo come non ci fosse un domani tant'è che ordinammo anche dei rustici.
Decidemmo di tornare tutti a casa per riposarci, ci dammo appuntamento per la mattina del giorno dopo a casa nostra.
Appena arrivati a casa io e John salutammo George, il suo amico, mamma e Gregg, dopodiché andammo nelle proprie stanze.
Preparai le candele, i sali e aprii l'acqua calda mentre mi tolsi le scarpe e gli indumenti.
Chiusi gli occhi per rilassarmi e quando li aprii realizzai di essere stata in vasca per molto tempo, non riuscivo a vedere nulla, i vetri erano tutti appannati, mi feci una doccia veloce e con fatica uscii dalla vasca, le candele erano finite, aprii la finestrina del bagno e tornai in camera mia. Era pomeriggio sul tardi e io indossai già il pigiama, mi sdraiai sul letto e mi addormentai, anche Liebe mi fece compagnia.

"Tesoro, la cena è pronta" sussurrò mia madre spostandomi una ciocca di capelli.
Pronunciai delle parole incomprensibili che nemmeno io riuscivo a capire il loro significato.
"Ti stiamo aspettando giù, mettiti le pantofole e scendi" disse per poi darmi un bacio sulla fronte.
Aspettai un paio di secondi e feci come mi disse.
John scese dopo di me con la faccia ancora assonnata.
"Come mai siete così stanchi? Cosa avete fatto?" chiese Gregg.
Spiegammo la situazione dividendoci il discorso.
"E come mai non volete far sapere che i due ragazzi sono vostri amici?" chiese mia madre.
"Pensiamo che se lo sapesse farebbe di tutto per far funzionare questo progetto, vogliamo che i ragazzi ci informino di come stanno davvero andando le cose, terranno tutto sottocchio per noi, tipo delle talpe" rispose John.
Il rumore della pioggia portò il silenzio in casa per un secondo.
"Ancora pioggia" disse George sbuffando.
Guardai fuori dalla finestra e il tempo era davvero brutto, cupo.
"Noi abbiamo finito, andiamo a metterci il pigiama e poi resteremo lì per giocare un po' quindi buonanotte a tutti" disse mio fratello, il suo amico restò a dormire da noi, nella camera di George.
Li aiutai a sistemare il letto a divano e poi scesi al piano di sotto, mia mamma aveva appena finito di lavare i piatti e Gregg di asciugarli.
"Buonanotte" disse mia madre dando un bacio sulla fronte a me e a John.
"Non andate a dormire tardi" aggiunse Gregg facendo lo stesso.
Annuimmo e io mi sedetti accanto a John sul divano per guardare la tv.
Non riuscii ad arrivare nemmeno a metà film che mi addormentai sulla spalla di John, con il plaid che mi teneva al caldo.

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