Un peso in meno, forse!

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Passarono davvero tante settimane prima che Cole si sentisse meglio. Tornò a casa e noi facemmo lo stesso, stava ritornando tutto alla normalità ma io avevo ancora dei conti in sospeso.

Facemmo colazione tutti e tre, mia madre chiamò dicendo che si sarebbero trattenuti ancora un po' per finire il loro itinerario e visitare tutto, ci chiese come stesse andando e noi rispondemmo di non preoccuparsi.
"Che ne dite di fare una cena in famiglia stasera?" chiese John guardando sia me che George.
"Sarebbe bello" rispose mio fratello.
Io annuii sorridendo.
Barbara mi chiamò e mi disse che stavano venendo a casa e che avevano avvisato i ragazzi di fare lo stesso.
"Succede qualcosa?" chiese John.
"Non lo so, non mi ha detto nient'altro" risposi.
Arrivarono tutti dopo dieci minuti, prendemmo posto accanto al tavolo e tra un biscotto e un altro Barbara ci comunicò la notizia.
"Stavo leggendo la posta elettronica quando improvvisamente una determinata email mi è apparsa avanti. Si tratta di Alvaro Nugnez, proprietario di un'azienda, gli è giunta voce dell'ottimo funzionamento del locale e anche dell'insoddisfazione dei clienti nel vedere tutto chiuso. Ha chiesto se potevamo fissare un incontro poiché parlarci" disse guardando tutti.
"Prendi appuntamento nel vostro ufficio, è arredato in modo professionale, faremo buona impressione sicuramente" rispose Noah.
Le ragazze lo guardarono stupite poiché lui non era tipo da complimenti.
Bussarono alla porta e George andò ad aprire.
"Lili" sussurrò mio fratello facendo segno dietro di lui.
"Ehi, come va?" chiese Einar facendo un passo avanti.
Mi alzai e lo tirai fuori, Einar mi disse che aveva parlato con Stella del denaro per tirare fuori Freddie, andò da Freddie per parlare proprio con lui ma quest'ultimo non era d'accordo, non voleva che utilizzassimo quei soldi, erano nostri e dovevamo prenderli.
"Ormai abbiamo già deciso" dissi.
"Allora vi porto i soldi, il socio di Freddie ha sentito che ne parlavo al telefono con Stella e mi ha detto che prenderà anche una bella somma dal locale per contribuire" rispose.
"D'accordo, però magari la prossima volta potresti portarli a Stella" dissi.
"Perché? È geloso?" chiese sorridendo.
Cole aprì la porta e Einar lo salutò.
"Perché cazzo mi avevi detto che il bambino era tuo?" chiese avvicinandosi a Einar.
"Non so di cosa tu stia parlando" rispose guardandomi.
"E invece sì, non ho bisogno di sparare cazzate ma non farmi passare per bugiardo perché sennò ti sistemo" disse Cole.
"Sempre se non ti stendo prima io" rispose Einar avvicinandosi.
"Ehi, basta ragazzi dai, per favore" dissi mettendomi tra loro due.
"Fai bene a scaldarti quando si tratta di me e lei, all'inizio riuscivo a controllarmi ma avendola quasi spesso vicina a me non riesco proprio" disse Einar, mi tirò verso di se e mi baciò mentre io lo spinsi e indietreggiai.
Cole si scagliò contro di lui e i due iniziarono a picchiarsi. Gli altri uscirono fuori e nel frattempo cercai di tirare Cole verso di me.
"Guardami" dissi prendendo il suo viso tra le mani.
"Spostati" disse Cole cercando di avvicinarsi a Einar.
"Ti prego guardami" sussurrai accarezzandogli il viso.
Mi guardò e io lo abbracciai.
"Non avvicinarti a lei oppure ti assicuro che non riuscirai nemmeno a muoverti" disse Cole.
"Penso che non sarà l'ultima volta, avrai ancora occasione di vedermi" disse allontanandosi "ciao piccola" aggiunse senza voltarsi.
"Non ha capito un cazzo allora" disse Cole spostandosi.
"No, fermo! Ti sta provocando lascialo stare" disse Charles bloccando Cole.
"L'ha baciata, avanti a me! Ha le ore contate" disse senza guardarmi.
"Ciao a tutti" urlò Tracy salutando fuori dal cancello.
Sbuffai ed entrai in casa, Mad e Char salirono con me mentre Barbara e Mila restarono giù a controllare la situazione.
"Tu come ti senti?" chiesi guardando Char.
"Per adesso bene ma penso che oggi ne parlerò in famiglia" rispose abbassando lo sguardo.
"Non essere agitata, andrà tutto bene" disse Mad.
Cole aprì la porta senza bussare e chiese alle ragazze di lasciarci da soli.
"Einar ha detto una frase, che all'inizio riusciva a controllarsi ma avendoti quasi spesso vicina non ci riesce, perché "quasi spesso"? Vi siete già visti?" chiese.
"Forse alloggia in zona" risposi evitando il suo sguardo.
"Ed è per questo che ha detto che lo avrei rivisto?" chiese sedendosi accanto a me "Lili, non devono esserci segreti tra noi due, parla tranquillamente" aggiunse prendendomi per mano.
Era difficile da spiegare, troppe persone coinvolte.
"Non lo so, penso di sì" dissi sdraiandomi.
Bussarono alla porta e dopo un po' Mad ci disse che erano arrivati i cornetti caldi caldi.
Scendemmo al piano di sotto tutti e tre e mentre stavamo mangiando Tracy propose ai ragazzi di fare un campeggio, guardò loro come se volesse escludere noi.
"Ma certo, perché no, quando partiamo?" chiese Barbara.
"Ehm, domani?" chiese Tracy nervosa, probabilmente si aspettava un litigio e invece.
"Allora noi usciremo a fare un po' di spesa, perché non vieni anche tu Tracy?" chiese Char.
"Io?" chiese sorpresa.
"Certo, noi siamo disposte a metterti una pietra sopra, scusa intendevo a metterci...una pietra sopra! Vogliamo cercare di creare un buon rapporto" rispose Mila.
"Anche a me piacerebbe andare d'accordo con voi" disse sorridendo.
Iniziammo a giocare prima di lei, anche noi sapevamo le regole del gioco.
Mi alzai e versai un po' di tè nella tazza.
"Bevilo è caldo" dissi appoggiando il tutto a tavola, si spostò di scatto "tranquilla, non volevo rovesciartelo addosso" aggiunsi accarezzandole i capelli.
"Gra-grazie" rispose confusa.
Le ragazze aspettarono che Tracy finisse il suo tè e sotto lo sguardo dei ragazzi un po' disorientati andarono a fare la spesa Mila, Tracy e Barbara mentre Char e Mad restarono a casa con gli altri e io mi allontanai per andare dai miei nonni.
"Mi è capitato di avere molte disavventure in campeggio, una delle tante era fare una gara di arrampicata su un albero, sai non riuscivo a scendere, pensa che tuo nonno provò di tutto ma io restai lì, seduta su quel forte ramo e abbracciata al tronco" disse mia nonna.
Ero andata da lei per chiederle di occuparsi di George poiché non ero tranquilla a lasciarlo in casa da solo, soprattutto poiché sarebbe uscito con i suoi amici e avrebbe lasciato probabilmente Liebe da sola.
"Capiti a pennello tesoro, tuo zio ha detto che sarebbe venuto a dormire qui poiché non riusciva a prendere sonno tra i pianti la notte del bebè, così tuo nonno non resterà da solo e io verrò a casa vostra" rispose.
"Resteremo fuori solo una notte" dissi rassicurandola.
"Non ci sono problemi" aggiunse prendendomi per mano.
Li salutai e tornai a casa, vennero anche due amici di George e io chiusi a chiave la mia stanza poiché quando erano insieme tendevano spesso a farmi scherzi.
I ragazzi uscirono per comprare un paio di cose utili per il campeggio, Tracy tornò a casa e io salii in camera con le ragazze.
Chiusi la porta a chiave e sentii il bisogno di dovermi sfogare, raccontai la verità sulla questione riguardante Freddie e Stella e mi sentii sollevata anche se non del tutto.
"Però vi ha protette" disse Char.
"Ci ha visto crescere, nonostante dei disguidi non ci avrebbe mai fatto del male, non a noi in prima persona. È come far del male ad una figlia, ad una sorella. Freddie è quel tipo di persona da allontanare per non avere guai ma puoi contare su di lui per qualsiasi cosa. Non so come spiegarvelo, è complicato" risposi per poi fare spallucce.
Le ragazze mi abbracciarono e mi rassicurarono. Mi ero tolta un peso o forse no, il prossimo passo era parlarne con Cole.
Restammo a parlare un po' dopodiché i ragazzi tornarono a casa, comprarono tantissime cose al mc e pranzammo tutti insieme.
Cole mi guardava e io certe volte distoglievo lo sguardo.
"A che ora partiamo domani?" chiese Barbara.
"All'alba" rispose Dylan.
"Cosa?" risposero le ragazze contemporaneamente.
"Ci conviene" disse Noah "vuoi il ketchup?" chiese guardando Cas.
"Faccio da solo" rispose. Era ancora arrabbiato per l'episodio tra lui e Tracy, Cas aveva paura che Noah lo mollasse per lei.
"Si può sapere che cazzo hai?" chiese Noah sbattendo le mani sul tavolo.
"Ma sei imbecille? Dai Noah" urlò Char.
La mano destra urtò verso le salse e gli schizzi arrivarono a Charlotte e come se non bastasse il bicchiere di Coca-Cola si rovesciò. Questo episodio ci fece ridere, sarà perché era inaspettato o perché eravamo tutti un po' nervosi e avevamo bisogno di farci una bella risata.
Il pomeriggio sistemammo le ultime cose e dato che non avevamo abbastanza tende a disposizione decidemmo di fare un campeggio alternativo, affittammo una casetta e fuori decidemmo di allestire le tende che avevamo a disposizione, così che tutti potessero avere un posto per dormire e soprattutto una zona confortevole per Char, nel suo stato era meglio non farci mancare nulla.
La sera andammo a cena, io, John e George in un ristorante in città. Era una cena tra fratelli, a tavola si respirava un'atmosfera piacevole, dopo la cena parcheggiammo la macchina in piazza e noleggiammo delle biciclette a tre posti, facemmo un giro per la città pedalando a turno, era una specie di macchina, aveva il volante e bisognava pedalare forte per proseguire ma i pedali di dietro non funzionavano e indovinate chi era sempre indietro? Esatto, io.
Prendemmo un po' di dolci in una pasticceria in zona aperta anche la sera, tornammo a casa e iniziammo una serie tv. Aprimmo il divano per farlo diventare un letto e ci sdraiammo poiché la situazione era così gradevole che probabilmente nessuno di noi tre si sarebbe alzato per andare a dormire al piano di sopra. Preparai delle tazze di latte caldo e tra un pasticcino e un altro finimmo la prima stagione della serie tv, iniziammo la seconda e anche Liebe venne a farci compagnia sdraiandosi sul letto.
Restammo svegli fino a tardi anche se io mi addormentai prima di loro.

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