Freddie.

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"Ma quanto è piccolo il mondo" disse un uomo con una felpa larga grigia.
Io e Stella ci guardammo e solo quando l'uomo si tolse il cappuccio capimmo chi fosse.
Freddie Nelson, un uomo sulla quarantina, viveva nel nostro vecchio paese. Era conosciuto per i suoi atteggiamenti da arrogante, menefreghista, lo trovavi sempre a litigare con qualcuno.
"Quando ho sentito che stavi andando via mi sono detto, accidenti, non posso lasciarla andare. Ti ho seguito e i tuoi passi mi hanno portato in questo paese, però chi l'avrebbe mai detto proprio in questo boschetto" disse avvicinandosi "come va Lili? Più crescete più diventate belle" sussurrò.
"Perché sei qui?" chiese Stella con voce tremante.
"Te l'ho già detto, però mi tengo impegnato, adesso sto vendendo un po' di cose, volete provare?" chiese mettendo le mani in tasca.
"Perché l'hai seguita?" chiesi.
"Stellina mi deve un po' di soldi, ha giocato con i miei sentimenti, mi ha illuso e sono rimasto con pochi soldi, è per questo che vendo" rispose "magari tu puoi aiutarla" disse accarezzandomi il viso.
"Seriamente? Con uno che potrebbe essere tuo padre? Sappiamo tutto com'è Freddie" dissi guardando Stella.
"Non giudicarmi, mia madre mi ha abbandonata e mi ha lasciata con mio padre che tornava tardi la sera puzzando di alcol. In un modo o nell'altro dovevo andare avanti, sono rimasta senza amici, non ho avuto nessuno al mio fianco, quindi non darmi contro, non puoi capirmi" rispose Stella con gli occhi lucidi.
"Tranquilla, non c'è fretta. Una sola cosa vi chiedo...essendo una cosa tra me e te, e adesso anche di Lili, non toccherò le persone a voi care, tranne se..racconterete tutto, sarò obbligato ad agire. Vi prego di non farlo perché è una questione tra di noi, so dove abitate e ricordate che ho i vostri numeri" disse sorridendo "vi ricordate quando da piccole salivate sulle mie spalle e io correvo così forte che vi sembrava di volare? Oppure quando eravate delle ragazzine, le prime uscite da sole...così belle, bei momenti" aggiunse accarezzandoci delicatamente la schiena, il suo telefono squillò e lui rispose "devo andare, ci sentiremo presto" concluse per poi correre.
Ci voltammo e lo guardammo andar via, il mio sguardo si spostò sul lato sinistro.
"Il chiosco giallo" dissi spalancando gli occhi, lo avevamo oltrepassato senza rendercene conto.
"Cosa? Vuoi bere?" chiese.
Tornammo indietro e ci sedemmo al chiosco per prendere due bottigline d'acqua.
"Probabilmente non mi crederai, però mi dispiace di averti messa in questa situazione" disse Stella.
"Se tu non avessi seguito me, lui non avrebbe seguito te" risposi.
"Già, sarei rimasta lì a fare ancora quel lavoro. Cazzo Lili riesci ad essere un po' meno egoista?" chiese.
"Prima non lo ero, sono diventata così per colpa tua, perché da quel giorno non mi fido di nessuno" risposi fulminandola con gli occhi.
"Lili" urlò Cole correndo verso di noi "cos'è successo?" chiese.
"Niente, stavamo parlando" risposi indicando Stella.
Cole mi prese da parte e mi disse che Morgana lo contattò poiché aveva un brutto presentimento.
"Siamo rimaste qui a parlare, ci siamo scontrate su un po' di discorsi niente di che" dissi.
"Perché al bosco? Perché di sera?" chiese Cole avvicinandosi a Stella.
"Pensavo fosse un posto tranquillo come il giorno, non pensavo ci fosse tutta questa gente" rispose facendo spallucce.
"Andiamo a casa" disse prendendomi per mano.
"Sei in moto?" chiesi guardando Cole che annuì.
"Tranquilla, ti manderò un messaggio appena arrivo" disse Stella.
Uscimmo tutti e tre dal bosco e Stella aspettò alla fermata, aspettammo anche noi finché il pullman arrivò e lei entrò.
"Siete diventate amiche?" chiese Cole.
"No è che è tardi, a quest'ora non si sa mai chi puoi incontrare" risposi.
"Un giorno prima vi dichiarate guerra, il giorno dopo vi preoccupate per l'altra?" chiese.
"Esattamente" risposi salendo sulla moto.
Cole mi mise il casco e mi baciò, salì e mi aggrappai forte a lui.

Per tutto il tragitto non dissi una parola.
"Se vuoi restare così per sempre per me va bene" disse Cole.
Non mi resi conto nemmeno che eravamo fuori casa mia. Scesi dalla moto e gli diedi il casco.
"Mi apri il cancello grande? Così la parcheggio dentro" disse.
Avevo anche dimenticato che Cole restava a dormire a casa, non c'ero con la testa, non facevo altro che pensare a Freddie, non potevo mai stare al sicuro con lui, poteva accadere di tutto.
Presi il telecomando e aprii il cancello, Cole parcheggio mentre io lo aspettai prima di entrare.
"Amore che succede?" chiese prendendomi dolcemente il viso.
"Nulla, stavo pensando alla conversazione con Stella e mi è tornato in mente tutto, da quando eravamo piccole fino ad ora" risposi abbracciandolo.
Mi rassicurò e un paio di minuti dopo uscì Morgana.
"Stavo per andare via" disse salutandomi.
Cole entrò in casa e io restai a parlare con lei fuori.
"Non ho detto nulla a tua madre. Non mi hai ascoltata" disse.
"Non ci ho fatto caso, abbiamo parlato molto e non ho notato il chiosco" risposi.
"Non ti ho mai detto cosa ti stesse per succedere con Cole, i tuoi amici, perché ho sempre pensato che certe cose devi viverle senza spoiler, però qui mi sento di metterti in guardia. Quell'uomo è pericoloso, vi dirà tante cose ma in realtà vuole una sola cosa...e sai bene di cosa sto parlando" disse guardandomi "so a cosa stai pensando, si è capace di far del male a chi vi circonda, state molto attente e liberatevi pian piano di lui" aggiunse, mi mandò un messaggio su whatsapp scrivendomi il suo indirizzo nel caso potesse servirmi.
"Stella? Come faccio a fidarmi di lei?" chiesi.
"Per il momento cerca conforto, metterà da parte le divergente e dovresti farlo anche tu, dovete essere molto unite Lili, non agite mai senza l'altra" rispose accarezzandomi il braccio "io cercherò di fare il possibile e se non mi sentirai voglio che tu sappia che non ti ho abbandonata" aggiunse abbracciandomi forte.
Morgana stava per partire, doveva incontrare suo nonno che stava poco bene, aveva paura che lui peggiorasse. Ci teneva molto, era una figura importante per lei, l'aveva praticamente cresciuta.
Salutai Morgana ed entrai in casa, c'erano anche i ragazzi seduti a mangiare una pizza.
Salii in camera e mi preparai uno dei miei bagni rilassanti e nel frattempo rassicurai le ragazze.

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