L'appuntamento

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Per tutte le ore scolastiche feci finta di nulla, una volta arrivati in mensa mi sfogai.
"Chi poteva immaginare che il tipo misterioso fosse il professor Collins" sussurrò Mila mangiando le sue patatine.
"Assurdo" disse Cas "comunque Lirt puoi aver mentito agli altri ma a noi non ce la racconti giusta" aggiunse.
Feci la vaga.
"Cos'è successo tra te e Kevin?" chiese Mila accarezzandomi il braccio.
Non volevo parlarne lì, uscimmo nell'area verde, faceva sempre parte della scuola, gli alunni andavano lì e si sedevano sull'erba per studiare o semplicemente per chiacchierare.
Ci sedemmo per terra, misi le cuffie per sicurezza e ne diedi una a Mila e una a Cas e partii con la registrazione.
Quando finii nessuno dei due disse una parola, Cas si alzò e andò via, io e Mila lo seguimmo.
Kevin era nella sua macchina finché Cas diede dei pugili sul tettuccio e Kevin uscì facendo finta di non sapere cosa volesse Cas.
"Tu sei un malato" disse Cas per poi prenderlo a pugni.
Io e Mila corremmo verso di lui per fermarlo, Kevin era seduto per terra con il sangue sul viso.
"Cas dobbiamo andare tra poco suonerà la campanella e usciranno tutti" disse Mila tirandolo.
"Ti farò espelle, andrò a dirlo al preside" disse Kevin con voce dolorante.
"Tu provaci e io mi assicurerò che tutti sappiano ciò che volevi farmi" risposi.
"Non ti crederà nessuno, stronza psicopatica" disse sputando sangue.
Mila gli diede un calcio sfiorando la parte bassa.
Feci partire la registrazione per un paio di minuti, Kevin spalancò gli occhi e cercò di alzarsi.
La campanella suonò e noi scappammo via.
Ci nascondemmo dietro l'edificio scolastico, Mila diede a Cas delle salviette imbevute così da potersi pulire le mani, quando sentimmo le voci degli altri ci avvicinammo per poi mischiarci tra la folla.
"Ehi Camila, ti do un passaggio?" chiese Charles.
"Ehm veramente io" disse indicando me e Cas.
"Che ne dici di fare il tragitto insieme?" chiese John.
"Giuro che non l'ho obbligato" disse Cole guardandomi.
Cole mi aveva parlato??
"D'accordo...ho già capito, ci vediamo domani" disse Cas andando via.

Durante il ritorno ringraziai John per avermi difeso, lui era davvero buono. Decisi di "dimenticare" ciò che aveva fatto John e voltare pagina ma attenzione, non dimenticai che l'idea era di Cole.
"Mia madre diceva sempre a mio padre che avrebbe voluto un maschio e una femmina. Beh il suo desiderio non si è realizzato quando era qui, era anche il mio desiderio ma adesso, se le cose tra mio padre e tua madre andranno bene...beh sarai mia sorella" disse sorridendo.
"Beh in realtà sorellastra" risposi.
"Non mi piace come suona, sembra detto con cattiveria e io non ti odio, quindi sorella" disse guardandomi.
Lo abbracciai, dopodiché lo guardai, eravamo fuori casa sua.
"Che succede?" chiese.
"Non entri?" chiesi indicando la sua casa.
"In realtà avevo promesso a tuo fratello che lo avrei portato da una parte" rispose continuando a camminare.
"E dove?" chiesi.
"Abbiamo parlato ed è curioso di conoscere Will quindi lo porto da lui" rispose.
"Scusa? Avete parlato? Come? E poi chi è Will?" chiesi guardandolo.
"Ci siamo seguiti su Instagram poi ci siamo scambiati i numeri, comunque Will è il tipo che costruisce le tavole da surf, George vuole imparare" disse sorridendo.
Sorrisi.

A mio fratello stava simpatico John, lui già lo considerava un fratello, diceva sempre che loro due si comprendevano, per quanto riguardava il calcio e in generale.
Ed era per questo che non parlava molto con me da quando conobbe John.
Tornarono direttamente la sera, nel frattempo io feci i compiti per il giorno dopo e sistemai il mio armadio.
John si trovava a casa mia ma dovevamo cenare da lui, entrammo in macchina George non fece altro di parlare di surf e di ciò che aveva imparato.

La stanza di John non era piccola, più o meno come se la mia stanza fosse unità a quella di mio fratello. Aveva le pareti color blu notte, sulle mensole c'erano dei trofei, medaglie e nell'angolo c'era una tavola da surf.
"Will ha fatto un buon lavoro con la tua tavola" disse mio fratello.
"Questa la fece mio nonno, la uso solo durante le gare penso che mi porti fortuna, durante gli allenamenti uso quella che ti ho fatto vedere da Will" rispose John.
Mio fratello lo guardò sorridendo.
"Ehi ragazzi scendete è pronto" urlò il signor Gregg.
"Non vedo l'ora di scoprire dove andremo, secondo te l'hotel sarà pulito?" chiese John guardandomi.
"Hotel?" chiese mia madre guardandomi.
"Andremo in gita cioè...in realtà ci ritroveremo in quale paese sperduto e aiuteremo con il lavoro, lo facciamo ogni anno è una specie di alternanza scuola lavoro, ci danno molti crediti che ci aiutano a superare l'anno" rispose John.
"Non mi hai detto nulla, come mai?" chiese mia madre sorpresa.
"Mi da noia andarci e poi conosco solo Mila, Cas" dissi mangiando "e John...ah pure quei tre idioti ovviamente ma solo di vista" aggiunsi.
John rise e il signor Gregg pure.
"Sono dei bravi ragazzi anche loro Lili e appena andiamo a casa mi farai vedere il foglio" disse mia madre.
"Ti sei scontrata con uno di loro?" chiese il signor Gregg.
Annuii.
"Fanno i duri ma infondo sono davvero dei bravi ragazzi, lo dico perché li ho cresciuti, è come se fossero miei figli" aggiunse sorridendo "beh? Com'è andata a scuola oggi?" chiese.
"Bene" rispondemmo contemporaneamente io e John.

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