Un pomeriggio al mare

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Tornai a casa verso orario di pranzo, John e George erano ancora a scuola, mi venne a prendere mio zio.
A casa restammo solo io e Gregg e ne approfittammo per conoscerci meglio, mi chiese di me e io ne parlai apertamente.
Dopo un po' arrivarono dei suoi colleghi per sapere come si sentisse, Gregg si era ripreso un po', camminava anche se zoppicava, doveva continuare a stare in movimento e a fare gli esercizi. Cucinò per tutti noi, mi alzai per lavare i piatti ma insistette per lavarli lui.
Mentre loro chiacchieravano in sala da pranzo, io presi posto sul divano e guardai la tv. Sentii a porta aprirsi e delle risate, John salutò suo padre e c'era anche Cole e Noah con lui.
"Come ti senti?" chiese Cole sedendosi accanto a me mentre gli altri due si diressero verso il cibo.
"Bene grazie, vai a mangiare qualcosa prima che si raffreddi" dissi indicando.
"Resti qui o sali in camera?" chiese John.
"Nessuna delle due, tra poco prendo la medicina e vado da Mila" risposi.
Cole si alzò e spalmò la nutella su un pezzo di pane, i ragazzi mi guardarono come se stessero aspettando che io me ne andassi, presi la medicina, salutai tutti e andai da Mila.
Prima di bussare alla sua porta mi ricordai di aver dimenticato il quaderno di chimica così corsi subito a casa e salendo le scale le voci dei ragazzi attirarono la mia attenzione.
"Ma sei sicuro?" chiese John.
Cercai di spiare dalla serratura, erano nella camera degli ospiti, tutti e tre seduti sul letto.
Cole annuì.
"E se Lili se ne accorge che facciamo" disse Noah.
"Non se ne accorgerà, ho cancellato le chiamate dal suo cellulare non saprà mai che ho parlato con Collins e non deve uscire dalla vostra bocca, deve rilassarsi e non andare nel panico" rispose Cole.
"Veniamo con te, a che ora dobbiamo incontrarlo?" chiese John.
"Alle tre e no, non verrete con me, mi ha detto che l'incontro si terrà su una barca di color blu così da essere lontani da tutti" rispose Cole "mi chiedo solo perché ha insistito nel farmi portare Lili" disse sbuffando.
Mi allontanai prima di essere scoperta, andai da Mila e facemmo chimica dato che lei era molto brava, mi spiegò un paio di cose e quando notai l'ora sull'orologio al muro, con la scusa di passare per la farmacia e prendere delle vitamine andai vai, anche se Mila insistette per accompagnarmi, andai da sola e mi recai in spiaggia.
Ero nascosta dietro l'ultimo spogliatoio femminile quando vidi Cole arrivare in spiaggia, si guardò intorno e un ragazzo lo fece salire su un piccolo gommone per poi raggiungere la barca non molto distante.
Mi feci prestare il binocolo dal bagnino e quando non riuscii a vedere Cole nuotai fino ad arrivare alla barca.
Salii cercando di non fare casino ma non riuscendo a vedere dall'altro lato poiché era alta, appoggiai il piede su una cassa di legno che cadde e io inciampai all'interno della barca.
"Ci ho sperato fino all'ultimo" disse Collins sorridendo.
"Che succede?" chiesi guardandomi intorno.
"Stavamo solo facendo due chiacchiere" rispose prendendomi per mano.
Mi portò da Cole che quando mi vide spalancò gli occhi, era legato ad un palo di legno e io iniziai a pensare al peggio.
"Lili che cazzo ci fai qui?" chiese Cole guardandomi.
"Vi spiego un po' cosa succederà, nessuno si farà del male. Dato che tu Cole, ti sei divertito alle mie spalle e hai fatto soffrire me in ambito lavorativo, io ti ripagherò facendoti soffrire in ambito sentimentale perciò.." disse Collins avvicinandosi a me "vai con il mio amico, ti mostrerà un regalo che ho fatto per te, indossalo e torna qui" aggiunse guardandomi "ecco perché ti avevo chiesto di portarla Cole" disse sorridendo.
Mi spostai quando il ragazzo che fece salire Cole sul gommone cercò di prendermi il braccio, Collins decise di venire con me mentre il suo amico rimase ad osservare Cole.
"Aspetto qui fuori quando ti sei cambiata dimmelo" disse sedendosi.
"Ti prego non fargli del male" sussurrai trattenendo le lacrime.
"Non lo farei mai, l'ho solo legato in modo tale che non possa fermare il mio piano, voglio solo vederlo soffrire mentre indosserai il mio regalo per me, dopodiché lo libererò e potrete andare tranquillamente" disse avvicinandosi "fidati di me" sussurrò al mio orecchio.
Mi cambiai in un piccolo spazio, era un completo intimo ma notai qualcosa per aiutare Cole.

COLE
L'attesa mi rendeva nervoso, ero seduto per terra e l'unica cosa che riuscivo a toccare erano le mie mani legate all'indietro.
Vidi Lili arrivare con una vestaglia e mentre Collins e il suo amico sistemarono l'interno con delle sedie, Lili si abbassò mettermi tra le mani un coltello affilato per poi avvicinarsi a Collins.
"Diamo iniziò allo spettacolo" disse Collin mettendo un po' di musica.
Si mise dietro Lili e lentamente le tolse la vestaglia.
Era una tortura vedere Lili in quel modo avanti a Collins che le accarezzava delicatamente le braccia, le gambe, la schiena.
Notai nei suoi occhi il disagio, spesso si bloccava e probabilmente pensava a ciò che era successo con Kevin, cercai di slegarmi velocemente ma le corde erano troppo doppie.

"Lo spettacolo è finito" dissi avvicinandomi "Lili, cambiati, andiamo via" aggiunsi tenendo lo sguardo fisso su Collins.
Fece come le dissi mentre io misi in guardia Collins.
"Gli ospiti tolgono già il disturbo?" chiese Collins guardando il suo amico "non abbiamo ancora finito" aggiunse.
Lili in punta di piedi colpì Collins alle spalle con una mazza di legno e quando l'amico cercò di andarle contro gli diedi un pugno.
Stavamo per scendere quando Lili si tolse il bracciale e lo mise tra le mani di Collins steso per terra.
Mi buttai prima io e poi lei.
"Come ci sei arrivata? Qui non si tocca" dissi sorridendo.
Spalancò gli occhi e notai che cerco di appoggiare il piede ma non ci riuscì.
"Oh merda, non me ne sono nemmeno accorda" disse prendendomi il braccio "Cole non lasciarmi ti prego" aggiunse aggrappandosi a me.
Restai in silenzio per poi sorridere.

Dopo un po' si staccò e improvvisamente iniziò a nuotare, la feci salire sulle mie spalle per farle fare dei tuffi, non ci fermarono nemmeno le piccole onde che si fecero pian piano. Restammo in acqua quasi tutto il pomeriggio e ci divertimmo molto, uscimmo solo prima di andar via per asciugarci.
"Chi dei ragazzi è stato a dirti dell'incontro con Collins?" chiesi guardando il mare.
"Avevo dimenticato il quaderno e quando sono tornata vi ho sentito parlare, perché dovevate incontrarvi?" chiese a sua volta.
"Quando eri in ospedale, noi siamo entrati a turno e il tuo telefono ha iniziato a squillare, ho visto che era Collins e ho risposto e lui senza farmi nemmeno fiatare disse che aveva fatto una lista di persone che per lui centravano con la storia delle foto e così gli ho detto che ero stato io e che non doveva chiamarti più, lui poi ha chiamato sul mio cellulare dicendo di volermi incontrare e così io mi sono allontanato per parlare con lui mentre Mad ha preso il mio posto" risposi "adesso però è tutto passato e dobbiamo rilassarci tutti e pensare agli esami che sono molto vicini" aggiunsi.
Lili annuì.
"Ancora non ci credo che hai nuotato per venire da me" dissi sorridendo.
"Lo avrei fatto per chiunque" rispose distogliendo lo sguardo.
"Io quindi sono chiunque?" chiesi guardandola.
"Cole!" urlarono delle voci alle nostre spalle.

LILI
John e Noah arrivarono in spiaggia, mi guardarono sorpresi e ci riempirono di domande.
"Adesso però andiamo a casa, devi riposare" disse John alzandomi.
"Poi però facciamo la partita?" chiese Noah seguendo John.
Guardai incantata il tramonto, era uno spettacolo.
"Bello vero?" chiese Cole.
Annuii sorridendo.

Quando tornai a casa mia madre mi chiese dove fossi stata e io le risposi che ero andata al mare, a nuotare e senza aggiungere altro salii di sopra. Chiamai Mila e Mad per raccontarle dell'accaduto mentre mi feci un bagno per rilassarmi.

Avevo l'abitudine di cenare con il pigiama, lo facevo già da piccola così poi dovevo solo lavare i denti ed ero pronta per dormire.
"Siamo davvero contenti che tu sappia nuotare" disse mia nonna.
"Era ora" sussurrò George.
John raccontò che per svagarmi ero andata al mare, il mio intento era quello di restare a riva ma poi pian piano iniziai a nuotare.
Mi preparai per andare a dormire, salutai le ragazze in una videochiamata e spensi tutto.
Con Charlotte non riuscivo a parlare, mi veniva il nervoso solo a pensarci.

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