Tracy.

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Mentre ci preparammo Charlotte ci disse di rispondere al suo telefono nel caso squillasse, aspettava la chiamata dalla clinica per sapere l'esito degli esami.

Eravamo nella stanza bianca e tutte insieme decidemmo di organizzare la festa del ragazzo che aveva mandato Stella. Annotammo tutto e per non dimenticare nulla, pensammo a tutto, il pomeriggio i ragazzi chiusero il locale, abbassarono le serrande e mangiammo tutti lì parlando con loro del menù per la festa.
Qualcuno bussò alla porta e John andò ad aprire. Sentimmo delle risate e una voce femminile.
"Hola chicos" disse una ragazza sorridendo.
I ragazzi restarono per un paio di secondi in silenzio per poi alzarsi e andare a salutare la ragazza.
"Come stanno i miei playboy?" chiese mentre loro si guardarono imbarazzati.
"Ciao tesoro, chi sei?" chiese Mila alzandosi.
"Oh si, piacere, sono Tracy" rispose la ragazza porgendo la mano, ci guardò tutte ma il suo sguardo si fermò su una di noi.
"Cos'è? Sei sorpresa di vedermi qui?" chiese Barbara.
"Beh suppongo che se sei qui è perché tu e Dylan siete rimasti in buoni rapporti" disse Tracy.
"In realtà siamo ancora fidanzati" rispose Dylan abbracciando Barbara.
Tracy fece un sorriso forzato dicendo che era contenta per loro.
"Voi non la conoscete, ve la presento io, Tracy è stata con tutti" disse Barbara indicando i ragazzi.
"Così mi fai passare per una poco di nuovo, ho avuto delle storie con loro Noah, Dylan, Cole, John, Charles, Max, Bryce" rispose sorridendo "ho saputo dell'apertura del locale e sono subito corsa a congratularmi, voi lavorate qui?" chiese guardandoci.
"Ehm, io sono il ragazzo di Noah, Cole sta con Lili, Camila con Charles, Charlotte con Max e Barbara con Dylan ovviamente" disse Cas.
"Ah..vi siete dati da fare" disse guardandoci dal basso verso l'alto "da quando state insieme?" chiese.
"Non da cinque minuti come sarà successo con te amore" rispose Char.
I ragazzi rimasero senza dire una parola, mentre Tracy sembrava infastidita dalla nostra presenza, salutò tutti e andò via e in quel momento scoppiò un casino.
"Cos'è? Vi passate le ragazze? Quando la nostra relazione finirà con chi dovrò stare secondo la vostra tradizione?" chiese Char spingendo Max.
"Sono cose del passato" disse Charles.
"Sta zitto, non è la prima e sicuramente nemmeno l'ultima ma che schifo è?" chiese Mila.
"Già dovreste vergognarvi" aggiunse Barbara allontanandosi da Dylan.
Le ragazze iniziarono a scagliarsi contro i ragazzi e lo feci anch'io vedendo le loro risposte da arroganti.
"Se la pensate così allora d'accordo, buona giornata" disse Mila uscendo dal locale e noi facemmo lo stesso. Ci chiudemmo nel nostro studio e ci sedemmo al tavolo nella stanza bianca.
"Almeno così è come se ti stessi prendendo una pausa per la tua gelosia" disse Char.
"Cosa?" chiesi guardandola.
Le ragazze mi dissero che avevano reagito in quel modo per me. Se io avessi lasciato Cole improvvisamente lui avrebbe sospettato, così le ragazze hanno generalizzato in modo tale da far sembrare tutte noi gelose per il loro passato e prenderci i nostri tempi, nel frattempo io sistemavo la mia situazione senza nessuno intorno.
"Io..non so come ringraziarvi.." sussurrai per poi mettermi le mani avanti al viso.
Avevo le lacrime agli occhi, sapevo di poter contare su delle amiche meravigliose che avrebbero fatto di tutto per me.
Chiudemmo lo studio e andammo a prendere le cose per la festa.

Mi chiamò mia madre dicendomi di non prendere appuntamenti per la sera poiché c'era papà e dovevano parlare sia con me che con John. Ricevetti uno squillo da Freddie e significava che dovevo andare da lui, dissi alle ragazze che avevo bisogno di assentarmi, le salutai e fermai un taxi.
"Ho deciso di raddoppiare la somma" disse guardandoci.
"Cosa?" chiedemmo io e Stella con la speranza di aver capito male.
"Avete parlato con Einar e vi ho detto che non dovevate parlarne con nessuno e quando dico nessuno intendo anche con quelli che sanno già la situazione" disse urlandoci contro "e li voglio tra pochissimi giorni" aggiunse per poi andar via.
Uscendo a mangiare qualcosa con qualcuno, ascoltando le persone che volevano sfogarsi e esagerando con l'importo, riuscimmo ad arrivare alla prima cifra che Freddie ci aveva proposto.
Corremmo verso di lui felici dicendogli di aggiungerli alla somma che gli avevamo già dato.
"Forse non ci siamo capiti, l'ho raddoppiato" disse con un'espressione seria "non mi fate arrabbiare" aggiunse mostrandoci l'uscita.
Andammo via e per tutto il tragitto cercammo di capire cosa fare ma non avevamo in mente nulla.
Era giunta la sera, così per la fame improvvisa e direi nervosa, entrammo in un pub.
Sembrava di essere agli inizi della scuola, quando tornavamo stanche dopo i corsi di recupero pomeridiani e ci fermavamo a mangiare schifezze per poi negare a casa e dire di aver mangiato solo qualche spuntino sano.
Quando uscimmo Stella non faceva altro che ringraziarmi.
"Io torno a casa" dissi guardando Stella.
"Lili...grazie mille, davvero" sussurrò per poi abbracciarmi forte.
Ricambiai con un sorriso e salii sull'autobus.

Mi sistemai prima di entrare in casa, mio padre e Bethany mi salutarono abbracciandomi e dopo ci spostammo all'aperto per un aperitivo.
"Io e Gregg vi abbiamo fatto un regalo" disse mio padre aprendo con il telecomando il garage.
Io e John ci guardammo per due secondi vedendo due macchine.
"Così John potrai smettere di usare la mia macchina e anche Lili avrà una macchina sua" disse Gregg.
Li ringraziammo, eravamo molto entusiasti!
"Aspetta...tu sai guidare quindi?" chiese John.
"Si, ho la patente, l'avevo presa prima di traslocare ma non avevo la macchina" risposi.
"Per te bisogna aspettare ancora un po' ma almeno puoi usare questo" disse mio padre consegnando a George una scatola grande.
Mio fratello la aprì e rimase a fissare l'interno "non ci credo" sussurrò sorridendo, tirò fuori l'hoverboard e fece una foto per mandarla al suo gruppo di amici.
"In realtà volevamo proporvi una cosa" disse Gregg facendoci segno di sederci.
"Che ne dite di fare una vacanza? Tutti insieme, domani potreste già iniziare a preparare le vostre cose" propose Bethany.
"Non possiamo rimandare? Avevo promesso al mio amico che ci sarei stato per il suo compleanno" rispose mio fratello.
"Perché non fate voi una vacanza? È un'opportunità per conoscervi meglio e liberare un po' la mente" disse John.
"E lasciarvi da soli a casa?" chiese mia madre.
"Perché no, siamo grandi ormai, poi se abbiamo qualche problema chiameremo nonna ma non ci sarà nemmeno bisogno di disturbarla, sapremo cavarcela" risposi facendo spallucce.
Iniziarono a valutare la situazione e solo dopo una mezz'ora si decisero.
Ci diedero delle regole che noi, ovviamente, ascoltammo giusto per accontentarli.
Gregg propose a mio padre di restare a dormire da noi poiché si era fatto tardi e dopo che mio padre accettò, salutai tutti e andai a dormire.

Scrivimi quando arrivi a casa!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora