Sentii il bisogno di sfogarmi.
Raccontai tutto prendendomi ogni tanto delle pause, mi faceva star male dire le cose come stavano.
"Non stai esagerando? Kevin non ne sarebbe capace" disse Cole.
Feci ascoltare a tutti la registrazione, ed era ancora peggio, era come se sentissi le sue schifose mani sulle mie gambe, le sue labbra sulla mia pancia.
"Questa cosa non deve uscire da qui" disse Mila.
"Torno in stanza" dissi alzandomi.
Avevo bisogno di fare una doccia e di togliermi quella sensazione orribile che provavo addosso.
"Andiamo" disse Mila alzandosi.
Presi Mila da parte e gli spiegai come mi sentii, avevo bisogno di stare da sola.
"Charles mi passi le chiavi sul comodino?" chiese Mila.
"Vado in bagno a cambiarmi" disse Cole prendendo dei vestiti asciutti.
"Ehi, fai con calma, dopo però mi prometti che scenderai in discoteca? Ci svaghiamo un po', che dici?" chiese Cas abbracciandomi.
"Vedremo" risposi.
Mila mi diede le chiavi per entrare in stanza.
Madelaine e Charlotte non c'erano, feci una doccia, mi vestii per poi buttarmi a peso morto sul letto.
Decisi dopo un po', di alzarmi per fare un tè, in stanza avevamo un tavolino con sopra un bollitore e delle bustine di tè, sotto al tavolo c'erano delle confezioni d'acqua da poter utilizzare. Mentre mi abbassai per prendere una bottiglia d'acqua, qualcuno bussò alla porta. Presi lo spray al peperoncino e pian piano mi avvicinai alla porta per poi aprire.
Cole vide ciò che avevo in mano e alzò le mani facendo una piccola risata "posso entrare?" chiese.
Lo feci entrare e subito si guardò intorno, la nostra stanza era leggermente più grande della loro.
"Stavo per farmi un tè, ti va?" chiesi.
"Ehm si" rispose guardandomi.
C'erano solo bustine di tè alla vaniglia, misi l'acqua nel bollitore e aspettai che bollisse.
"Volevo chiederti scusa per quello che ho detto prima..ho detto che esageravi ma solamente perché non pensavo che Kevin..." disse sedendosi accanto a me sul letto.
"Certo comprendo, non c'è nessun problema" risposi sorridendo "che cosa strana vero? Tu che mi odi, mi hai salvato la vita" aggiunsi mantenendo lo sguardo fisso sul pavimento.
"È che nessuno, soprattutto una ragazza, si è mai comportata così con me. Nessuno mi ha mai affrontato, la storia riguardo John era solo una vendetta per la tua risposta nel corridoio, dopo lo scherzo del bagno. Però no, non ti odio. Volevo semplicemente farti capire che non puoi urlarmi contro pensando di tenermi a bada" disse guardandomi "e comunque ti ho già chiesto scusa per quella storia, a modo mio ma l'ho fatto" aggiunse.
Lo guardai stranita "davvero? Strano, non ricordi le tue scuse" dissi guardandolo.
"Si, la colazione fuori casa" disse facendo spallucce.
"Sei stato tu quindi?" chiesi.
"Ti ho anche scritto "un piccolo pensierino affinché tu possa dimenticarti delle cose che ti hanno fatto soffrire" era ovvio che mi riferissi a quella storia..." disse guardandomiFlashback:
"Scusi se chiedo, è stato lei a farmi trovare la colazione a casa?" chiesi.
"Ehm probabile" rispose.
"Come ha scoperto che adoro il cioccolato bianco? E soprattutto come faceva a sapere il mio indirizzo?" chiesi curiosa.
"Adesso vuoi sapere troppo" rispose facendo una piccola risata per poi cambiare subito argomento"Va tutto bene?" chiese Cole.
Annuii.
"Sono andato sul sicuro, in classe ti ho visto mangiare la barretta al cioccolato bianco che ti aveva dato Camila" disse sorridendo "non arrabbiarti con John, ho chiesto a lui il tuo l'indirizzo" aggiunse.
"Beh grazie" risposi guardandolo.
"Prima quando sei andata via, abbiamo pensato ad un piano per incastrare Kevin. Non puoi far ascoltare la registrazione al preside, troveranno sempre qualcosa per dare la colpa a te, probabilmente diranno che sei stata tu a provocarlo. Kevin è il preferito dei professori, se seguirai questo piano la perderanno diversamente. Per farlo però devi scendere giù in disco ma prima ti spiego tutto" disse Cole.
Mi spiegò il piano mentre bevemmo il tè, andai in bagno e mi cambiai. Kevin voleva che io non ricordassi nulla dell'episodio in piscina e io dovevo esaudire ma forse esagerai un po'.
Uscimmo dalla stanza e ci separammo, io presi le scale mentre Cole l'ascensore. Ci sedemmo tutti ad un tavolo, vidi Kevin sedersi su uno dei sgabelli del bancone e così mi avvicinai.
"È succo di frutta?" chiesi sedendomi accanto a lui.
"All'arancia" rispose evitando mio sguardo.
Kevin aveva ancora dei piccoli cerotti sul viso per coprire le cicatrici che gli aveva lasciato Cas.
"Volevo sapere come ti sentivi, ho chiesto ai miei amici cosa ti fosse successo e Cas mi hanno detto che sei caduto dalla bici per evitare che uno stronzo ti buttasse sotto con la sua macchina" dissi guardandolo.
Mi guardò stranito per poi cambiare argomento "ho trovato questo cellulare, sai di chi è?" chiese posando il cellulare sul bancone.
"Certo, è mio, devo averlo perso quando sono caduta in piscina" risposi prendendo il cellulare.
Vidi John, Cole, Noah e Cas allontanarsi. Faceva parte del piano, si erano fatti prestare l'attrezzatura da dei tipi di un'altra classe che avevamo un canale YouTube, mentre distraevo Kevin, loro sarebbero entrati in camera sua e piazzato microfoni e piccole telecamere ovunque.
"Caduta in piscina?" chiese per poi bere il suo succo.
"Si, prima di scendere avevo detto a Mila che volevo sedermi sul bordo per rilassarmi un po' con le gambe in acqua probabilmente non mi sono accorta che era bagnato e forse ho sbattuto la testa, non ricordo nulla, solo di essermi svegliata nella mia stanza e la cosa strana è che non ricordo nulla nemmeno di ciò che è successo prima di partire, l'unica cosa che ricordo è il primo giorno che sono arrivata in città e i vostri nomi" risposi facendo una faccia sconvolta.
Controllai se il cellulare funzionasse ed ecco la prima mossa sbagliata di Kevin.
"È nuovo?" chiese sorridendo.
Perché quella domanda? Probabilmente lo aveva controllato? Cas non aveva messo il pin, era solo un cellulare per telefonare. Probabilmente aveva controllato la galleria, i messaggi, la in primis le registrazioni.
"Si, Mila mi ha raccontato che prima di partire ho avuto una discussione con mio fratello e lui me l'ha distrutto mettendolo nel frullatore" risposi facendo spallucce.
"Mi dispiace, suppongo che tu ci sia rimasta male, hai perso tutto ciò che avevi lì dentro" disse con un tono di voce sollevato.
"In realtà mi è indifferente, sai com'è..non ricordo cosa ci fosse lì" risposi ridendo.
Dopo un paio di minuti i ragazzi ritornarono al loro posto.
"Ti va di ballare?" chiese Kevin indicando la pista dove gli altri si stavano scatenando.
"Sono negata" risposi sorridendo.
Kevin mi prese la mano e mi portò in pista, qualcuno mi tirò per il braccio "sei una cazzo di stronza" disse Charlotte guardandomi con occhi pieni di odio.
Non potevo fare sbagliare, non avevo dimenticato il piano.
"Charlotte, giusto?" chiesi facendo la vaga.
"Che succede?" chiese Mila avvicinandosi.
"Stasera mi sarei dichiarata a Kevin, perché sei così vicina a lui?" chiesi.
"Non so di cosa tu stia parlando, sul serio" risposi.
"Charlotte smettila, Lili ha sbattuto la testa in piscina ed è rimasta per molto tempo sott'acqua, l'unica cosa che ricorda è di aver traslocato" disse Kevin.
Mila mi guardò "Lili non prova nulla per Kevin, te lo assicuro, vi lasciamo soli" disse Mila prendendomi per mano "Charlotte, rilassati e digli ciò che provi" aggiunse sorridendo.
Ritornammo al tavolo con gli altri "che stai combinando? Dovevi far finta di dimenticarti ciò che è successo prima, non tutto" disse Mila.
Raccontai ciò che avevo detto a Kevin, era convinto che non ci fossero prove contro di lui, volevo fargli respirare un po' di libertà, un po' di sole prima della tempesta.
"Comunque abbiamo fatto ciò che dovevamo fare, il computer che controlla tutto è in camera nostra ma abbiamo paura di combinare qualche guaio per questo motivo, Cas devi venire con noi. Faremo tutti e cinque i turni per dormire sul divano" disse John.
"D'accordo, vado a prendere la valigia e poi la porterò in camera vostra" disse Cas alzandosi.
"Ehi, come pensi di entrare in camera nostra? Passando per i muri?" chiese Noah prendendo le chiavi "andiamo ti aiuto con la tua roba" disse per poi andar via.
Mentre gli altri continuavano a parlare, mia madre mi chiamò, mi alzai e salii sopra per rispondere, la musica era alta e non si capiva nulla.
"Mamma, ti avrei chiamata, sul serio" dissi dopo le lamentele che mi fece per non aver chiamato all'arrivo.
Diceva di stare bene, parlai anche con mio fratello e sembrava tutto tranquillo.
Mia madre mi fece tantissime raccomandazioni, ma una mi fece venire i brividi.
"Non fidarti di nessuno ok? Stai sempre insieme alla tua classe"
La salutai e terminai la chiamata, mi sedetti sulle scale, con le mani tra i capelli.
Sentii dei passi avvicinarsi, alzai la testa e vidi il ragazzo nella foto che mi fissava.
Iniziai a tremare cercai di fare il possibile per non mostrarlo.
"Perché mi guardi così?" chiesi facendo un sorriso forzato.
"C-ci conosciamo?" chiese avvicinandosi.
Ero terrorizzata, avevo paura che volesse farmi del male.
"Non ricordo nulla, sono scivolata in piscina e ho sbattuto forte la testa" risposi.
"Mi dispiace, come ti senti adesso?" chiese accarezzandomi la guancia delicatamente, le sue mani erano calde, le mie invece fredde.
"Che cazzo stai facendo?" chiese Cole tirandolo indietro facendolo cadere.
Logan si alzò e i due iniziarono ad insultarsi. "Andiamo fuori" disse Logan.
"Andiamo" rispose Cole.
"Ehi, come ti chiami?" chiesi guardando Logan, dovevo attenermi al piano.
"Logan, perché?" chiese a sua volta.
"Ascolta Logan, perché arrivare alle mani? Insultatevi usando le parole se vi va ma un occhi nero non risolve la situazione, ignoratevi se vi odiate, ci andrete a guadagnare entrambi" risposi guardando entrambi.
Si fulminarono entrambi con gli sguardi dopodiché Logan andò via.
Cole mi fece segno di seguirlo, non parlammo pensando che Logan fosse rimasto nei paraggi. Entrammo in camera mia.
"Non potevi evitare di difendermi? Quel coglione adesso sicuramente te se la tirerà perché tu ti sei intromessa" dissi avvicinandosi alla finestra.
"Dovresti ringraziarmi. Ti ho salvato dalla stessa persona per ben due volte" dissi per poi bloccarmi e pensare a ciò che avevo detto.
"In che senso?" chiese guardandomi.
Non potevo rimangiarmelo perché Cole sicuramente avrebbe insistito.
"Alla festa in maschera ero io, mi sono messa in mezzo per dividervi ma non è servito a nulla anzi, ci sono andata di mezzo io" risposi guardandolo.
"Cazzo eri tu" disse Cole avvicinandosi "che hai?" chiese guardandomi le mani.
Tramavo ancora per prima.
"Mi sono spaventata quando Logan si è avvicinato" risposi abbassando lo sguardo.
Cole si avvicinò per poi abbracciarmi, lo strinsi forte, chiusi gli occhi e pian piano mi rilassai.
Alzai la testa per guardare, fece un piccolo sorriso e si avvicinò, ci baciammo anche se durò poco.
Qualcuno cercò di aprire la porta e noi vi staccammo.
Madelaine entrò in stanza, aveva capito la situazione ma non disse nulla.
Cole le disse di essere gentile con me, le spiegò che avevo più o meno perso la memoria dopodiché andò via.
Madelaine non smetteva di guardarmi "com'è successo?" chiese.
Diedi la solita risposta, quella che avevo dato a tutti.
Madelaine prese una giacca dall'armadio e andò via.Passò un po' di tempo e mi ritrovai a chiacchierare in stanza con Mila e Cas, raccontai tutto e loro due si guardarono in continuazione.
"Quindi anche Cole prova qualcosa per te" disse Mila.
"Come ti sei sentita quando vi siete baciati?" chiese Cas.
Quel bacio mi fece sentire strana.
Sorrisi per poi coprirmi il volto con le mani.
"Lo sapevamo" urlarono Cas e Mila contemporaneamente.
"Beh lasciatemi dormire adesso" dissi mettendomi sotto le coperte.
"Vado a dormire anch'io, domani mattina devo svegliarmi presto per controllare se Kevin ha detto qualcosa" disse Cas salutando entrambe con un bacio sulla guancia.
Camila uscì fuori dalla stanza per parlare con Charles e io per la stanchezza subito mi addormentai.
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Scrivimi quando arrivi a casa!
FanfictionUna famiglia si trasferisce in città con l'intento di dimenticare il passato e iniziare una nuova vita ma sarà molto difficile ripartire. Iniziano a crearsi nuovi gruppi, nuove amicizie. I ragazzi del paese riusciranno a superare gli ostacoli che l...