HAI MAI?

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Di nuovo il buio a farmi compagnia.
Cerco di trovare uno spiraglio di luce che mi possa far sentire viva, ma i miei sforzi sono vani. Sembro essere intrappolata e sento l'aria andare via piano piano. Che sia la mia fine?

Ad un certo punto capto alcune voci, sono tante e tutte diverse tra loro.
Con tutta me stessa so che posso farcela e, lentamente riesco ad aprire gli occhi.
Vedo tutto sfocato, un dolore lancinante e acuto mi fa gemere.
Vedo dei lampi di luce negli occhi e quando li stropiccio e ancora peggio.
In modo fulmineo mi alzo di scatto, all'inizio mi gira tutto, quasi casco a terra.

Cammino lentamente guardandomi intorno, conosco questo posto e le voci che sento appena esco dalla stanza sono più familiari.

«Allora la presi di forza e le feci sentire ciò che il suo ragazzo non le faceva provare da tempo. Quando vide il mio cazzo rimase impressionata.» Edward? Ma che diamine dice? Forse sto solo sognando, ma i ricordi di Evan e Julian sono piuttosto tangibili e....

«Oh, ecco che si vanta del suo amichetto. Sentita questa ragazzi. Una sera esco con due ragazze. Erano gemelle e non so come ci siamo ritrovati a fare una cosa a tre, ma credo sia stato il sesso più bello di tutta la mia vita.» Questo è Ray a parlare ora. Sono tremendamente arrabbiata, invece di pensare a cose serie, loro parlano di sesso.

«E tu Julian?» la voce di Nathan sembra sfidare il ragazzo a cui è stata posta la domanda.

«Di certo non sto qui a parlare delle mie prestazioni sessuali.» ribatte il castano.

«E perché? Non vuoi forse raccontarci di come mi hai fottuto la ragazza?» ma di cosa accidenti parlano? Sapevo che avevano frequentato la stessa scuola, ma mai avrei immaginato che Julian avesse rubato la ragazza a Nathan.

«Andiamo amico, ancora con questa storia? Lo sappiamo tutti che Page non ti interessava più e che le mettevi le corna.»

«Mi spiace fratello, ma Julian a ragione.» subentra Caleb. Il mio Caleb.

«A proposito Caleb, ti sei divertito con Erin? Lei ci sa fare, vero?» ecco che le poche forze che avevo, sembrano abbandonarmi. La sua voce... io... non la tollero la sua maledetta voce.

È stata colpa sua se quella puttana di Erin ha fatto credere chissà cosa a mio fratello.

«Lo puoi ben dire.» Caleb ridacchia. Ma come? Ora sono diventati tutti amici? La rabbia sta crescendo, devo sfogarla in qualche modo; presa dalla collera entro dove sono tutti loro, ma qualcuno mi da due colpi alla spalla.
Salto in aria letteralmente dalla paura quando mi volto e vedo il viso mal conciato di Omar?

Tutti accorrono ed io cado a terra.

«Non le ho fatto niente. Giuro.» farfuglia intimorito.

«Stai bene Jil?» Caleb mi fa rialzare. Guardo male Omar e guarda caso mio fratello ha una pistola con sé. L'abbraccio in modo tale da prendere l'arma e una volta fatto lo spingo e la punto contro questo sudicio e patetico uomo.

«Ma che ti ho fatto di male?!» chiede quasi in un lamento.

«Aiutare Blake.» appena finisco di parlare mi si para davanti proprio lui.

«Smettila di fare la stupida. Devi ascoltare ciò che abbiamo da dirti.» tutti sembrano appoggiarlo e la cosa mi fa una rabbia tale che spaccherei tutto.

«Ma vi è dato di volta il cervello? Lui ha ucciso nostro padre. Lui e la sua famiglia.» urlo.

«È stato colpa del padre. Lui è un bastardo e ha fatto cose orribili a tanta gente, ma questa volta ci aiuterà.» Caleb cerca di farmi calmare. Corrugo la fronte ad ogni parola e mi sembra tutto sbagliato. Blake alza gli occhi al cielo.
Per anni ho sofferto di un amnesia, dovuta al fatto che Evan ha una bestia al posto di una sorella, ed è peggiorata quando ho visto mio padre venire assassinato davanti i miei occhi.
Il suo sangue lo vedo tutt'ora che scende dal mio viso e loro mi chiedono di ascoltarlo?

Non il Classico Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora