Tutta La Verità

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A volte, venire a conoscenza della verità, fa male. Un male interiore che difficilmente riesci a curare. Almeno così è per me.
Seduta qui, vicino a Julian dopo essere stata a letto con Evan, non è il massimo. Soprattutto dopo che scopri che i due sono fratelli.

Lo so. Ho sopportato verità peggiori. Ma questa non è da meno. E il modo in cui Julian ora mi guarda, mi fa sentire sbagliata. E lo so che ho commesso l'errore più grande della mia vita, ma in quel momento ero felice e indietro non si può più tornare.

«Io non capisco come possa essere possibile.» dico dopo aver fatto un po' di chiarezza nella mia mente. Julian calpesta quel che resta della sigaretta, per poi fare una risatina dalla quale traspare un evidente senso di repulsione e rabbia.

Stando ai fatti, i genitori di Julian sono morti per mano dei Blake. Ma se con Evan sono fratelli, questo vuol dire che il ragazzo che ho di fronte mi ha mentito.

«Penso tu abbia capito che James in realtà non fosse mio padre...» unisce le mani per poi strofinarle. Poi si gira verso di me e abbozza un sorriso. «Scusami Jil.» e mentre tenta di allungare la mano verso il mio viso, scatto all'indietro. Lui resta con la mano sospesa, dispiaciuto. Sa che ha sbagliato.

«Se vuoi parlare con me, questa volta è meglio se dici solo ed esclusivamente la verità.» il mio tono freddo lo ferisce, ma in questo momento non me ne dispiace. Perché a quanto pare, nessuno qui, prova un po' di comprensione nei miei confronti.

«Va bene.» fa una risata e poi si alza. «Mio padre, quello biologico, nonché Victor, purtroppo...» stringe i pugni. «Ebbe una relazione con mia madre. Erano entrambi sposati e per quel che ne so, é successo quando sua moglie Cece si ammalò.», si accende un'altra sigaretta. Raccontare queste cose non deve essere bello e cerco di immaginare la rabbia e il dolore che possa provare. Ma resto lo stesso ferma su ciò che ho detto poc'anzi.

Devo essere più dura, altrimenti tutti si approfitteranno di me.

«La relazione non so per quanto tempo sia durata. Sicuramente fino a quando mia madre non rimase incinta di me. All'inizio decisero di tenere tutto nascosto. Alla fine per Victor, non ero nessuno. Solo un marmocchio nato per sbaglio da una scopata.» rabbrividisco.

«Quindi tua mamma decise di non abortire? Ma gli altri come sono venuti a saperlo che non eri figlio di James?» chiedo inarcando le sopracciglia. Lui aspira il fumo e posso constatare quanto sia stato difficile crescere in questo modo.

«All'inizio lo sapevano solo loro due. Mia madre nutriva la speranza che Victor avrebbe lasciato Cece per lei, ma per Victor contava solo una donna in realtà. Intanto James scoprì tutto quando io avevo 4 anni, mamma non c'è la faceva più a mantenere quel segreto troppo grande. Lui nonostante tutto decise di crescermi come fossi davvero suo figlio. Io lo scoprii verso i 16 anni, me ne parlarono loro ed io nonostante tutto non ho mai smesso di voler bene a mio padre. Perché James per me è il mio vero padre.» mi alzo e metto le mani all'interno del cappotto. I genitori dovrebbero proteggerci, invece qui sembra che tutti ci abbiano trasformati in merce da scambio. Ho la nausea.

«Erin invece?» chiedo ancora. Seguo lo sguardo di Julian rivolto verso il cielo. Non promette nulla di buono, penso verrà un grandissimo temporale.

«Ah lei. Tranquilla. Lei è davvero figlia di James.» la risata che butta fuori emana tanta tristezza.

«Io odio quella famiglia. Odio Victor perché prima ha usato mia madre e poi l'ha fatta ammazzare dal figlio e da mia sorella. Odio mia madre per aver creduto alle parole di Victor e odio Evan per essere sempre stato innamorato di te.» sputa fuori con rabbia all'improvviso. Mi giro di scatto, interdetta resto con la bocca semi aperta per lo stupore.

Non il Classico Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora